Ci sono due novità di rilievo in materia di pagamenti nella nuova Legge di Bilancio. La prima, ampiamente preannunciata, riguarda l’innalzamento a 5mila euro della soglia di utilizzo del contante. La seconda, invece, è lo stop alle sanzioni per i commercianti che non accettano i pagamenti elettronici per acquisti sotto i 30 euro. E’ sostanzialmente una marcia indietro rispetto alla norma entrata in vigore lo scorso 30 giugno che impone a tutte gli esercenti, negozianti, artigiani o professionisti, di accettare pagamenti tramite POSed altri sistemi digitali per le transazioni. Vediamo dunque cosa cambia da gennaio e le nuove regole previste entro giugno.
Novità 2023 sui pagamenti in negozio
Il Governo Meloni ha deciso di rimettere mano all’intera materia relativa ai pagamenti elettronici, e nel frattempo ha sospeso le sanzioni per tutti i casi in cui l’esercente non accetta un pagamento con carta per acquisti inferiori a 30 euro. La ratio, par di capire, è rappresentata da una valutazione sull’entità delle sanzioni, considerate in alcuni casi sproporzionate rispetto all’irregolarità commessa (per esempio, in presenza di pagamenti di piccola entità).
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POS e transazioni digitali
La legge sull’obbligo di accettare pagamenti elettronici risale al 2012. Nel dettaglio, la legge 179/2012, articolo 15, comma 4, obbliga «i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali», ad accettare i pagamenti digitali, per la precisione è previsto che il negoziante debba accettare almeno una carta di debito e una carta di credito. Questo obbligo è in vigore dal 2013 ma, fino allo scorso luglio, la sua violazione non era sanzionata. E’ stata una misura del Governo Draghi (dl 36/2022) a prevedere dal 30 giugno sanzioni pari a 30 euro per ogni transazione non accettata, aumentata del 4% del costo dell’operazione. Ora, invece, con la sua prima manovra economica, il Governo Meloni dispone l’emanazione entro giugno 2023 di un provvedimento del Ministero dell’Economia con nuovi criteri che garantiscano maggiore proporzionalità delle sanzioni. Che nel frattempo restano sospese per importi delle transazioni rifiutate inferiori ai 30 euro.
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Come cambiano le sanzioni POS
L’idea, par di capire, è quella di escludere dagli obblighi in capo agli esercenti tutte quelle transazioni di importo così basso che la multa rischia di essere più salata dell’operazione. Nel frattempo, come detto, per tali acquisti (transazioni inferiori ai 30 euro) sono sospese le multe.
Contante fino a 5mila euro
In netta controtendenza rispetto al recente passato, sempre in materia di pagamenti viene poi innalzato a 5mila euro il tetto per l’utilizzo del contante. Attualmente la soglia è pari a 2mila euro e, in base alla normativa vigente, dal 1° gennaio 2023 si sarebbe dovuta ridurre a mille euro. La disposizione contenuta nella nuova Legge di Bilancio, invece, se confermata eviterà tale diminuzione rappresentando anzi una marcia indietro rispetto alle politiche degli ultimi anni, che in chiave anti-evasione avevano progressivamente previsto una riduzione progressiva del tetto ai pagamenti in contanti. Va sottolineato che le misure in Manovra devono ancora passare in Parlamento, quindi soltanto dopo che sarà terminato l’iter parlamentare della Legge di Bilancio potranno esserci certezze. In ogni caso, se le due norme sopra descritte diverranno definitive, dal 2023 i negozi non saranno più obbligati ad accettare pagamenti in moneta elettronica sotto i 30 euro e, viceversa, potranno accettare pagamenti in contanti fino a 5mila euro.