Mercati finanziari in grande mobilità: come conviene comportarsi?

Pubblicato il 6 Aprile 2025 in , , da Filippo Montaina
mercati finanziari

Il Presidente Trump, di recente, proclamando un “Liberation Day”, ha annunciato un aumento generalizzato dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti. Si tratta di un intervento ampio, con misure differenziate per origine geografica e settore merceologico, che ha subito innescato forti reazioni nei mercati globali, riaccendendo il timore di una nuova guerra commerciale e aumentando l’incertezza sull’economia mondiale. Come reagire?

Uno sguardo ai mercati finanziari: cosa è successo finora

Spesso descritto come imprevedibile, il Presidente Trump segue in realtà una logica ben precisa nei suoi interventi economici. Il suo obiettivo principale è indebolire il dollaro, ritenuto troppo forte per sostenere le esportazioni statunitensi. Un dollaro più debole renderebbe i prodotti americani più competitivi sui mercati internazionali.

Inoltre, Trump vuole ridurre i tassi di interesse sul debito pubblico americano. Più volte ha sollecitato pubblicamente la Federal Reserve e il suo presidente Jerome Powell a intervenire con tagli più decisi ai tassi. Tuttavia, c’è un limite che anche lui non può ignorare: non può permettersi di chiudere l’anno con mercati azionari in profondo rosso.

Difficilmente un Presidente vuole essere ricordato, nel suo primo anno di mandato, per aver innescato un crollo prolungato di Wall Street. Ed è proprio questo il delicato equilibrio che Trump cerca di mantenere: spingere giù dollaro e tassi senza compromettere la fiducia degli investitori e il valore delle Borse.

Perché i mercati finanziari stanno scendendo

I prezzi delle azioni riflettono sempre le aspettative sugli utili futuri delle aziende. Quando gli investitori ritengono probabile una crescita degli utili, i prezzi tendono a salire. Fino a poche settimane fa, l’economia americana era considerata solida, in espansione, con aspettative di profitti in crescita. Le valutazioni di molti titoli azionari erano quindi coerenti con questo scenario.

Con l’annuncio dei dazi del 2 aprile, lo scenario è cambiato radicalmente. Gli analisti ora stimano un rischio maggiore di rallentamento, se non addirittura di recessione. E se l’economia rallenta, anche gli utili delle aziende tendono a diminuire. Di conseguenza, i prezzi devono scendere per riflettere questo nuovo contesto. È una dinamica tipica dei mercati: quando le aspettative cambiano, anche le quotazioni si adeguano, spesso in modo brusco.

Dopo un inizio d’anno promettente, a partire da marzo i mercati azionari hanno subito una brusca inversione di tendenza per poi registrare una delle peggiori settimane degli ultimi anni con cali compresi tra l’8 e il 10%.

– S&P 500: in calo di circa il 17% da inizio anno;

– Nasdaq: in calo di oltre il 20%, entrando, di fatto, in quello che viene definito un “mercato orso”;

– Oro: uno dei pochi asset che sta svolgendo bene il suo ruolo di bene rifugio, con una performance positiva da inizio anno.

Questa fase ha riportato nervosismo sui mercati. Molti investitori si chiedono se sia il momento di uscire, ridurre il rischio o semplicemente “fare qualcosa”. Ma proprio in questi momenti, serve avere una bussola chiara. Serve un manuale anti-panico.

Le 5 regole d’oro per restare lucidi nei momenti di crisi dei mercati finanziari

Quando si verificano shock di mercato come quello attuale, restare lucidi e fedeli a una strategia può essere particolarmente difficile. Le emozioni prendono facilmente il sopravvento, soprattutto se non si ha un piano chiaro o un punto di riferimento. È proprio in questi momenti che serve ancora di più un metodo solido e consapevole.

I mercati si muovono sulle aspettative. E quando vedono nero, reagiscono con forza. Ma è proprio in questi momenti che occorre restare lucidi e affidarsi a regole semplici, già collaudate nel tempo. Le crisi passano. Le strategie solide restano.

  1. Ribilanciare il portafoglio con criterio- Nei momenti di calo, alcuni strumenti soffrono più di altri. Se il portafoglio è ben costruito, questi ribassi possono diventare un’opportunità per rafforzare le componenti penalizzate a prezzi più bassi.
  2. Accumulare, ma senza farsi prendere dalla fretta – Investire poco alla volta aiuta a gestire meglio l’incertezza. Ma attenzione a non agire d’impulso: meglio seguire un piano definito e coerente con i tuoi obiettivi. In presenza di forti ribassi, può essere utile pianificare piccoli acquisti graduali: iniziare con una prima tranche per poi valutare eventuali ingressi successivi, in funzione dell’evoluzione del contesto e mantenendo sempre una logica di medio-lungo termine.
  3. Rispettare tempi e obiettivi – Chi ha investito con un obiettivo a lungo termine, non lasci che un evento di breve periodo cambi la rotta. Meglio fare mente locale sul proprio orizzonte temporale e mantenere la rotta.
  4. Non agire sull’onda dell’emotività – Il panico è il peggior nemico dell’investitore. Le decisioni peggiori vengono prese nei momenti peggiori. Sesi sente l’urgenza di fare qualcosa, confrontarsi con gli esperti di riferimento o semplicemente prendersi del tempo.
  5. Diversificare, sempre Azioni, obbligazioni, liquidità, oro. Ogni asset ha una funzione. Quando uno scende, un altro può salire. La diversificazione resta la prima forma di protezione del capitale. Diversificare non solo per aree geografiche, ma anche per settori. A Piazza Affari, ad esempio, nell’ultima seduta i titoli bancari – più esposti in caso di recessione – sono stati tra i più penalizzati, mentre energetici e difensivi hanno tenuto meglio.

I cali non sono facili. Ma sono necessari

Come dice Morgan Housel: “i cali visti a posteriori erano sempre delle grandi opportunità, ma quando ci sei dentro sembrano sempre un rischio”. E ha perfettamente ragione. I ribassi non sono mai facili da affrontare. Serve allenamento, conoscenza, e spesso una guida.

Purtroppo, in questi momenti i media tendono ad amplificare il panico. Titoli sensazionalistici e previsioni catastrofiche si moltiplicano, confondendo chi ha meno esperienza. E così, chi dovrebbe investire con serenità si blocca. Oppure, peggio ancora, vende nei momenti sbagliati.

Ma la verità è che proprio quando i prezzi scendono:

  1. I mercati diventano più a sconto;
  2. I rendimenti attesi futuri aumentano;
  3. Le opportunità si moltiplicano.

Chi conosce la storia dei mercati sa che i ribassi fanno parte del percorso. Sono il prezzo da pagare per ottenere rendimenti più alti nel tempo. Chi non è disposto ad affrontarli, rischia di accontentarsi di rendimenti bassi o addirittura negativi.

“Le crisi sono sempre state il miglior fertilizzante della ricchezza.” Anche questa volta non sarà diverso.

 

 

 

 

 

 

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