Il panorama degli investimenti e del risparmio sta vivendo un’epoca di trasformazione importante in questi anni, a causa degli sviluppi avvenuti nei mercati e soprattutto nell’abbassamento dei tassi di interesse dei prodotti finanziari a disposizione dei consumatori. I riflessi del progressivo invecchiamento della popolazione italiana che è destinato a ridisegnare nei prossimi decenni il profilo socio-anagrafico della società, anche al cospetto delle riforme del mercato del lavoro e del passaggio generazionale della ricchezza tramite la trasmissione degli assi ereditari, stanno attivando presso il segmento senior di risparmiatori nuove strategie di allocazione delle proprie sostanze.
In questo quadro si inserisce l’indagine presso un campione statisticamente rappresentativo di 1.200 italiani di età compresa tra i 46 e i 75 anni e più di 300 consulenti finanziari e bancari, condotta per Assogestioni da Demia e presentata a Milano al Salone del Risparmio lo scorso aprile (guarda il video della conferenza). Si tratta di un target di clienti molto importante per il mercato dei Fondi di Investimento Italiani in quanto rappresenta il 59,7% dei clienti del Risparmio Gestito, in possesso del 62,8% degli AuM.
Le risposte raccolte raccontano alcuni trend molto significativi in atto:
– una grande e crescente preoccupazione per il futuro delle nuove generazioni (figli e nipoti) che sta influenzando la gestione complessiva degli asset patrimoniali
– il ridisegno di motivazioni e declinazioni nel restringimento degli orizzonti temporali e negli obiettivi di risparmio, dominati principalmente dalla paura di imprevisti cui far fronte
– il conseguente tramonto del Life Cycle di lungo periodo, a vantaggio di una concettualizzazione di micro Life Cycle consecutivi, per permettere la coesistenza di rendimenti interessanti e disponibilità del capitale
A questi macro trend, si aggiunge la percezione del mutamento dello scenario di riferimento:
– per l’82% degli italiani il mondo del risparmio e della finanza sono più complessi rispetto a 15/20 anni fa
– per il 72% degli italiani 20 anni fa era più facile trovare tassi di interesse adeguati per i propri risparmi
Le soluzioni adatte e le risposte vanno quindi cercate con l’aiuto di professionisti e la verifica puntale dell’andamento dei propri investimenti, dato che:
– per l’80% degli italiani i mercati finanziari fanno paura perché sono difficili da affrontare senza un aiuto professionale
– vi è la consapevolezza della scarsa cultura personale in materia di risparmio ed investimenti, con un autovalutazione di 5,5 su una scala da 1 a 10
– per il 75% dei risparmiatori e il 98% dei professionisti vi è favore verso la proposta di un programma di avvicinamento, formazione e istruzione riguardo al mondo del risparmio e degli investimenti
Il ruolo dell’industria e degli operatori che quotidianamente incontrano i risparmiatori diviene di conseguenza di fondamentale importanza, sia perché i canali digitali, che sebbene siano entrati nelle abitudini dei risparmiatori senior rappresentano solo uno strumento di supporto, documentazione, approfondimento e verifica, ma non riescono ad essere esaustivi per affrontare in totale autonomia i mercati, sia perché il contatto personale (faccia a faccia) con un consulente risulta essere imprescindibile, quando si tratta dei propri risparmi. La complessità dei mercati, dei prodotti e l’avversione alla perdita in un contesto congiunturale percepito come difficile richiedono cura, grande professionalità e un pizzico di prudenza prima di operare, secondo quanto raccontato dai risparmiatori stessi lungo tutta l’indagine.
di Diego Martone, Presidente di Demia