CUD 2015: forse non è semplificazione

Pubblicato il 30 Gennaio 2015 in , da redazione grey-panthers

Dal 2015 la Certificazione Unica ha preso il posto del vecchio CUD introducendo non poche complicazioni, in primo luogo perché il nuovo modello CU 2015 si compone di 297 campi da compilare e prevede 115 pagine di istruzioni. Ma questa sorta di semplificazione al contrario non è l’unica criticità che emerge dall’analisi della nuova Certificazione Unica 2015 proposta dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. I termini per la presentazione, entro il 28 febbraio al contribuente ed entro il 9 marzo al Fisco, sono troppo a ridosso, anche tenendo conto della necessità di aggiornare i gestionali delle aziende. Il tutto considerando che è stata introdotta una sanzione in caso di mancato invio, senza applicazione di periodo transitorio.

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Scadenza troppo stretta

Innanzitutto, rispetto al CUD, la nuova Certificazione Unica prevede l’indicazione di un maggior numero di dati e una platea più ampia di soggetti da dichiarare (come i lavoratori autonomi). In conseguenza di questo appesantimento della compilazione, i Consulenti del Lavoro rilevano che «ci si aspettava un termine più ampio rispetto a quello precedente», mentre invece la scadenza per la presentazione da parte del sostituto d’imposta al lavoratore resta fissata al 28 febbraio. Termine che viene definito incompatibile con la possibilità per le aziende di recuperare tutte le informazioni utili ad una corretta compilazione dei dati.

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Viene proposto l’esempio di una fattura del dicembre 2014: è possibile registrarla e produrla ad un consulente del lavoro entro 60 giorni, quindi fino alla fine di febbraio. Ma a questo punto il professionista, che deve trasmettere la comunicazione al Fisco entro il 9 marzo (sarebbe il 7, ma cade di sabato), ha pochissimi giorni per effettuare le registrazioni e predisporre la certificazione. Stesso discorso vale per i conguagli fiscali di fine anno: è possibile predisporli entro il 28 febbraio, anche qui senza più avere il tempo necessario per la Certificazione Unica.

Software da aggiornare

«In questo modo – rilevano i Consulenti del Lavoro – si incide in modo significativo nel modello organizzativo delle aziende e degli studi professionali. Senza considerare che ogni giorno che passa senza avere le release, al momento ancora non disponibili, necessarie per aggiornare i gestionali, si aggrava il carico di lavoro».

Sanzioni

Altra critica: se prima non erano previste sanzioni per la mancata trasmissione della dichiarazione, ora il sostituto d’imposta paga 100 euro per ogni percipiente. Significa che ad esempio un’impresa con 100 certificazioni (tra dipendenti, lavoratori autonomi e provvigioni, un numero facilissimo da raggiungere), in caso di errori, rischia 10mila euro di sanzione. Si lamenta la mancanza almeno di un periodo transitorio di moratoria in fase di prima applicazione della norma.

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Semplificazioni

L’ultima considerazione riguarda l’obiettivo, ovvero la semplificazione in vista del Modello 730 precompilato, che debutta in questo 2015. In pratica, il sostituto d’imposta che trasmette la CU ha un compito fondamentale nella precompilazione del 730. Però, rilevano i Consulenti del Lavoro:

«Dovrebbe essere dotato di strumenti e capacità sufficienti a recuperare i dati messi a disposizione dall’Agenzia in apposita area riservata» e le «competenze tecniche che gli consentano di avere contezza tributaria di quali siano gli adempimenti da assolvere, le eventuali spese deducibili, i redditi da dichiarare». In generale, «la complicazione della nuova CU serve a valorizzare dati assolutamente secondari del 730» ed è vero che «ci vorrebbe un Fisco semplice», ma anche «conoscenze giuridiche tributarie minimali per poter avere contezza di chi e cosa rilevi ai fini fiscali».

In conclusione, i Consulenti del Lavoro invitano a:

«Una profonda riflessione sulle modalità applicative» della Certificazione Unica 2015, «prima che a fine febbraio ci si trovi davanti alla necessità dell’ennesima richiesta di proroga».

(Fonte: Approfondimenti Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)