Il Codice del consumo detta le nuove regole per gli acquisti

Pubblicato il 17 Marzo 2023 in , da redazione grey-panthers
Codice del consumo

Obbligo del doppio prezzo in caso di saldi e stretta sulle recensioni false: ecco tutte le novità del Codice del consumo

Obbligo a mostrare il doppio prezzo in caso di promozioni, più trasparenza quando si confrontano prezzi online e stretta sulle false recensioni (su cui dovranno vigilare anche gli stessi venditori). Sono alcune delle novità introdotte con l’approvazione del decreto che modifica il Codice del consumo. Le sanzioni per chi non rispetta le regole possono arrivare fino a al 4% del fatturato o a 2 milioni di euro.

L’ultimo Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che introduce alcune importanti modifiche al Codice del consumo. Il testo deliberato dal Governo recepisce una direttiva europea del 2019 il cui obiettivo era quello di garantire trasparenza per i consumatori e informazioni più chiare sui prezzi dei prodotti.

Saldi, arriva l’obbligo del doppio prezzo

Una delle novità principali riguarda i prezzi dei prodotti in promozione. In questo caso sarà obbligatorio mostrare il doppio prezzo: quello ribassato e quello praticato nei 30 giorni precedenti, questo anche durante il periodo dei saldi, per le vendite promozionali o di liquidazione. Gli unici prodotti che fanno eccezione sono quelli presenti sul mercato da meno di 30 giorni, i prodotti agricoli e gli alimentari deperibili. Un grande passo avanti per un mercato sempre più trasparente e un consumo che solo così può diventare davvero consapevole.

Ecommerce e recensioni: nuove pratiche scorrette

Ora rientrano tra le pratiche ingannevoli anche tutti quei casi in cui uno stesso prodotto venga commercializzato in un altro Stato membro dell’Unione europea come identico, pur avendo caratteristiche o composizione diverse. Viene quindi sanzionata qualsiasi iniziativa di marketing che faccia apparire una merce identica ad un‘altra proveniente da un altro Stato europeo quando, in realtà, così non è.

A questo si aggiungono anche altre pratiche commerciali considerate ingannevoli.

1) Più trasparenza quando si confrontano i prezzi online

Ora tra le pratiche ingannevoli rientra anche la mancata indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti. In pratica, nei siti in cui è possibile fare una ricerca tra prodotti e servizi offerti da diversi venditori, diventa obbligatorio mostrare i parametri utilizzati per presentare il risultato della ricerca che ha fatto il consumatore e rivelare se c’è una pubblicità a pagamento o se un venditore ha pagato per ottenere una classificazione migliore dei prodotti. L’informazione deve essere fornita in forma concisa, semplice e comprensibile.

2) Stop alle recensioni false anche sui social

Tra le pratiche scorrette rientrano anche le recensioni false, non solo sui portali, ma anche per esempio mettendo “mi piace” sui profili social o incaricare terzi di farlo. Scorretto anche manipolare le recensioni e le raccomandazioni dei consumatori, per esempio pubblicando solo le recensioni positive eliminando quelle negative o linkare ad apprezzamenti riferiti ad altri prodotti. Anche il professionista ha un suo ruolo: è suo dovere verificare che le recensioni pubblicate provengano effettivamente da un cliente che ha acquistato il prodotto o il servizio e informare il consumatore se, e in che modo, le recensioni siano verificate.

3) Stretta sul secondary ticketing

Per garantire un ampio accesso di tutti i cittadini a eventi culturali e sportivi, tra le pratiche aggressive vietate si inserisce la rivendita di biglietti per eventi, il cosiddetto secondary ticketing. Questo, per esempio, se il rivenditore li ha acquistati utilizzando bot, strumenti automatizzati o altri sistemi per aggirare il limite fissato dal venditore al numero di biglietti che un singolo può acquistare.

Le sanzioni per chi non rispetta le norme

Arrivano anche novità riguardo le sanzioni per i professionisti: l’Antitrust può intervenire per reprimere e sanzionare il mancato rispetto delle norme di tutela dei consumatori. Se le infrazioni sono particolarmente gravi e interessano i consumatori in diversi paesi dell’Unione Europea, le autorità potranno infliggere multe basate sul fatturato annuo del professionista per un importo massimo del 4% del fatturato o fino a 2 milioni di euro se le informazioni sul fatturato non sono disponibili. In caso di pratiche scorrette, l’Antitrust avrà anche il potere di ordinare, la rimozione di iniziative o attività destinate ai consumatori italiani.

Cosa può fare il consumatore

Se sei vittima di comportamenti scorretti da parte di un professionista o di una pubblicità ingannevole, puoi inviare gratuitamente una segnalazione all’Antitrust e senza bisogno di rivolgerti a un avvocato:

  • tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
  • inviando la segnalazione tramite pec alla casella protocollo.agcm@pec.agcm.it;
  • compilando e inviando il modulo online disponibile sul sito dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Previsti risarcimenti per i consumatori

Un’importante novità prevista dalla direttiva riguarda la possibilità per i consumatori lesi dalle pratiche scorrette di essere risarciti adeguatamente per il danno subito ed eventualmente ottenere una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto. Al momento questa possibilità sembra essere solo una dichiarazione di intenti, poiché non si prevede nel decreto un sistema o una procedura per far valere i propri diritti. Dunque, anche se una pratica scorretta viene rilevata e condannata dall’Antitrust, il consumatore dovrà dimostrare davanti a un giudice di avere subito un danno.