Si tratterebbe di una prestazione universale destinata ad una platea eterogenea di persone oggi assistite da strumenti specifici, ai quali andrebbe in via opzionale un solo ed unico sussidio sostitutivo di quelli precedenti, ossia l’indennità di accompagnamento (articolo 1, legge 17/1980) e le prestazioni connesse ( articolo 1, comma 164, legge 234/2021). In una prima fase, dunque, si pensa di istituire un Assegno unico associato a servizi alla persona (assistenza domiciliare, integrando ADI e SAD), con valore complessivo non inferiore alle indennità e prestazioni già in coro di godimento. Si prevede di agire dunque in via sperimentale e progressiva – oltre che su base volontaria – per testare gli effetti della misura e permettere una graduale armonizzazione con gli attuali strumenti.
Lo scopo ultimo è razionalizzare gli strumenti attuali, ottimizzare la spesa per le prestazioni sanitarie assistenziali, permettere di scegliere in alternativa un sussidio economico di pari valore, semplificare la “macchina” organizzativa monetizzando laddove possibile l’offerta all’anziano non autosufficiente, libero di optare per un assegno economico al posto di prestazioni pubbliche di altra natura.