A ogni finanziaria c’è l’assillo della spesa sanitaria. Non fa eccezione il dibattito che si sta sviluppando nell’approssimarsi della nuova legge di Stabilità sulla necessità di un risparmio sugli esami sanitari, settore in cui certamente ci sono sprechi da sanare ma sembra venuto a mancare il più importante presupposto su cui si basavano i provvedimenti del ministro Beatrice Lorenzin, cioè la modifica dei meccanismi degli eventuali risarcimenti richiesti dai pazienti ai medici. È evidente che, con l’attuale situazione a maglie larghe, sarà assai difficile convincere i medici a un rigoroso filtro delle prestazioni: chi è disposto a rischiare l’aggravante giudiziaria per un esame negato, anche se inutile?
Un modo per tagliare è la digitalizzazione della sanità. Se ne parla da tempo. Ma la svolta non c’è stata nonostante il Politecnico di Milano abbia stimato che le strutture sanitarie, grazie ai processi di digitalizzazione, potrebbero risparmiare circa 3,8 miliardi l’anno: 2,2 miliardi grazie al fascicolo sanitario elettronico, alla cartella clinica elettronica e alla dematerializzazione dei referti, oltre 800 milioni con la riduzione di ricoveri dovuti a errori evitabili attraverso sistemi di gestione informatizzata dei farmaci, 400 milioni grazie alla consegna dei referti via web, 160 milioni con la prenotazione online delle prestazioni, 150 milioni attraverso la razionalizzazione dei data center, e così via. La previsione del Politecnico include ulteriori possibili risparmi (5,4 miliardi) per i cittadini, a cominciare dai 4,6 miliardi che si otterrebbero con la ricezione informatica dei referti.
Domande al ministro: perché è dal 2012 che si aspetta il completamento dell’iter della norma istitutiva del fascicolo sanitario elettronico e non è completato l’iter di istituzione dell’anagrafe nazionale degli assistiti? Perché ancora mancano direttive per uniformare i software della sanità? Perché́ non è ancora stata prevista l’ integrazione della fustella cartacea associata alle confezione dei farmaci? Perché́ non sono state ancora aggiornate le linee guida dei centri unici di prenotazione prevedendo tra l’altro le prescrizioni in formato elettronico? E così via.