I nanosistemi potrebbero offrire una somministrazione efficace dei farmaci. Superando le sfide presenti si potrebbe avviare un’era completamente nuova per l’industria biofarmaceutica e sanitaria.
Il progetto Nanophoto (Targeted nanosystems for improving photodynamic therapy and diagnosis of cancer) sta lavorando per creare una formulazione basata sui nanosistemi che offra una somministrazione efficiente e selettiva di un agente fotosensibilizzante per la diagnosi e la terapia di specifiche malattie tumorali.
Il progetto finanziato dall’UE ha deciso di lavorare con la meta-tetraidrossifenil clorina (mTHPC). Le proprietà fototossiche di questa sostanza la rendono utile sia come marcatore spettrale che per sradicare le cellule e i tessuti tumorali.
Potenziando la terapia fotodinamica (PDT) puntando sui nanosistemi si ridurranno gli effetti collaterali del trattamento e si sfrutterà al massimo l’effetto di permeabilità potenziata e ritenzione (EPR). Essendo una molecola idrofobica, la mTHPC si può intrappolare in nanocarrier specifici per la somministrazione precisa in aree target. I ricercatori di Nanophoto hanno selezionato liposomi, nanoparticelle di silice modificate organicamente (SiO2-NP) e copolimeri di poli(lattide-co-glicolide) (PLGA) NP come potenziali nanosistemi per la somministrazione di farmaci.
Sono stati individuati i protocolli più idonei per ottimizzare il caricamento di NP e la cattura di mTHPC si è dimostrata un successo per i tre nanosistemi. Usando le formulazioni mTHPC liposomiali è stato possibile uccidere efficacemente le cellule tumorali in vitro con illuminazione rossa. Negli esperimenti con la matrice NP, mTHPC è riuscito a fotosensibilizzare la morte di cellule tumorali in vitro.
Prerequisiti importanti per un bersagliamento efficiente dei tumori tramite somministrazione intravenosa dei nanocarrier farmacologici sono la stabilità e la circolazione prolungata nel flusso sanguigno. Finora i risultati degli studi di Nanophoto hanno dimostrato che è utile rivestire la superficie delle NP con uno strato di polietilene glicole (PEG) per ottenere particelle invisibili. Questo è particolarmente importante dato che possono sfuggire al riconoscimento e alla fagocitosi da parte di macrofagi umani. Gli effetti massimi sono stati osservati con SiO2-NP con il più alto livello di PEGilazione. Ciò comporta una migliore farmacocinetica delle mTHPC intrappolate.
Il lavoro per aumentare il potenziale della terapia fotodinamica e del trattamento tumorale tramite la somministrazione di farmaci via nanosistemi continua.
(Fonte: risultato ottenuto nell’ambito del programma FP7-HEALTH finanziato dall’UE)