Sconfiggere l’invecchiamento e recuperare l’intimità fisica nel rapporto di coppia. Questa la nuova sfida delle donne italiane, che superati gli “anta”, condividono una visione della vita moderna ed emancipata anche dal punto di vista sessuale. Un aspetto che coinvolge principalmente le donne del Sud Italia, che ormai lontane dello stereotipo di donne mature totalmente dedite a casa e famiglia, dimostrano una nuova autonomia e una nuova consapevolezza della propria sfera intima e del proprio benessere.
Lo conferma il dott. Roberto Piccoli, ginecologo responsabile del Centro di Patologia Cervico-Vaginale e Vulvare della Clinica Ruesch di Napoli, che sempre più spesso risponde alle richieste di pazienti che necessitano di supporto per affrontare i problemi della menopausa e l’atrofia vaginale, causa di dispareunia ovvero dolore durante i rapporti sessuali. Nei casi trattati, il dott. Piccoli ha riscontrato che il numero delle donne che si sottopongono al trattamento è aumentato del 120%, mentre il 65% richiede informazioni sulla nuova terapia e il 20% rimane poco interessata. Tra le donne che vogliono trovare una soluzione alle problematiche della menopausa circa il 60% richiede informazioni con il supporto del partner, mentre il 40% considera l’argomento ancora tabù.
“La menopausa è un periodo della vita della donna relativamente lungo che ha correlazioni psichiche e comportamentali ed a volte psicosomatiche. Come la gravidanza, la menopausa non deve essere considerata una malattia, ma una tappa evolutiva della vita. Oggi la menopausa arriva intorno ai 50 mentre la speranza di vita supera gli 80. Ma una donna è sessualmente attiva per molti anni ancora dopo i 50 e la qualità della vita di coppia è una condizione che negli anni si deve preservare. E’ quindi importante guidare e orientare nella scelta delle soluzioni per gestire al meglio questa fase che costituisce un terzo della vita femminile in cui la donna, specialmente la donna del sud deve comunque essere attiva su mille fronti: continuare a lavorare, prendersi cura dei genitori, gestire e aiutare i figli e le loro famiglie e mantenere un rapporto appagante con il proprio partner” – ha commentato il dott. Piccoli – “L’atrofia vaginale è un disturbo legato al calo di estrogeni e all’invecchiamento dei tessuti, determina una serie di sintomi quali: prurito vulvare, secchezza, bruciore e dolore durante il rapporto sessuale, tutte problematiche che provocano fastidio fisico e spesso finiscono per compromettere la qualità della vita quotidiana. Per affrontare queste problematiche si può ricorrere a diversi rimedi, cure ormonali, chirurgia estetica e oggi, anche a soluzioni meno invasive come il trattamento laser MonnaLisa Touch.
Grazie all’interesse del Dott. Piccoli anche in Campania oggi è possibile ricorrere al trattamento MonnaLisa Touch . “La qualità della vita ed il benessere donna sono ormai un argomento fondamentale in ogni età della donna. Nell’immaginario collettivo una 50enne si può immedesimare in una Monica Bellucci come una settantenne in una Sofia Loren. Anche la “Donna del Sud” inizia ad abbandonare il ruolo di mamma, nonna per riappropriarsi della propria identità, della propria femminilità e della propria bellezza. In particolare il rapporto di coppia è un aspetto della vita che oggi nessuna donna può relegare in secondo piano. La sintomatologia di un momento fisiologico come la menopausa può assumere in determinati casi l’impatto patologico di una malattia invalidante. Abbiamo iniziato ad usare il MonnaLisa Touch in sordina, ma i risultati sono stati così eclatanti che ormai veramente molte donne ci chiedono il trattamento che ulteriormente personalizziamo con opportuni prodotti idratanti e rigeneranti raggiungendo risultati efficienti almeno nel 90% delle signore. Sicuramente c’è ancora scarsa informazione ma il “passa parola” funziona in modo costante” – conclude Piccoli.
In Italia, l’innovativa terapia è stata utilizzata per oltre 1.000 trattamenti su circa 500 pazienti che nell’80% dei casi hanno dichiarato di ritenersi pienamente soddisfatte del risultato ottenuto. Le donne sottoposte alla terapia avevano un’età compresa tra i 40 e i 75 anni, in menopausa naturale o indotta da terapia oncologica.