Quando si smette di fumare le arterie restano danneggiate, ma il cuore sembra tornare come nuovo. Lo afferma uno studio coordinato dal Weill Cornell Medical College e presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) in corso ad Amsterdam, secondo cui il rischio di attacco cardiaco e morte torna agli stessi livelli dei non fumatori.
L’indagine è stata compiuta su oltre 13mila pazienti di nove paesi in Europa, Nord America e Asia, di cui 3mila erano fumatori, 3mila ex fumatori e il resto non fumatori. Con una angiografia è stato valutato lo stato di salute delle coronarie dei soggetti, che è risultato peggiore per fumatori ed ex fumatori, con una probabilità doppia rispetto ai non fumatori di avere qualche occlusione parziale. Nei due anni dello studio, però, il 2,1% delle persone esaminate ha avuto un attacco di cuore, e il rischio è risultato doppio per i fumatori rispetto a entrambi gli altri due gruppi. ”E’ la prima volta che si dimostra che l’occlusione delle coronarie non scompare quando si smette di fumare, ma allo stesso tempo il rischio cardiovascolare sì – afferma James Min, che ha coordinato lo studio -. Serviranno ricerche ulteriori per capire cosa determini questo effetto protettivo”.
Quello che rimane certo, conferma anche un altro studio presentato alla stessa conferenza, è che il fumo fa male al cuore ad ogni età. Nello specifico i ricercatori coordinati da Robert Clarke dell’università di Oxford hanno verificato che chi continua a fumare dopo i 70 accorcia comunque la propria vita di 4 anni.
(Fonte Ansa)