Le proteine sono considerate un elemento essenziale per l’alimentazione umana. Questo era già noto agli antichi Greci. La parola proteina, infatti, deriva del greco “Proteinos” che vuol dire “che occupa il primo posto”
La proteine sono costituite da catene di singole molecole, legate tra loro, dette Amino Acidi (AA). Gli AA sono circa una ventina di molecole con formule chimiche diverse tra loro, ma con alcuni gruppi chimici comuni e che comunque hanno attività metaboliche intrinseche diverse.
Nove AA non possono essere sintetizzati dal nostro corpo e devono essere introdotti necessariamente con l’alimentazione . Essi sono detti Amino Acidi Essenziali (AAE)
I rimanenti AA possono essere sintetizzati dal nostro corpo, partendo da molecole non proteiche e sono detti pertanto Amino Acidi Non Essenziali (AANE).
Lo stragrande numero di proteine alimentari, sia di origine animale sia vegetale, contengono circa il 40% di AAE e il 60 % di AANE, solo in rarissime proteine il rapporto tra i due gruppi di AA di avvicina al 0.9.
Tuttavia, una recente ricerca sperimentale, svolta da un gruppo italiano e pubblicata in una delle più importanti riviste mondiali di nutrizione umana, dimostra, per la prima volta, diverse novità in caso di nutrizione proteica. (Dioguardi FS ed altri. Influence of Diets with Varying Essential/Nonessential Amino Acid Ratios on Mouse Lifespan.Nutrients. 2019 Jun 18;11(6). pii: E1367)
Questa ricerca dimostra infatti che nutrirsi di soli AAE, e non di proteine, è possibile, non è dannoso ma addirittura allunga la vita.
Infatti, gli animali nutriti di miscele di AAE, se comparati alle diete contenenti proteine alimentari, vivono più a lungo. Ma, il dato più importante è che esiste una correlazione inversa tra quantità di AANE presenti nella dieta e durata della vita. Quindi, maggiore è la quantità di AANE introdotti con le proteine alimentari, tanto più breve era la durata della vita: un dato che rivoluziona le conoscenze attuali sui rapporti fra nutrizione e longevità.
I dati ottenuti mostrano inoltre che per ottenere significativi effetti metabolici e allungamento della vita sono sufficienti piccole variazioni (circa il 10%) del contenuto percentuale di AANE introdotti con il cibo.
Questo risocntro ha importati ripercussioni cliniche e ci pone problemi clinici quando pensiamo alla nutrizione in condizioni patologiche importati o in particolari situazioni parafisiologiche, condizioni dove è necessario un maggior apporto di AAE. Tra queste ricordiamo: le patologie croniche (es: scompenso cardiaco, bronchite cronica ostruttiva, insufficienza renale, insufficienza epatica, ecc), acute (es: infezioni, politraumi) e/o condizioni parafisiologche (es: senescenze) e/o in condizioni particolari di stress (es: l’attività fisica) nelle quali è importante fornire una alimentazione ottimale.
E’ interessante notare inoltre che la dieta a base di soli AAE ha influenzato in modo assai marcato non solo al durata della vita, ma anche la dimensione e peso di alcuni organi. In particolare è stato riscontrato la significativa riduzione del tessuto adiposo con incremento della lunghezza con il risultato finale che tali animali avevano migliore Indice di Massa Corpore. Restano da capire le intime basi molecolari che inducono questi cambiamenti, ma è intuitivo dire che ogni buona ricerca obbliga i ricercatori a porsi nuove domande, non solo dà delle risposte.
Dal punto di vista pratico che applicazioni hanno questi risultati?
Considerato che non è utile aumentare l’apporto alimentare proteico perché queste proteine sono maggiormente formate da AANE, rimane solo la possibilità di integrare l’introito proteico alimentare con specifici integratori ricchi di AAE: Tuttavia è importante ricordare che le ricerche pubblicate hanno indicato due cose:
- che solo particolari rapporti tra i singoli 9 AAE, basato sulle necessità del metabolismo umano, hanno un effetto metabolico favorevole
- che la qualità chimica degli AAE è fondamentale. Di fatto la sintesi di tali molecole è molto complessa e le molecole di alta qualità, sintetizzate da industrie chimiche certificate, hanno dei costi superiori alle molecole che, pur appartenendo allo stesso gruppo chimico, non hanno la stessa qualità chimica e quindi non garantiscono gli stessi affetti clinico/metabolici.
by Prof Francesco Saverio Dioguardi . Milano
Dr Evasio Pasini.