L’assunzione dei farmaci: tutte le vie d’accesso e le loro specifiche

Tutti sanno sicuramente che un farmaco è una sostanza chimica o naturale capace di indurre variazioni funzionali in un organismo vivente e che viene somministrato per prevenire e/o curare una malattia o un sintomo. Non tutti sanno, tuttavia, che lo stesso farmaco può avere effetti diversi a seconda della via di somministrazione.

Riguardo le vie di somministrazione, la prima grande distinzione necessaria è tra la VIA DI SOMMINISTRAZIONE SISTEMICA  e quella  TOPICA

La SOMMINISTRAZIONE SISTEMICA prevede che il farmaco entri nel torrente circolatorio e sia poi trasportato dal sangue al sito d’azione che può essere anche molto distante dal sito di applicazione.

La SOMMINISTRAZIONE TOPICA prevede il contatto diretto del farmaco con il sito di azione (esempio: cute o mucose) con minimo o nessun assorbimento da parte dell’organismo.

Le Principali VIE SISTEMICHE sono:  le Vie Enterali e le Vie Parenterali.

Le Vie Enterali comprendono a loro volta:

1) la Via Orale (o Gastroenterica),

2) la Via Sublinguale (o Buccale)

3) la Via Rettale

 La Via Orale, detta anche “Gastroenterica o PER OS” prevede di assumere il farmaco “per bocca”.

Tale via è certamente la meno invasiva ed è la via di assunzione principale della maggior parte dei farmaci esistenti. Tuttavia, dobbiamo ricordare che l’assorbimento per questa via è soggetto a molte variabili. Ad esempio, spesso l’assorbimento del farmaco a livello del sistema digerente può essere scarso per varie patologie croniche e/o acute che riguardano gli organi interessati (stomaco, intestino tenue, colon).

Il farmaco subirà notevoli modificazioni a partire dalla bocca, per poi proseguire nello stomaco e nell’intestino. Quel che resta del farmaco verrà assorbito e trasportato dalla circolazione ematica al fegato, dove potrà subire ulteriori modificazioni metaboliche dette “da primo passaggio epatico”. Al termine di tutti questi possibili passaggi, il farmaco (o quel che rimane di esso) verrà immesso nel circolo ematico sistemico e raggiungerà l’organo bersaglio.

Per quantificare quanto avviene in questi processi possiamo affermare che dato 100 la quantità teorica di farmaco assorbito dall’intestino, dopo il passaggio attraverso il fegato ne possiamo ritrovate nel torrente ematico dal 80%-60%  al 20%. Solo questa quantità sarà disponibile per svolgere l’effetto terapeutico. Tale fenomeno è noto in farmacologia come Biodisponibilità di un Farmaco.

La Biodisponibilità di un Farmaco dipende da molte variabili soggettive dopo assunzione “PER OS”:

  • Modalità di assunzione (a stomaco vuoto o pieno e con che tipo di cibo)
  • Valore del pH gastrico (ipocloridria o ipercloridria),
  • Stato funzionale dell’apparato digerente;
  • Eventuali concomitanti patologie a carico dell’apparato digerente o dell’individuo in generale
  • Velocità di transito del farmaco nello stomaco e nell’intestino;
  • Attività e caratteristiche quanti-qualitative della flora batterica (o Microbioma) intestinale
  • Composizione del farmaco incluso gli eccipienti utilizzati
  • Irrorazione sanguigna degli organi digerenti
  • Funzione epatica

La via orale è la più utilizzata per la somministrazione dei farmaci perché:

  1. a) è la via più naturale e può essere utilizzata dal paziente stesso incluso persone debilitate o anziane,
  2. b) permette una maggiore partecipazione del paziente al piano di cura (Compliance del Paziente alle Cure)
  3. c) non necessita specifico personale addestramento, ma solo di informazioni al paziente.

Dobbiamo però considerare alcuni svantaggi della somministrazione orale:

  • Può non essere più gradita dal paziente per la dimensione/sapore del farmaco
  • Non è utilizzabile nei pazienti con alterazioni della deglutizione (Disfagici).
  • Necessita di una buona cooperazione da parte del paziente.
  • Non può essere usata per farmaci specifici che
    • vengano distrutti dai succhi gastrici,
    • formano coi cibi complessi non assorbibili
    • vengano estesamente metabolizzati dal fegato prima di raggiungere la circolazione generale

Considerato quanto sopra, l’assorbimento dei farmaci assunti “PER OS” è lento e  può essere irregolare causando scarso controllo della posologia. Pertanto, questa via di somministrazione non può essere usata per terapie di emergenza o per le quali è necessario uno stretto range di biodisponibilità.


La Via Sublinguale sfrutta l’elevata vascolarizzazione della cavità orale e permette una rapida diffusione del farmaco in alcuni casi paragonabile alla somministrazione Parenterale Endo-Vasale o Intra-Muscolare. Essa prevedere che farmaci sufficientemente lipofili e di basso peso molecolare (quali i Nitrati in caso di Angina Pectoris o Infarto del Miocardio) vengano assunti ponendo gli stessi sotto la lingua e facendoli sciogliere. In questo modo i farmaci non vengono ingeriti e non arrivano nello stomaco e nell’intestino evitando gli effetti metabolici del “Primo Passaggio Epatico” ma arrivano direttamente nel sangue rendendo i principi attivi completamente disponibili.

In questo contesto dobbiamo distinguere i farmaci Sublinguali da quelli Orodisperdibili. Tali forme farmaceutiche (spesso antidolorifici) sono solo all’apparenza simili e molto spesso confuse. Tuttavia hanno composizione e farmacodinamica totalmente diverse.

Le formulazioni Sub-Linguali si assumono ponendo il farmaco sotto la lingua e sono rapidamente assorbite.

La formulazione Orodisperdibile, prevede che il farmaco (compressa o granulato) venga sciolto in bocca e poi ingoiato. Questa formulazione segue lo stesso percorso di una compressa o capsula assunta “PER OS”: passaggio tra stomaco, intestino, fegato (con Effetto di Primo Passaggio) ed infine, il rimanente, viene riversato nel flusso sanguigno.


La Somministrazione per Via Rettale è una modalità di somministrazione dei farmaci che sfrutta la possibilità di alcune molecole di essere assorbite dai vasi sanguigni del retto ed immessi nella circolazione ematica generale.

La somministrazione per via rettale può essere effettuata tramite l’utilizzo di:

a) Supposte

b) Clisma mediante una sonda che permette l’introduzione nel colon di una soluzione contenente un farmaco.

Riguardo a tale via di somministrazione, è opportuno ricordare che, in linea di massima, anche se il farmaco somministrato per via rettale può avere un assorbimento irregolare, che varia in base alle condizioni della singola persona, esso ha un tempo di insorgenza più rapido e una maggiore biodisponibilità, ma un picco ematico più basso ed una durata d’azione più breve rispetto allo stesso farmaco somministrato per via orale.

La somministrazione per via rettale viene prevalentemente usata in alcune situazioni in quanto ha dei vantaggi rispetto alla somministrazione buccale:

  • Assente lesività sullo stomaco. Differentemente dai farmaci somministrati tramite somministrazione orale, le supposte rettali non provocano irritazione gastrica, dal momento che non passano attraverso lo stomaco
  • Assente influenza gastrica. I farmaci contenuti nelle supposte rettali, rispetto alle compresse orali, non subiscono influenza dagli enzimi/acidità dello stomaco
  • Uso anche in caso di vomito.

È inoltre importante ricordare che se un farmaco viene assorbito dalle Vene Rettali del Plesso Emorroidale Inferiore e Medio si evita il Primo Passaggio Epatico. Se invece il farmaco viene assorbito a livello del Plesso Emorroidale Superiore esso subisce il Primo Passaggio Epatico con i relativi fenomeni metabolici connessi.


 Le Vie Parenterali prevedono tutte le vie di somministrazione dei farmaci diverse da quella gastro-intestinale. Esse comprendono:

  • La somministrazione tramite le vie Endo-Vasali iniettando il farmaco direttamente nella circolazione sanguigna Venosa o Arteriosa. Questo accesso rende possibile la biodisponibilità del farmaco immediata e ad una concentrazione pari alla dose somministrata. Pertanto, essa viene utilizzata nel caso di emergenza/urgenza e/o quando sia necessario un adeguato controllo della dose sommistrata.
  • La somministrazione Intramuscolare
  • la somministrazione Sottocutanea
  • la somministrazione attraverso Mucose o Epiteli (accessibili) che a sua volta prevedere di somministrare il farmaco per Via Topica, Trans-Dermica ed Inalatoria.

L’iniezione Endo-Venosa viene effettuata tramite un unico bolo di farmaco o per infusione continua del farmaco disciolto in uno specifico liquido da infusione (detta: flebo). Con un unico bolo si ha una concentrazione plasmatica del farmaco massima ed immediata che può ottenere in tempi brevissimi l’effetto terapeutico desiderato, ma che anche può determinare, per alcuni farmaci, effetti collaterali anche gravi a specifici organi e/o apparati.  Pertanto, tale iniezione deve essere effettuata da un professionista con specifiche conoscenze e preparazione.

L’iniezione Endo-Arteriosa è molto rara. Si usa prevalentemente per infondere chemioterapici, in particolari interventi chirurgici e per uso diagnostico (esempio: angiografia).

L’iniezione Intramuscolare prevede l’iniezione del farmaco direttamente nel tessuto muscolare ed il successivo assorbimento del farmaco da parte dei vasi sanguigni presenti nel muscolo e nel sotto-cute. Essa permette buona assimilazione delle molecole (minore dell’iniezione endo-vasale ma maggiore della assunzione orale) che tuttavia dipende dalla vascolarizzazione del tessuto muscolare e della diffusione del farmaco nello stesso.
Tramite iniezione Sottocutanea, invece, il farmaco viene iniettato nel connettivo al di sotto della cute. Anche questa via permette una buona assimilazione del farmaco che tuttavia dipende dalla vascolarizzazione e della diffusione del farmaco nel sottocute.


Le principali VIE TOPICHE sono la Via Trans-Dermica e la Via Inalatoria

 La Via Trans-Dermica prevede che specifici farmaci vengano somministrati medianti cerotti applicati sulla cute. Tali farmaci, in alcuni casi associati con sostanze chimiche (alcol) o predisposti su diversi strati per aumentare/modulare o la capacità o la velocità di penetrazione della cute, raggiungono il torrente ematico senza essere iniettati. Di fatto, il farmaco può essere somministrato lentamente e in modo continuo per molte ore o giorni mantenendo i livelli plasmatici dello stesso relativamente costanti. In aggiunta, tale via di somministrazione è particolarmente indicata per i farmaci che vengono eliminati velocemente dall’organismo in quanto, se somministrati per altre vie, dovrebbero essere assunti più frequentemente. Tuttavia, l’uso di cerotti può irritare la cute rendendo necessaria l’interruzione del loro uso ed  il loro impiego è limitato dalla velocità con cui il farmaco è in grado di penetrare nella pelle.


La Via Inalatoria prevede che il principio attivo raggiunga le vie respiratorie superiori, esplicando una azione locale o, in alcuni casi, possa arrivare a livello alveolare (punto più profondo dell’apparato respiratorio) svolgendo, anche in questo caso, una azione locale e/o essere assimiliate dal torrente sanguigno se i farmaci sono in grado di passare la barriera (interstizio) alveolo-capillare.

Nel caso della somministrazione inalatoria sono le caratteristiche fisiche che modificano le varie caratteristiche farmacologie delle molecole.

Alcuni farmaci sono allo stato gassoso. (esempio: gli anestetici) e quindi raggiungono facilmente e rapidamente gli alveoli e quindi il circolo ematico grazie alla loro capacità di superare facilmente l’interstizio alveolo-capillare..

I farmaci “non gassosi” possono essere ridotti a molecole con dimensioni diverse mediante l’ausilio di appositi nebulizzatori o aerosol.

Di fatto, più grandi sono le particelle e più è inferiore la profondità raggiunta. Particelle con una dimensione superiore ai 5 μm raggiungono le vie respiratorie superiori mentre particelle con dimensione inferiore a 1-2 μm possono arrivare fino a livello alveolare dove possono messere assorbite.


Una via di somministrazione molto peculiare e utilizzata in particolari condizioni cliniche è la Via di Somministrazione Intratecale che prevede l’iniezione del principio attivo direttamente nel liquor che scorre nei ventricoli cerebrali e circonda il midollo spinale. Il farmaco somministrato supera facilmente la BEE (Barriera Emato-Encefalica). Questa via è molto utilizzata negli interventi chirurgici che richiedono una anestesia locale (anestesia spinale o epidurale).

RIFLESSIONI CONCLUSIVE

L’atto medico della prescrizione della terapia farmacologia da somministrare non prevede solamente la scelta del farmaco appropriato per risolvere/alleviare i sintomi/segni della patologia identificata, ma anche la scelta della via e le modalità di somministrazione del farmaco.

Queste scelte dipendono principalmente dall’effetto farmacologico che si vuole ottenere, dalle caratteristiche chimico/fisiche del principio attivo e dalla tipologia del paziente che si deve curare.


BIBLIOGRAFIA

  • Clementi, G Fumagalli. Farmacologia Generale e Molecolare. V Edizione 2018. Edra Editore
  • Le, PharmD, MAS, BCPS-ID, FIDSA, FCCP, FCSHP, Skaggs School of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences, University of California San Diego. https://www.msdmanuals.com

 

 

 

Evasio Pasini:
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