Prevenire è meglio che curare: rispettiamo i nostri reni!

Il 20% degli Italiani tra i 65 e i 74 anni soffre di insufficienza renale. È un dato abbastanza significativo, colpa forse anche in parte di una cattiva informazione che privilegia notizie riguardanti funzioni e malattie di altri organi del nostro corpo.

Eppure i reni svolgono una delle funzioni più importanti: filtrano dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espellono tramite l’urina. Allora perché vengono considerati come organi di serie B? Forse perché quando soffrono non fanno male? Il dolore, in effetti, non si manifesta neppure con il 95% di compromissione dell’organo, anche se subentrano altri sintomi quali calo o aumento dello stimolo a urinare, gonfiore a mani e piedi, prurito cutaneo, affaticamento, perdita di appetito, che possono erroneamente essere confusi con i sintomi di altre malattie. Ecco allora che in questi casi svolge un’importanza fondamentale la prevenzione: visite mediche regolari, con analisi del sangue e delle urine annuali, soprattutto per chi soffre di diabete, ipertensione, colesterolo od obesità. Ricordiamoci, però, di accompagnare alla prevenzione medica anche quella alimentare! Bastano alcune piccole e semplici regole: bere molta acqua (almeno 1,5 litri al giorno), non abusare di alcolici, ridurre i quantitativi di sale.

Con una diagnosi precoce e le cure che la medicina di oggi mette a disposizione, si può posticipare, in chi soffre di patologia, sempre più avanti il momento in cui la dialisi o il trapianto si rendono indispensabili.

In Italia, sono 1265 i trapianti di rene all’anno e 7096 le persone in lista d’attesa per ricevere un organo sano, mentre circa 8 mila nuovi pazienti entrano in dialisi (dati relativi al 2010 – fonte Unos.org, Cnt). Per noi over 50 i tempi di attesa per ricevere un buon rene possono essere di gran lunga inferiori alla media (circa tre anni): compiuti i sessant’anni si può entrare, infatti, a pieno titolo nell’elenco dei malati che accettano di ricevere organi provenienti da donatori anziani. Questa pratica, messa a punto proprio in Italia e poi adottata in tutto il mondo, è chiamata del “doppio trapianto” perché consente l’impianto di entrambi i reni del donatore, garantendo esiti non inferiori a quelli di un solo rene proveniente da un donatore più giovane. È però necessario, come ha recentemente sottolineato Umberto Valente, direttore del Dipartimento trapianti dell’ospedale San Martino di Genova, alimentare la coscienza del pubblico con campagne di informazione e sensibilizzazione.

Allora che ne dite se il prossimo 10 marzo aderiamo anche noi alla Giornata Mondiale del Rene? “Lottare per vincere'” è lo slogan di questa giornata (che quest’anno vede come testimonial Gianni Rivera) promossa dalla Federazione Italiana Rene e dalla Società Italiana di Nefrologia durante la quale, in decine di città italiane, verranno organizzati una serie di incontri informativi e di screening gratuiti al fine di informare e sensibilizzare i cittadini sulla cura delle patologie renali e per diffondere importanti informazioni sulla diagnosi precoce. Trovate l’elenco delle città che aderiscono all’iniziativa su http://www.fondazioneitalianadelrene.org/

(g.p.)

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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