Secondo un recentissimo studio, pubblicato sulla rivista specializzata “Neurology” il 5 di ottobre e promosso dall’Istituto Nazionale di Ricerca Medica e Sanitaria francese, dall’Università Victor Segalen Bordeaux II e da varie fondazioni private, l’autoconvincimento da parte di un soggetto di essere malato lo predispone ad ammalarsi seriamente, favorendo la comparsa di malattie neurologiche come la demenza anche in soggetti che non hanno mai presentato alcun sintomo.
I ricercatori dell’Università 2 di Bordeaux, in Francia, hanno esaminato per sette anni lo stato di salute di un campione di pazienti volontari (8.169 persone, tutte over 65), ed hanno riscontrato che, rispetto a coloro che si ritenevano in buona salute, il rischio di demenza era maggiore del 70% nelle persone convinte del proprio cattivo stato di salute e del 35% nel gruppo che aveva descritto il proprio stato di salute come “mediocre”.
L’autore dello studio, il professor Christophe Tzourio ha commentato in proposito: “Sappiamo che avere una vasta rete di relazioni e di attività sociali può contribuire ad abbassare il rischio di demenza […] Ma è possibile che classificare il proprio stato di salute come “non buono” possa essere associato a comportamenti che limitano le interazioni sociali, favorendo, al contrario, l’insorgere della demenza”.
(Da: Centro Maderna)