Oggi, 21 settembre, giornata mondiale dell’alzheimer

Un’importante iniziativa internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su un tema delicato come le conseguenze che questa grave patologia neuro-degenerativa implica. Per una sempre migliore qualità di vita di tutte le persone affette, ma anche a sostegno di chi dedica loro cura e assistenza che, nel nostro Paese, sono in 8 casi su 10 caregiver non professionisti.

Oggi 21 settembre si celebra anche in Italia la XIX Giornata Mondiale dell’Alzheimer, una patologia a carattere degenerativo, provocata da una lenta e progressiva degenerazione delle cellule nervose, che in Italia interessa circa 520.000 persone, con 80.000 nuovi casi all’anno.

Provocato da un’alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane, il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza senile. Colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare, ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale, oltre a comportare l’insorgenza di incontinenza severa, sia nell’uomo che nella donna.

Il morbo di Alzheimer spesso non viene riconosciuto, considerando erroneamente la demenza come parte del naturale invecchiamento per la quale non esistano rimedi. Al contrario, è stato dimostrato che una diagnosi precoce e trattamenti mirati possono apportare notevoli miglioramenti anche e soprattutto nelle fasi iniziali della malattia.

In Italia l’Alzheimer è una patologia cronico degenerativa a forte impatto assistenziale, tanto che l’80% dei malati è, ad oggi, assistito dalle proprie famiglie.
La famiglia ha, quindi, un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia e nel sostegno indispensabile del malato. Ma l’impegno costante e la dedizione assoluta della famiglia, e soprattutto del caregiver principale, necessitano di un accompagnamento e di un sostegno da parte di figure specializzate.

TENA, da sempre impegnata al fianco di coloro che assistono chi soffre di incontinenza, vuole essere un punto di riferimento e un aiuto concreto anche per chi assiste i malati di Alzheimer, per supportarli nel lungo percorso che questa patologia, ad oggi non guaribile, comporta. Per questo, TENA supporta la Fondazione Manuli Onlus, attiva sul territorio milanese da 17 anni, e la cui mission è l’organizzazione di servizi, completamente gratuiti e personalizzati, rivolta ai malati di Alzheimer e alle loro famiglie

Non solo, sul sito www.tena.it<http://www.tena.it>, nella sezione ‘Prendersi cura di una persona cara’, l’Azienda offre una serie di informazioni e consigli utili anche per la gestione di una persona affetta da Alzheimer e con incontinenza, che vanno dalla domande più frequenti sulle problematiche della minzione, fino alle indicazioni per ottenere assistenza a costi ridotti.

 

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