Secondo gli esperti basterebbe gettare un’occhiata nel frigorifero delle persone per capirne le condizioni di salute. La malnutrizione, termine spesso associato ai paesi del terzo mondo, è in realtà un problema diffuso anche in Europa: 30 milioni di persone ne sono colpite, e per la maggior parte si tratta di anziani. Con il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale dunque, si dovrebbe dare più importanza all’argomento della nutrizione anche nella fascia della terza e quarta età. Un anziano su sei, infatti, mangia troppo poco, come spiega Jean Pierre Baeyens, presidente della Società Gerontologica Europea, e l’argomento della malnutrizione viene spesso ignorato o comunque trascurato. Così i nutrienti essenziali necessari al sostentamento vengono ridotti, come si può evincere dal numero e dalla durata dei ricoveri ospedalieri. La perdita di peso in età anziana viene spesso vista come normale, ma è invece un segnale di malnutrizione. Gli esperti dicono che al contrario dei giovani, negli anziani vige la regola che i robusti vivono più a lungo rispetto ai magri. Chi mangia troppo poco rischia di ammalarsi, o di non reagire alle cure farmaceutiche, e tra questi il tasso di mortalità è più alto. Le cause della malnutrizione nella terza età sono spesso da ricercare nella perdita dei recettori del gusto dolce e salato, nei problemi ai denti e all’apparato masticatorio in generale. Anche la mobilità ridotta può essere una causa, così come i problemi cognitivi: i pazienti con l’Alzheimer, spesse volte, si dimenticano di mangiare, ma anche la depressione, patologia molte volte trascurata, porta chi ne è affetto a non avere voglia di nutrirsi. Un altro fattore decisivo è la condizione sociale: anche la povertà gioca un ruolo importante.
(Da: Centro Maderna)