Uno studio italiano finanziato dal Programma speciale 5 per mille di AIRC ha svelato gli intrecci tra il cancro e la formazione del colesterolo, aprendo la strada a inattese prospettive di cura.
I farmaci usati per abbassare la concentrazione di colesterolo nel sangue potrebbero aiutare a contrastare anche il cancro, in particolare quello al seno. Lo ha dimostrato un gruppo di scienziati coordinato da Giannino Del Sal, professore ordinario di biologia applicata e direttore del dipartimento di scienze della vita dell’Università di Trieste, capo dell’Unità di oncologia molecolare del laboratorio nazionale CIB.
Il colesterolo è una sostanza indispensabile alla vita della cellula, ma quando è in eccesso è un fattore di rischio per infarti e ictus. Nel lavoro pubblicato su Nature Cell Biology, gli scienziati che lavorano al “Programma speciale di oncologia clinica molecolare”, finanziato con il 5 per mille ad AIRC guidato da Del Sal, hanno dimostrato che la via metabolica che produce colesterolo si intreccia con YAP/TAZ, due fattori chiave della trasformazione tumorale, ossia della propensione dei tumori alla mammella a dare metastasi e a resistere alla chemioterapia.
“Sapendo che queste due molecole sono bersagli cruciali per la cura dei tumori” spiega Stefano Piccolo, professore ordinario di biologia molecolare dell’Università di Padova e tra gli autori del lavoro, “abbiamo cercato sostanze capaci di bloccarle nelle cellule di tumore al seno. E lo abbiamo fatto passando al setaccio un centinaio di medicinali già in uso, in modo da poter accorciare i tempi di applicazione pratica di un’eventuale terapia”. Le statine, i ben noti farmaci utilizzati contro l’ipercolesterolemia, si sono rivelate le più efficaci.
“Abbiamo poi scoperto che YAP/TAZ sono attivati da sostanze prodotte nelle tappe intermedie della via con cui la cellula produce colesterolo” spiega Del Sal. “A indirizzare le cellule tumorali della mammella verso questa strada è anche la proteina p53 mutata, uno dei principali acceleratori della trasformazione e progressione maligna. La via metabolica del colesterolo mette quindi in relazione due tra i principali assi molecolari che determinano i comportamenti più aggressivi di diverse forme tumorali”.
Si apre così la strada a nuove ricerche e a una sperimentazione clinica che metta alla prova i farmaci anticolesterolo nei confronti dei tumori mammari, in particolare quelli più aggressivi