No alla violenza verso le donne

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione europea ha ribadito oggi, in un documento programmatico, la ferma intenzione dell’UE di lottare contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) nell’Unione europea e oltre i suoi confini.

Si calcola che 500 000 donne nella sola UE e più di 125 milioni nel mondo siano vittime di questa pratica, internazionalmente riconosciuta come una violazione dei diritti delle donne e una forma di abuso sui minori.

Nella lotta contro le MGF la Commissione sfrutterà a pieno tutti i finanziamenti futuri dell’UE per contribuire a eliminare questa pratica, sostenere meglio le vittime e gli operatori sanitari, far applicare la normativa nazionale che vieta le mutilazioni genitali femminili e tutelare meglio le donne a rischio applicando le leggi europee sul diritto d’asilo. La Commissione e il Servizio europeo per l’azione esterna sono inoltre impegnati a promuovere in tutto il mondo l’eliminazione delle MGF attraverso il dialogo bilaterale e multilaterale. La Commissione incoraggerà infine studi che permettano di stimare il numero di donne e di ragazze a rischio. Il piano d’azione pubblicato oggi dà seguito alla consultazione pubblica sulle mutilazioni genitali femminili lanciata a marzo dalla Commissione.

La comunicazione pubblicata oggi dalla Commissione illustra una serie di azioni per eliminare le MGF.

  • Capire meglio il problema: in collaborazione con l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) e con le istituzioni nazionali, mettere a punto indicatori che permettano stime più precise del numero di vittime reali e potenziali delle mutilazioni sulla popolazione di donne e ragazze.
  • Prevenire le mutilazioni e sostenere le vittime: avvalendosi dei finanziamenti dell’UE (programma europeo DAPHNE, Programma di apprendimento permanente, Gioventù in azione, futuro Fondo Asilo e migrazione) sostenere le attività di prevenzione delle MGF, sensibilizzare i cittadini, fornire alle donne e alle ragazze immigrate strumenti di emancipazione e formare il personale sanitario e gli operatori che lavorano con le vittime. Nel 2013 la Commissione ha finanziato progetti specifici di lotta alle mutilazioni per 2,3 milioni di euro (esempi nell’allegato 1).
  • Sostenere gli Stati membri per un’azione penale più efficace: favorire l’applicazione delle normative nazionali che vietano le mutilazioni genitali femminili analizzando la legislazione penale vigente e la giurisprudenza e diffondendo la documentazione destinata a formare gli operatori della giustizia; far rispettare i diritti delle vittime con servizi di assistenza specialistica previsti dalla normativa dell’UE.
  • Proteggere le donne a rischio sul territorio dell’UE: assicurare la corretta applicazione delle leggi europee sul diritto d’asilo (in particolare, la direttiva qualifiche riveduta e la direttiva sulle procedure d’asilo) per garantire protezione alle probabili vittime di MGF, sensibilizzando gli operatori dei servizi di asilo e incoraggiando gli Stati membri ad accogliere le bambine e le donne a rischio, con il sostegno del Fondo europeo per i rifugiati e del futuro Fondo Asilo e migrazione.
  • Eliminare le MGF a livello mondiale: affrontare il tema delle mutilazioni genitali femminili nei dialoghi bilaterali con i paesi partner interessati, collaborando con l’Unione africana e in seno alle Nazioni Unite, al fine di promuovere iniziative di portata mondiale contro le MGF, promuovendo l’adozione di leggi nazionali più efficaci e sostenendo le iniziative della società civile nei paesi coinvolti, mettendo a disposizione del personale delle delegazioni dell’UE percorsi formativi e assistenza sulle questioni legate alle MGF.

Per assicurare che le diverse azioni abbiano seguito e rimangano centrali nell’agenda politica, la Commissione si è anche impegnata a monitorare e a fare il punto sui progressi ogni anno, intorno al 6 febbraio, Giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili.

redazione grey-panthers:
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