Secondo uno studio inglese, il cervello umano inizia il suo processo di lento declino a partire dai 45 anni e non dai 60 come finora era stato sostenuto da molti studi scientifici.
La ricerca è stata segnalata dal “British Medical Journal”: un gruppo di ricercatori inglesi, francesi e americani, guidato da Archana Sing-Manoux dell’University College di Londra, ha studiato come l’età modifichi le funzioni cognitive e cioè la memoria, la capacità di ragionamento e l’attitudine a comprendere le cose.
Sempre secondo la ricerca, l’attività di ragionamento e memoria calano del 3,6% negli uomini e nelle donne tra i 45 e i 49 anni. La situazione peggiora con il passare degli anni e il calo arriva al 9,6% negli uomini tra i 65 e i 70 anni ma si ferma al 7,4% nelle donne della stessa età.
Gli studiosi hanno reclutato oltre 7 mila persone che facevano già parte di un più ampio studio, noto come Whitehall Study II, e partito nel 1985, con l’obiettivo di studiare i derminanti sociali della salute. Gli studiosi hanno seguito il gruppo per dieci anni, sottoponendolo per tre volte a una serie di test per valutare la memoria, il vocabolario, la capacità di comprensione visiva e uditiva, la fluidità semantica e fonologica. I risultati hanno dimostrato che i punteggi relativi a tutte le funzioni cognitive, tranne il vocabolario, si riducevano con il passare degli anni e che il declino era più veloce nelle età più avanzate.
(Da: corriere.it)