Valori più contenuti vengono espressi per quanto riguarda il consumo di pesce, latte e formaggio. Nel 35% dei casi il riso rappresenta un alimento di primaria importanza; salumi, yogurt e dolci sono meno frequenti nella dieta degli over50 (meno del 20% degli intervistati afferma di utilizzare normalmente questi generi alimentari).
Le abitudini alimentari degli over 65 appaiono fortemente legate alla tradizione italiana e alla dieta mediterranea, cui si accompagna la presenza di una particolare attenzione verso prodotti e generi alimentari più leggeri e facilmente assimilabili.
Dalle abitudini e dai comportamenti alimentari si è poi proceduto a rilevare quali sono gli alimenti maggiormente graditi e come vengono valutati sotto l’aspetto salutistico: se prima ci si è soffermati su ciò che il campione consuma effettivamente, adesso si è analizzato quello che le persone interpellate preferirebbero consumare o che ritengono sarebbe utile consumare per la propria salute.
L’alimento che riscuote l’indice di gradimento più elevato risulta essere ancora la pasta (circa il 70% delle frequenze), seguita a distanza dalla verdura (poco più del 45%), che conquista invece il primato come alimento ritenuto più salutare (70%); frutta e pesce (che ottengono, rispettivamente, oltre il 50 e quasi il 45% delle valutazioni espresse come alimenti “salutari), evidenziano un indice di gradimento notevolmente più basso.
Al contrario, pane, dolci, salumi e formaggi, pur riportando significativi livelli di gradimento, vengono ritenuti salutari da una percentuale ben più bassa del campione.
Secondo il parere della popolazione over50, dunque, nella scelta dei generi alimentari le preferenze personali sono spesso in contraddizione con le esigenze della salute. Tra gli over 65 c’è piena consapevolezza del fatto che “non sempre ciò che è buono fa anche bene”, specie se consumato in quantità cospicue; complessivamente, emerge il ritratto di un “over 65” informato, consapevole, attento e, al tempo stesso, buongustaio.
Infine, a bere birra o superalcolici sono quote largamente minoritarie della popolazione in età avanzata, (meno del 10%, con valori ancora inferiori tra le donne); oltre la metà ha invece dichiarato di bere vino, seppure con frequenze differenziate.
Anche per il consumo di vino contano abitudini legate alla cultura e alla tradizione culinaria del nostro paese. Una delle regole fondamentali del mangiar sano, soprattutto tra la popolazione anziana, è quella distribuire l’assunzione dei cibi nell’arco della giornata, cominciando con la prima colazione.
Oltre otto over 50 su dieci hanno dichiarato di fare abitualmente la prima colazione, con percentuali più alte al nord e nei comuni più grandi, poco più del 5% solo saltuariamente, mentre una quota di poco superiore al 10% non ha questa abitudine
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Buongiorno,
in questo articolo mancano le fonti da cui sono stati rilevati i dati sui consumi. Su quale base si afferma quanto scritto?
Grazie per l'informazione
Conoscendo la serietà del prof. Calabrese, ritengo siano dati dell'Istituto nazionale dell'alimentazione o similare