Giugno, il mese dei disturbi correlati al glutine

Giugno mese dei disturbi correlati al glutine. I disturbi correlati al glutine, sia sensibilità, sia celiachia e allergia al grano, sembrano riguardare un ampio numero di soggetti in gran parte non ancora consapevoli della natura dei loro disturbi. I sintomi sono i più diversi e riguardano aree del corpo differenti. Possono quindi manifestarsi come gonfiore, ma anche cefalea o dolori addominali. Compilando un semplice questionario sul sito www.megliosenzaglutine.it fino al 4 giugno, è possibile prenotare un consulto telefonico gratuito con esperti gastroenterologi, dietologi e dietisti presenti in centri di riferimento dislocati su tutto il territorio.

 

Cosa è la sensibilità al glutine non celiaca?

Essere sensibili al glutine significa avere sintomi simili a quelli della celiachia e dell’allergia al grano senza essere affetti da nessuna delle due patologie. Si tratta di una situazione che, al contrario della malattia, sembra essere transitoria e potrebbe risolversi dopo un periodo di alimentazione senza glutine. La sensibilità al glutine è causa di mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari e molti altri problemi a cui, se si ignora la propria condizione di sensibilità, non si sa dare spiegazione.

Qual è la causa?

Probabilmente un grano “troppo pesante”. Secondo gli esperti la “colpa” sarebbe del grano “moderno”, che viene definito “pesante”, perché molto ricco in glutine. Il grano di oggi sarebbe, eccessivamente concimato e conterrebbe una quota di glutine superiore del 12% rispetto al normale, a cui il nostro organismo stenta ad abituarsi.

 

I sintomi che si associano alla sensibilità al glutine non celiaca sono molti, tra i principali ricordiamo:

• Dolore addominale, anche con bruciore alla bocca dello stomaco, nausea e vomito, gorgoglii e gas intestinale, stitichezza e diarrea.

• Fatica, intorpidimento di braccia e gambe, crampi muscolari e dolori articolari.

• Mal di testa, confusione mentale, collasso, eczemi.

 

Bastano pochi e semplici esami per escludere allergia al grano e celiachia:

Gli esami per escludere un’allergia al grano sono i prick test ed i rast test. I primi vengono eseguiti inoculando sotto la pelle del braccio, in modo indolore, una piccolissima quantità di grano. Se la pelle si gonfia e si arrossa in corrispondenza del “buchino” significa che si è allergici. I Rast test sono invece esami del sangue che misurano la quantità di anticorpi IgE specifici prodotti contro il grano.

Gli esami del sangue per la celiachia ricercano anticorpi specifici contro il glutine, detti antigliadina, anticorpi specifici contro la mucosa intestinale (antiendomisio) e anticorpi anti-transglutaminasi (Ttg). Per la diagnosi definitiva di celiachia è infine necessaria una biopsia (cioè il prelievo di una piccola parte di tessuto) dell’intestino tenue che rileva eventuali danni ai villi intestinali.

Un sospetto di sensibilità al glutine non celiaca e quindi una dieta senza glutine può essere presa in considerazione solo quando le due reazioni al glutine (celiachia ed allergia al grano) sono state escluse con certezza.

 

redazione grey-panthers:
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