Computer vecchio, sia dal punto di vista estetico che operativo? Adesso, oltre a stampanti e toner, si possono rigenerare anche i computer per dargli una seconda vita sul mercato: cambiando pezzi di hardware, estetica e sistemi operativi. È questa la professione di un 39enne imprenditore milanese che, grazie alla sua visionaria idea di «rigenerazione informatica», in soli tre anni è riuscito con le sue macchine, anagraficamente vecchie ma totalmente rinnovate, a sbaragliare il campo del pc usato. Vendendo computer rigenerati, operativamente come nuovi, a partire da 100 euro e conquistandosi una fetta di mercato, quella dei prodotti elettronici riutilizzati, ancora di nicchia nel nostro Paese.
Far rivivere qualcosa, in questo caso i prodotti informatici, è un concetto molto lontano da quello del riciclo. Che prevede principalmente la trasformazione di un oggetto non più usufruibile al suo stato originale in un altro completamente nuovo. Ad esempio, riciclare è convertire una bottiglietta di plastica in una borsetta all’ultima moda. Invece la rigenerazione è qualcosa di totalmente diverso. Perché far rivivere con la stessa funzione una macchina considerata terminale, vuol dire allungarle la vita con la stessa funzione d’origine. I vecchi terminali, dopo un’accurata pulizia che prevede, oltre al ricambio delle componenti interne, il ripristino delle configurazioni e anche l’eliminazione dei graffi in superficie, possono tornare perfettamente funzionali. Spesso, grazie anche all’installazione di sistemi operativi open source, come Linux, che consentono ai vecchi computer con potenzialità di base limitate di appoggiarsi a server esterni per continuare a fare il loro lavoro.