I pagamenti digitali in Italia si confermano protagonisti della ripresa post lockdown, tanto che a un mese dall’inizio della Fase 2 e dalle numerose riaperture su tutto il territorio nazionale, si consolida il trend con un valore del transato raddoppiato rispetto al periodo pre-Covid. Ad affermarlo sono i dati raccolti dall’Osservatorio della fintech SumUp, dai quali emergono anche alcuni settori di ripresa. Se da un lato il 90% dei commercianti afferma di aver avuto ripercussioni sul proprio business causa dell’emergenza sanitaria, registrando cali delle vendite anche superiori al 30%, dall’altro lato è proprio per sopravvivere alla crisi che il 51,3% degli esercenti ha implementato i servizi di delivery e le vendite online, e valorizzando o introducendo i pagamenti cashless.
La svolta cashless è stata apprezzata anche dal 41% dei consumatori. Soprattutto con la riapertura, le attività commerciali hanno privilegiato i pagamenti elettronici che permettono di velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed evitare lo scambio di cartamoneta, ha spiegato Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp: “L’abitudine di favorire il pagamento cashless si sta confermando, tutti i settori stanno risalendo la china con un tasso di crescita costante”.
Tra i settori che mostrano volumi di transazioni elettroniche notevoli, SumUp segnala i negozi alimentari di prossimità, gli store di quartiere attivi nel commercio al dettaglio, come ad esempio ferramenta e lavanderie, ma anche centri estetici, barbieri e parrucchieri. Categorie commerciali tradizionalmente legate al contante, prosegue Zola. “Questi segnali indicano che la riorganizzazione digitale è in atto, spinta da ambo i fronti: quello dei clienti, che desiderano forme alternative al contante, e quello degli esercenti che vogliono essere pagati senza rischiare di venire contagiati, soddisfacendo la domanda crescente della clientela”.