A poche settimane dalla pubblicazione di due rapporti di Friends of the Earth, uno uscito negli Stati Uniti d’America, l’altro in Australia, e focalizzati entrambi sull’utilizzo dei nanomateriali e delle nanotecnologie nella catena agroalimentare, Veneto Nanotech ha organizzato un seminario di formazione su questo tema dal titolo Le nanotecnologie per i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, in collaborazione con Csqa Certificazioni e Cise, ente per lo sviluppo economico.
Nei due rapporti è sottolineato il potenziale uso indiscriminato dei nanomateriali nella catena agroalimentare, con conseguenti effetti negativi per i consumatori e per l’ambiente, e il fatto che in Usa e in Australia non esiste una normativa che obbliga i produttori a indicare in etichetta ingredienti in nanoforma.
A seguito di queste analisi, sono usciti numerosi articoli su siti specializzati, che mettono in evidenza soprattutto l’aumento dell’uso di nanomateriali e il numero di brevetti richiesti e concessi dalle grandi multinazionali agroalimentari.
A supporto, vengono citati anche lavori e previsioni sul volume di affari annuo mondiale delle nanotecnologie nel settore alimentare. Tuttavia, stimare il numero di prodotti nano-implementati sul mercato è un’operazione difficile, in quanto mancano sondaggi attendibili e aggiornati.
La verifica sperimentale della reale presenza di nanomateriali resta comunque difficile per la mancanza di metodi adeguati. Durante il workshop di Veneto Nanotech è emerso che l’attenzione dell’industria europea è concentrata più sul packaging che sugli ingredienti alimentari veri e propri.
Per quanto riguarda le previsioni di crescita del mercato, i numeri riportati nei due rapporti di Friends of the Earth sono spesso datati (alcune percentuali risalgono al 2003), ma è evidente un aumento dell’interesse per l’uso di nanotecnologie, anche se l’effettivo utilizzo non è realmente verificabile.
A ulteriore tutela delle aziende e dei consumatori, Veneto Nanotech e Csqa Certificazioni hanno presentato anche lo standard gestionale, uno strumento volontario che permette alle aziende di mettere a punto un sistema di gestione dedicato ai nanomateriali, compatibilmente con lo standard Iso 9000.