Una prima precisazione è d’obbligo: non tutta la musica o tutti i libri sono liberamente “scaricabili” dalla rete anche se, con strumenti diversi è possibile trovarli. Per i prodotti dell’ingegno, e quindi libri e musica, esistono le leggi sul copyrigth cioè sul diritto dell’autore a trarre guadagno dalle sue opere. In rete è possibile trovare opere per le quali il copyrigth è scaduto o l’autore ha rinunciato ad esercitarlo.
Nonostante queste limitazioni la “biblioteca in rete” è enorme e si trova di tutto e di più; è poi possibile acquistare regolarmente eBook o musica a prezzi ridotti.
In due note di Salvatore Aranzulla (giovanissimo neo imprenditore della rete) dà utili consigli per avere musica e libri gratis.
Potete trovare tutte le informazioni ai seguenti seguenti link:
- per i libri: http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/ebook-in-italiano-dove-trovarli-14640.html
- per la musica: http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/come-scaricare-musica-18590.html
Con queste ultime due informazioni mi sembrava di aver fornito in modo completo ed esauriente tutte le notizie utili raggiungere lo scopo.
Prima di pubblicarla, ho riletta la nota con occhio critico e mi sono venute in mente alcune riflessioni.
La prima impressione negativa è che la nota appare frettolosa e il tema del titolo non è spiegato in modo chiaro e sufficiente.
Le seconde di autodifesa. Io scrivo di argomenti che spero possano essere utili per meglio comprendere un aspetto del mondo che corre e che ci scorre come sabbia tra le dita e noi non riusciamo a tenere ch pochi granelli. Per migliorarci è necessario prendere al volo gli spunti e farsi esperienza.
La terza positiva. E’ vero che i cambiamenti sono molto rapidi e facciamo fatica a seguirli, ma non possiamo stare seduti ad aspettare: con le poche o tante forze che abbiamo, dobbiamo continuare a remare per non essere “buttati sulla riva” da questo fiume in piena.
Fuor di metafora, è giusto che qualcuno ci dia una mano spiegando, semplificando e sfrondando gli aspetti più importanti o difficili di questo nuovo mondo, ma, io penso, sia anche giusto che ognuno di noi si sforzi per ….seguire la corrente.
Forse avrete letto o sentito parlare di WEB 1.0, WEB 2.0 ed anche WEB 3.0. In queste definizioni schematiche sono evidenziate alcune importanti caratteristiche del mondo che cambia e noi dobbiamo tentare di stare al passo perché ci conviene, non solo perché è di moda.
Un tempo, non troppo lontano, a cominciare dalla Scuola, il professore spiegava ed i ragazzi ascoltavano e venivano valutati per quello che avevano capito. In quel tempo la Radio, la TV ed i Giornali interpretavano, raccontavano e noi leggevamo….in attesa della puntata successiva. Poi è intervenuta Internet, ma la comunicazione era a senso unico, come la TV: era il WEB 1.0.
Presto ci si accorse che, mentre con TV e Giornali il ritorno da chi legge a chi scrive, era difficile, con la RETE il ritorno poteva diventare facile ed immediato: era nato il WEB 2.0 che permetteva non solo servizi immediati, ma anche un continuo scambio di informazioni, commenti e critiche tra lo specialista ed il mondo circostante. I social forum sono un aspetto importante di questo scambio e tutte le persone che hanno a che fare con il Pubblico ne tengono conto.
Ma essere presenti nel WEB2.0 implica la conoscenza di alcuni meccanismi, di alcune tecniche ed anche di alcuni linguaggi. Dobbiamo sforzarci per raggiungere un adeguamento se non vogliamo essere messi ai bordi di questo grande campo di gioco dove si svolge la partita del mondo.
Tornando all’inizio di questa nota, lo stimolo alla conoscenza può anche essere l’indicazione di una strada da dove iniziare un percorso, nel nostro caso un paio di link, e poi tocca a ciascuno di noi seguire il discorso che più gli è congeniale senza aspettare di aver tutta la strada tracciata.
Mi rendo conto che questa paginetta può sembrare quasi una autodifesa, quelli che conoscono il latino direbbero “Cicero ro domo sua”, ma vi invito a riflettere, interloquire, commentare ed anche distruggere le mie tesi…..mi sarà d’aiuto per essere più utile e per fare in modo che questo mondo che cambia sia anche nostro e non solo dei Digital Native che, erroneamente, pensano di essere il centro del mondo perché, come dice un mio amico “…sanno spippolare su una tastiera davanti ad uno schermo!”.