Parte in questi giorni il progetto sulla digitalizzazione del patrimonio librario, nato dalla collaborazione sancita nel 2010 fra Google Libri e Mibac, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si tratta della trasformazione di testi cartacei in file digitali, ritenuti molto più idonei ad essere conservati e consultati anche in futuro, di un minimo di 500.000 testi (esenti da copyright) sino ad un massimo di un milione di volumi.
In progetto nasce dal desiderio di salvaguardare e tutelare testi rari e di pregio, un patrimonio inestimabile per le nostre Biblioteche, opere fino ad oggi affidate alla caducità della carta ma che in futuro saranno rese accessibili, attraverso Internet ed in formato digitale, a tutti coloro vorranno usufruirne. La digitalizzazione avverrà su opere librarie di pubblico dominio editate fino al 1871 e saranno reperibili molto più facilmente, consultabili all’infinito e soprattutto scaricabili in diversi formati. I testi saranno visionabili sui siti web delle Biblioteche, Internet culturale, Cultura Italia e Europeana o su qualsiasi altro sito di proprietà del Mibac oltre, ovviamente, a Google Books.
Nel progetto sono coinvolte la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, coordinatore esecutivo del progetto, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane e per le Informazioni Bibliografiche. Ma oltre ai migliori centri italiani, nel progetto sono coinvolte anche altre nazioni come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania, la Francia, l’Austria, la Spagna, l’Olanda, la Repubblica Ceca, il Giappone e biblioteche nazionali di rilevanza mondiale, come la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera, la British Library di Londra, l’Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna, la Nationale Bibliotheek van Nederland de L’Aja.