Pubblicato il rapporto ISTAT sull’utilizzo delle tecnologie digitali nelle imprese italiane, in cui analizza il livello di penetrazione dei servizi, analizza i settori più digitalizzati anche in confronto agli altri paesi europei. Da quel che emerge, risulta in crescita l’uso di dispositivi intelligenti mentre le PMI risultano in ritardo per quanto concerne le vendite online. In generale, il 60,3% delle piccole e medie imprese italiane ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale (superiore alla media UE del 56%).
Digitalizzazione PMI italiane
L’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) monitora l’evoluzione delle prestazioni negli Stati membri dell’Ue e i risultati delle politiche nazionali. L’indicatore sulla digitalizzazione di base delle PMI italiane (almeno 4 delle 12 attività legate all’adozione di ICT), colloca le realtà italiane al 10° posto (63%) della graduatoria europea, davanti a Germania e Francia. In generale, però, l’80% delle imprese con almeno 10 addetti si colloca a un livello basso o molto
basso d’adozione dell’ICT.
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Tecnologie, numeri e trend
- Tra le imprese con almeno 10 addetti, il 41,9% ha acquistato servizi Cloud di livello medio-alto e il 51,9%.
- Stabili gli indicatori del Digital Economy Society Index per le PMI che vendono online, mentre aumenta il ricorso ai Social Media (da 22% a 27%).
- Nell’uso di dispositivi e sistemi intelligenti controllati via Internet (IoT) le imprese italiane con almeno 10 addetti sono ottave in Europa.
- Arretra invece l’adozione di software per la condivisione di informazioni tra funzioni aziendali diverse (ERP) passando dal 37% del 2017 al 32%.
Indicatori DESI: la transizione nel decennio
ICT e dimensioni aziendali
- Nelle imprese tra 10-49 addetti la situazione più frequente è l’utilizzo della sola banda larga a 30 Mbit/s (BL).
- Tra le imprese con almeno 50 addetti è inclusa anche l’adozione dei software gestionali (ERP e CRM).
- Nelle grandi imprese sono presenti Banda Larga, Cloud, software gestionali (ERP, CRM), Social Media e device intelligenti (IoT).
- Per aggiungere anche le vendite online (almeno 1% dei ricavi totali) bisogna arrivare alle imprese con 250 addetti.
Analisi per settore
L’87,0% del valore delle vendite web deriva da ordini ricevuti su canali propri, il restante 13,0% da intermediari digitali. In testa le imprese della ristorazione, delle costruzioni e della fabbricazione di computer. In testa per fatturato da servizi online (37,8%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio. Seguono servizi di fornitura di energia (13,4%), fabbricazione di mezzi di trasporto (10,5%), industrie alimentari (7,8%) e fabbricazione di apparecchiature elettriche (5,3%). I servizi ricettivi e della ristorazione sono residuali (1,0% e 0,4%) nonostante l’ampia incidenza (15,4% e 14,5%) sul totale delle imprese online.