Ancora un anno, anzi meno, e poi un altro pezzo di storia del personal computer andrà definitivamente in archivio. A marzo 2011, infatti, stando a quanto riportato dal Mainichi Daily, Sony scriverà la parola fine all’avventura dei floppy disk anche in Giappone, interrompendone definitivamente le vendite. Finisce quindi un’era iniziata nel lontano 1967 con i dischi da 8 pollici. Nel 1981 hanno visto la luce i dischetti da 3,5 pollici sviluppati dal gigante nipponico, prendendo il posto di quelli più grandi da 5 pollici e un quarto in auge sui personal computer Ibm e Olivetti del tempo. I mini dischetti ci misero poco a diventare il supporto di memoria portatile più utilizzato da milioni di utenti informatici in tutto il mondo. I loro vantaggi rispetto ai precedenti erano evidenti: maggiore compattezza grazie a una forma rettangolare di 90 per 94 millimetri, maggiore protezione del supporto magnetico di registrazione garantita dalla linguetta scorrevole di metallo su involucro rigido, maggiori capacità di memoria. I floppy da 3,5 pollici furono inizialmente proposti con uno spazio utile di archiviazione di 360 Kbyte in versione single-side ma subito videro il mercato i modelli da 720 Kbyte double-side a doppia densità, capaci di garantire la medesima capacità dei dischi da 5 pollici e un quarto. Successivamente, a metà degli anni ’80, furono introdotti i dischi Hd “high density”, capaci di immagazzinare 1,44 Mbyte di dati, rispetto agli 1,2 dei supporti con vecchio formato.
Il là al successo dei floppy disk da 3,5 pollici, fiore all’occhiello di computer celebri come il Personal Systems/2 di Ibm, lo diede di fatto Apple, che scelse il formato di archiviazione di Sony per i suoi computer Macintosh, imponendolo di fatto come lo standard negli Stati Uniti. Il primo pc Ms Dos a usare questo formato fu la serie 150 di Hewlett Packard, nel 1983. Poi lo adottarono via via praticamente tutti i produttori di pc e nel 1989 aveva ormai superato nelle vendite il vecchio supporto da 5 pollici e un quarto.
Nel 1998, l’inizio della parabola discendente. Proprio Apple fu la prima ad abbandonare i floppy da 3,5 pollici con il lancio della famiglia iMac dotata di unità cd-rom e negli anni successivi seguirono l’esempio praticamente tutti gli altri produttori di pc, a cominciare da Dell con i suoi modelli da tavolo Dimension. Dopo aver toccato l’apice della popolarità – nel 1998 furono venduti nel mondo circa due miliardi di floppy disk da 3,5 pollici – per i mini dischetti neri (le versioni multicolor arrivarono negli anni ’90) fu l’inizio della fine. L’affermazione dei cd prima, l’avvento dei dvd e di supporti removibili avanzati come gli zip e le pen drive poi, misero rapidamente nell’angolo i floppy, che hanno forse trovato nelle attuali popolarissime chiavette Usb il loro ideale successore. Nel 2007, il 98% dei computer in commercio era già privo della fessura per leggere il dischetto di memoria e un desktop dotato di questo “add on” ancora in attività oggi non può che passare per obsoleto.
Per Sony e altri produttori quello che è ora un business destinato all’estinzione è stato comunque fonte di grandi ricavi. Proprio la casa di Tokyo aveva distribuito oltre 47 milioni di floppy da 3,5 pollici nel 2002 e ne ha venduti in terra nipponica ancora 8,5 milioni di pezzi nell’esercizio 2009 (su un totale di 12 milioni). Il trentesimo compleanno del floppy disk coinciderà quindi con la morte di una tecnologia che ha fatto epoca.
Le tappe fondamentali
La nascita
I floppy disk nascono nel lontano 1967 con l’avvento dei dischi da 8 pollici (20 cm) di diametro di sola lettura: i “memory disk”, che Ibm sviluppò per caricare microcodice sui suoi mainframe System/370. È l’inizio di una lunga e gloriosa carriera
Il primato di Olivetti
La prima azienda a incorporare il supporto per floppy disk in un computer è la piemontese Olivetti. La casa di Ivrea lo prevede nel suo modello P6060, presentato alla fiera di Hannover nella primavera del 1975. Un primato che segue quelli delle macchine per scrivere
La versione più famosa
Le versioni più utilizzate e conosciute sono quelle da 5 pollici e un quarto e da 3,5 pollici. Quest’ultimo viene inventato da Sony nel 1981 e si impone a livello mondiale anche grazie alla decisione di Apple di adottarlo sui suoi modelli. I dischetti arriveranno a contenere 1,44 Mb nel 1987
Il declino
Proprio la Apple che ne aveva decretato il successo è la casa di pc che segna il declino del floppy. È la prima, nel 1998, a decidere di abbandonarli con il lancio della famiglia iMac dotata di unità Cd-Rom. Quell’anno vengono venduti nel mondo circa due miliardi di floppy disk da 3,5 pollici
Passaggio di testimone
Da marzo 2011 Sony non venderà più i floppy disk da 3,5 pollici. È la fine di una storia durata esattamente 30 anni. Oggi una confezione di 10 dischetti si compra a Tokyo con l’equivalente di circa sei dollari. L’erede ideale del floppy è la chiavetta, oggi in uso in tutto il mondo
(da il Sole 24 ore)
View Comments (1)
Servizio ottimo nella sua qualità di testimonianza di un'epoca. Io sono sempre stato un amante dei floppy disk e tutt'ora li utilizzo per salvare dei dati particolari. Avendo un p.c. portatile, ovviamente mi sono dovuto premunire di un lettore a parte con attacco usb e quindi il mio utilizzo è ancora attuale. Comunque è un peccato che termini la produzione; come nei dischi long playng che nei mercatini sono ancora ricercati perchè - in fin dei conti - il cd è un supporto "freddo" con il quale si può solo in linea di massima registrare (per cancellare e lodificare si utilizzano gli RW) (mentre con il floppy potevamo eseguire delle operazioni di modifica, di cancellazione ed altre.
Va bene, è giusto che la tecnologia vada avanti, ci mancherebbealtro!!!.
Fernando