Siamo arrivati alla venticinquesima edizione del ForumPa e, se guardo indietro, posso vedere come la Pubblica Amministrazione ha cambiato per migliorare il servizio al Cittadino. Molte nuove tecniche sono nate e si sono sviluppate e la PA, nelle sue mille articolazioni locali e nazionali, ha cercato di adottarle inserendole in procedure e protocolli che spesso risalgono …. a leggi, regolamenti ed abitudini napoleoniche.
Ogni anno il ForumPA è caratterizzato da uno slogan che, per il 2014 era: PRENDIAMO IMPEGNI, TROVIAMO SOLUZIONI.
Il ForumPA prevede un’area espositiva dove sono presenti amministrazioni, centrali e locali, che mostrano il livello e la qualità di servizi che sono in grado di fornire al cittadino. Molto importanti sono gli oltre 100 convegni e seminari che si sono svolti nei tre giorni della manifestazione.
Chiaramente tutte le proposte, strumenti, presentazioni e discorsi illustrano obbiettivi raggiunti e da raggiungere basati sull’uso delle tecnologie informatiche. Mi verrebbe da riassumere, e leggetelo non in modo riduttivo, 25 anni di ForumPa per sostenere che: “Usa l’informatica e ti faciliti la vita”.
La parola che ha caratterizzato questa edizione è stata “digitale” come perifrasi e concentrato di un modo nuovo di pensare l’informatizzazione non come un fine, ma come un modo nuovo di usare uno strumento per migliorare il servizio e per essere più trasparente per evitare qualsiasi tipo di mafia ed affarismo perverso.
L’Italia, in questo mondo digitale, ha due facce contrapposte. Secondo classifiche ufficiali, ufficiose e reali sono nei primi posti i servizi che le varie amministrazioni pubbliche centrali e locali sono in grado di erogare con il supporto di INTERNET.
Le stesse classifiche sono concordi nel certificare che la quantità d’uso di quei servizi è molto ridotto e si avvicina allo zero.
Questa grande differenza tra, come direbbe un uomo di marketing, tra offerta e richiesta è sicuramente legata alle due magiche parole “digital divide”.
Qualche anno fa molti, anche illustri, esperti sostenevano che questo divario digitale era legato alla scarsa possibilità di collegarsi alla rete, in una parola la mancanza di “banda larga”.
Io, poco illustre e timido esperto, ho da sempre sostenuto che è il vero divario digitale è culturale, cioè è legato all’incapacità di usare uno computer in tutte le sue forme, dallo smatphone al PC, dal tablet al totem self service.
Il “digital divide” è stato argomento importante di molti dei convegni di ForumPA 2014. L’Agenzia per l’Italia Digitale, cioè l’ente delegato a facilitare e regolare l’attuazione della Agenda Digitale per l’Italia, ha pubblicato un “Programma nazionale per la Cultura, la formazione e le competenze digitali” (http://www.agid.gov.it/competenze-digitali/programma-nazionale-competenze-digitali).
Nella scuola italiana partirà a settembre un modo diverso di gestire le classi e le comunicazioni tra scuola e famiglia. Ma il problema sarà che non tutti i docenti sono “sufficientemente abili” per usare questi strumenti che, tra l’altro, non sono sempre disponibili.
Concedetemi il permesso di concludere questa nota con una battuta allegra: oggi non esiste più il problema di sapere se è nato prima l’uovo o la gallina visto che oggi possiamo mangiare uovo e gallina!