Il 24 giugno in Cina verrà ricordato come il giorno dell’orgoglio, quello della conquista, in contemporanea, dello Spazio e dei fondali oceanici. Infatti, ieri il sottomarino Jiaolong è arrivato a oltre 7mila metri di profondità nel Pacifico, e sempre ieri la navicella spaziale Shenzhou 9, con a bordo la prima astronauta cinese, ha eseguito il suo primo docking manuale con il modulo orbitante Tiangong 1. Il primo passo verso una Stazione spaziale cinese permanente, che dovrebbe essere pronta per il 2020. Fino a ora le uniche manovre di docking erano quelle effettuate in controllo remoto da terra della scorsa settimana.
Con quelle effettuate ieri invece dai tre taikonauti, Liu Yang, Jing Haipeng e Liu Wang, la Cina dimostra così di essere pronta a effettuare le manovre di assemblaggio necessarie a mettere insieme la propria casa nello Spazio, un analogo alla Stazione spaziale internazionale, che permetta di portare avanti esperimenti scientifici su un lungo periodo. Il controllo manuale per il docking della navicella con il modulo orbitante è stato “preciso e perfetto”, e portato avanti con “calma e abilità”, come riferisce Wu Ping, portavoce del programma spaziale cinese sul New York Times.
via La Cina continua i suoi primi passi nello Spazio – Wired.it.