Il Censis, Centro Studi Investimenti Sociali fondato nel 1964, è una fondazione che esegue ricerche socio-economica. Ogni anno il CENSIS pubblica il «Rapporto sulla situazione sociale del Paese» che viene considerato come il più qualificato e completo strumento di interpretazione della realtà italiana.Una sezione del rapporto è dedicata a comunicazione e media, cioè a come e con quali strumenti gli Italiani si informano. Nei primi trenta anni circa (1967-1995) questa sezione si occupava principalmente di stampa, radio e televisione. Con l’avvento di Internet il campo di indagine si è allargato anche alla Rete come strumento di comunicazione ed informazione.
Volendo fare delle valutazioni che includano anche INTERNET occorre precisare che. “circa la metà degli italiani (53%) accede al web almeno una volta a settimana, rispetto al 70% della media europea. Mentre le persone che nel nostro paese non hanno mai usato internet sono quasi il doppio (37%) rispetto al resto d’Europa (22%)”. Questa nota della rivista specializzata Wired.it ci dà una prima importante notizia: solo la metà degli italiani accede alla rete almeno una volta alla settimana e questo fatto ci conferma che sono “pochi” gli italiani che “usano realmente la rete”, cioè le persone che almeno quotidianamente usano Internet per raccogliere o scambiarsi informazioni o accedere a servizi pubblici o privati come Poste, Banca e Servizi Comunali.
Leggendo le considerazioni del Censis è bene tenere sempre presente che, sulla base dei numeri, circa il 30% degli utenti Internet si collega con frequenza almeno quotidiana, cioè questi ultimi sono meno del 20% ( 53% diviso 3).
Il Censis ci dice che oltre il 90% ha dichiarato di tenersi informato quotidianamente, ma poi si scopre che la fonte principale usata da quasi tutti, indipendentemente dall’età, sono il Telegiornale e la Televisione tradizionale, mentre meno del 30% usano anche strumenti di rete come WEBTV e simili. In netto calo, oltre il 5% in meno, le persone che leggono i giornali. Peggiore la situazione dei periodici cartacei la cui diffusione è in netta discesa.
Nonostante la grande diffusione di Smartphone e Tablet e la grande disponibilità di app (piccoli programmi specializzati) abbia incrementato il numero di persone che accedono alla rete, i dati statistici ci confermano che la TV la fa da padrone per tutte le fasce di età e la ricerca di informazioni in rete è praticamente limitata ai giovanissimi (14-29 anni) ed giovani (30-44 anni).
Censis ci dice anche che, tra tutte le persone che frequentano la rete ed indipendentemente dall’età, esiste una gran fiducia nelle notizie in rete e nella possibilità di trovare in rete quello che si cerca. Questo tipo di “approccio fiducioso” quasi sicuramente deriva molto probabilmente dal fatto che tutti hanno la possibilità di pubblicare opinioni e valutazioni su quanto trovato in rete, siano prodotti o informazioni, con il risultato di una “autocorrezione” delle notizie. Il concetto della cosiddetta webreputation, cioè del valore della reputazione di una persona o di una società che “si espone” sulla rete, è sempre di più tenuto in conto: acquisire una buona webreputation può richiedere tempo, per perderla basta un commento negativo che può innescare una catastrofica caduta.
Sul sito del Censis (www.censis.it) è possibile trovare le indicazioni per comprare il rapporto completo e per scaricare, gratuitamente, la parte comunicazioni e media.
In conclusione il Rapporto Censis, per quanto riguarda l’area Comunicazione e Media, fa una fotografia di una Italia che molto, ma molto, lentamente sta cambiando nei riguardi dell’uso della Rete e di Internet ….la strada è in salita e la stiamo percorrendo.