Lo scorso 23 agosto è entrato in vigore il Decreto legge sul Bonus Rottamazione TV, che ha come obiettivo quello di incentivare l’acquisto di nuovi TV e decoder in vista dell’annunciato switch-off che sancirà il passaggio ai nuovi standard di trasmissione. Secondo le rilevazioni GfK Market Intelligence questo incentivo ha avuto un effetto immediato sulle vendite nelle prime settimane di introduzione che sta continuando anche nel mese di ottobre.
Il 20 ottobre è iniziato infatti il processo che porterà al passaggio di tutti i canali nazionali sulle nuove frequenze e che terminerà presumibilmente entro sei mesi. L’avvicinarsi di questa data ha portato un numero consistente di Italiani a decidere di sostituire il proprio televisore approfittando anche delle agevolazioni statali.
Nella compresa tra l’11 e il 17 ottobre 2021 sono stati venduti oltre 217.000 televisori, con una crescita pari al +120% a unità rispetto alla stessa settimana del 2020. Il trend è decisamente positivo anche se si confronta il dato della settimana analizzata con la settimana precedente: in questo caso la crescita è stata pari al +16%.
Cos’è esattamente lo switch-off Tv?
Lo switch-off, cioè il percorso in due fasi verso il nuovo standard delle trasmissioni televisive, è slittato di molto: a settembre non è successo nulla e la prima data è stata quella di mercoledì 20 ottobre. Da quel giorno, alcune emittenti hanno fatto scattare il primo saltino, quello che porta il segnale dei programmi al formato più recente (comunque diffuso da anni), cioè l’Mpeg4: i canali interessati sono 9 della Rai (cioè tutti, tranne Rai Uno, Due, Tre e News 24) e 6 di Mediaset (TgCom24, Boing Plus, Italia 2, R101, R105 e Virgin). Questo è il primo step perché il passaggio di tutti i canali allo standard Mpeg4 avverrà gradualmente nei mesi successivi, per concludersi presumibilmente nel giugno del 2022. Un aggiornamento che preoccupa davvero poche persone e riguarda pochi apparecchi: sono quelli più vecchi, giusto i primissimi televisori Hd Ready con decoder integrato Sd. Gli altri, da Hd Ready in poi, sono a posto. Anni fa qualcuno parlò di 10 milioni di tv coinvolte da questo primo passo, ma senza grande fondamento. E in ogni caso si tratta di dispositivi con buona probabilità arrivati comunque a fine vita e sostituiti o installati in seconde case, dall’utilizzo non frequente.
L’ultimo bonus per la rottamazione, dal 20% di sconto (non oltre comunque 100 euro), non prevede un tetto Isee ed è dunque per tutti fino a esaurimento risorse; l’altro, da 50 euro, è solo per famiglie con soglia Isee fino a 20mila euro e non è legato alla rottamazione di un vecchio apparecchio, ma solo all’acquisto di uno nuovo. Le misure sono cumulabili, ma solo fino a 130 euro complessivi.
Il rinvio più importante è quello relativo al secondo e più essenziale switch-off: il passaggio a un ulteriore standard, noto come Dvb-T2 con codifica Hevc, in grado di comprimere di più il segnale rispetto all’Mpeg4 senza comprometterne la qualità. Dal giugno 2022 inizialmente previsto si passerà alla finestra gennaio-giugno 2023. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, incalzato dalle associazioni delle emittenti, è “necessario un periodo più ampio per l’implementazione a regime del nuovo standard”. Solo a quel punto i televisori acquistati prima del 22 dicembre 2018 dovranno essere sostituiti con altri nuovi, compatibili per legge con la codifica Hevc Main10 (ma ce n’erano di compatibili anche prima così come ce ne sono di non compatibili anche dopo).