Almeno per quanto riguarda i biglietti di eventi sportivi o culturali, acquistarli on line non è più rischioso come una volta: chi acquista su Internet i ticket per una prima a teatro o per una partita allo stadio, ha assai meno probabilità di imbattersi in truffe e raggiri, rispetto a un anno fa. Lo assicura la Commissione europea, che da maggio 2010 ha messo a punto una vasta operazione di ‘pulizia’ per stanare i furbetti del web in tutti i 27 Stati dell’Unione, oltre a Norvegia e Islanda. Risultato: su 414 siti esaminati, l’88% si è dimostrato in regola con le norme europee sull’e-commerce. Mentre nel 2010 le ‘biglietterie telematiche’ sicure erano solo 167, il 40% del totale. L’indagine a tappeto è partita in seguito ai tanti reclami giunti dal 2009 ai centri europei dei consumatori. Segnalazioni che hanno svelato una ‘giungla’ di insidie: siti che vendevano biglietti per eventi inesistenti, ticket recapitati in ritardo, nessun rimborso in caso di cancellazione degli spettacoli. Ma anche pagine web con prezzi nascosti, offerte con condizioni d’acquisto, imposte e spese di consegna poco chiare. I controlli sono stati svolti dalle autorità di ciascuno Stato tra il 31 maggio e il 4 giugno dello scorso anno. Dopodiché la polizia postale ha contattato i responsabili dei vari portali invitandoli a correggere le irregolarità. Per i gestori che non si sono adeguati spontaneamente sono scattate le multe e l’intervento del tribunale. L’iter è ancora in corso per 35 siti irregolari. Il “repulisti” dell’Ue si è rivelato efficace: oggi il 94% dei portali fornisce informazioni chiare e precise sui costi totali, ma anche su eventuali spese aggiuntive e di spedizione (nel 2010 lo faceva solo il 55%). Sono quasi scomparse le clausole vessatorie: il 92% dei portali sottoposti a controlli garantisce ora la consegna nei tempi e informa sul rimborso in caso di annullamento della manifestazione. Infine, il 93% dei negozi online fornisce i recapiti del venditore (nome, indirizzo, e-mail).