Nel 2014, gli Stati membri non hanno fatto progressi nel localizzare con precisione le persone che hanno digitato il numero unico UE per le emergenze. A causa di ciò, in diversi paesi UE, passano molti minuti prima che gli operatori d’emergenza ricevano effettivamente la chiamata.
Questi sono i risultati principali di un rapporto pubblicato oggi dalla Commissione europea, proprio in occasione della giornata che celebra il numero d’emergenza 112. La Commissione ha chiesto un ulteriore sforzo agli Stati UE e ha messo in campo alcune iniziative in loro supporto. In primo luogo, ha contribuito all’analisi preparata dalla Conferenza europea degli amministratori postali e delle telecomunicazioni per aiutare gli amministratori nazionali a migliorare la localizzazione delle persone che chiedono aiuto. Inoltre, la Commissione lancerà presto un progetto pilota per analizzare il modo in cui i dati sulla localizzazione delle chiamate dai dispositivi mobili sono acquisiti dai call center di emergenza del 112. L’obiettivo è quello di migliorare il tempo di risposta dei servizi d’emergenza e salvare la vita a chi è in difficoltà.
Che cos’è il 112, Numero Unico di Emergenza?
La domanda di servizi di emergenza è in continua crescita e risponde a richieste sempre più diversificate e complesse. È per questo che sin dal 1991 l’Unione europea ha deciso di implementare il numero unico di emergenza – 112 in tutto il territorio europeo.
In pratica è ormai possibile, in qualunque Stato membro ci si trovi, ottenere il soccorso più adatto in base alla specifica situazione di emergenza in essere. La creazione di una centrale unica integrata dove sono riunite tutte le componenti istituzionali del soccorso (sanitaria, tecnica e di sicurezza) rende possibile questo servizio. È appurato inoltre che con l’utilizzo di questo sistema i risparmi in termini economici ed organizzativi siano di notevole rilevanza e che allo stesso tempo guadagno in efficienza sia enorme.
Tutto questo è possibile grazie alla rapidità di interconnessione ottenuta dalle nuove tecnologie e in particolar modo dallo standard GSM, anch’esso di origini europee, grazie si assicura la possibilità di contattare il 112 da qualsiasi posizione, anche con cellulari sprovvisti di carta SIM.
Qual è la situazione in Italia?
Il sistema del Numero Unico per le Emergenze è stato ad oggi adottato dalla quasi totalità degli Stati Membri, ma per il suo completamento è necessario che l’Italia integri in modo definitivo questo standard. Attualmente nel nostro Paese è attivo soltanto un Servizio NUE 112 sperimentale circoscritto ad alcune aree geografiche. Questa situazione si scontra con le direttive dell’Unione europea ed è costata all’Italia una condanna per inadempimento da parte della Corte Costituzionale Europea, datata 2009, inseguito ad un ricorso della Commissione europea. Grazie alla buona volontà dei recenti governi è stata possibile una sospensione delle sanzioni, ma nel caso in cui non venga implementato questo servizio in tutta la Nazione e non si proceda a promuovere misure infrastrutturali concrete è facilmente ipotizzabile che in un futuro non molto lontano le sanzioni possano essere introdotte nuovamente.