Le aperture
In alto: “Tronchetti: basta nazionalismo di maniera. Siamo un Paese ostile all’industria”.
Sotto, con foto: “Confronto senza liti tra Merkel e Tsipras”. “Il caso Grecia: nel vertice si è discusso di aiuti e riforme”.
A fondo pagina: “Estate senza scuola? Purché si lavori un po’”. “Per il ministro Poletti tre mesi di vacanza sono troppi”. “Però il vuoto non va riempito”.
L’editoriale, firmato da Pierluigi Battista, è titolato “Sarkozy direbbe no a Salvini”.
Da segnalare anche un intervento della poetessa Joumana Haddad: “Io minacciata perché araba ed atea”.
La Repubblica: “Tregua Merkel-Tsipras. Schulz: patto in 7 giorni se Atene abbassa i toni”, “Draghi: nessun pericolo a breve, la Grecia non ci ricatta. Renzi: io dittatore? Chi non decide è contro la democrazia”.
E due interviste del quotidiano vengono richiamate in apertura: la prima è con il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz (“Il leader dell’Ue: ‘Sulla ripresa sono ottimista’), l’altra è con il finanziere George Soros (“Rischio populismo dagli aiuti Bce”).
A centro pagina: “Monza, subito libero il pirata del Suv. Alfano: l’omicidio stradale sarà reato”.
La “copertina” dell’inserto R2: “Il padrone rosso, così la Cina sta comprando il mondo”, “Quest’anno Pechino sarà il primo investitore estero del pianeta”, di Giampaolo Visetti.
In apertura a sinistra un editoriale di Roberto Rho: “Milano sede vacante”.
In basso, “la polemica” suscitata dalle parole del ministro del Lavoro: “Poletti ai prof: ‘Troppi tre mesi di vacanza. Studiate d’estate”.
La Stampa ha in prima la grande foto dei funerali delle vittime piemontesi dell’attacco del Bardo in Tunisia: “Addio ai morti di Tunisi: ‘Strage di innocenti’”, “Funerali a Torino e Novara. In chiesa anche i feriti. La Lega offende le vittime: ‘Ci davano dei razzisti’”.
In apertura a sinistra: “Merkel-Tsipras. Primi passi verso un’intesa”, “Il premier a Berlino: rispetto i trattati. Ma resta la lite sui danni di guerra”.
A centro pagina: “Con l’omicidio stradale fino a 12 anni di carcere”, “Oggi il nuovo reato all’esame del Senato”.
E le parole del ministro del Lavoro: “Poletti: troppi tre mesi di vacanza a scuola”, “protestano gli studenti. Ma i presidi: giusto”.
Sul “dopo Lupi2: “Infrastrutture. Renzi: parte la rivoluzione”, “Il premier prende l’interim e avvia la rotazione dei dirigenti: per la successione favoriti Guerini e Delrio”.
In prima anche l’intervista alla direttrice di Equitalia: “Orlandi: Equitalia deve cambiare”, “La direttrice: ‘Deve essere oggettiva e flessibile. Soglie di punibilità inevitabili per non intasare le procure’”.
Il Sole 24 Ore: “Opa Pirelli, patto tra i soci per ridurre il peso dei cinesi”. “ChemChina al 50,1 per cento se entro diciotto mesi arriva un nuovo azionista”. “Ecco le opzioni previste nel contratto per rendere definitivo l’assetto dell’azioniariato”.
Di spalla: “Draghi: più forte la ripresa in Europa. Vertice Merkel-Tsipras a Berlino: prove di dialogo dopo gli scontri”:
A centro pagina: “Legge Obiettivo, costi saliti del 40 per cento”. “In dieci anni da 65 a 91 miliardi per 97 opere”. “Tempi medi per l’interim del premier”. “Incontro Renzi Mattarella, si allontana l’ipotesi spacchettamento”.
Il Fatto, con sfilata di foto di Casini, Bersani, Berlusconi, Errani e Lupi: “Grandi Opere”, “Il bancomat dei partiti”, “Sigla per sigla, cifra per cifra, ecco quanto hanno incassato i politici del ras del cemento: Caltagirone, coop rosse, Gavio, Todini e Bonsignore. Perotti: una sola donazione, a Lupi”.
In prima le parole del ministro del Lavoro: “Poletti: ‘Scuola, 3 mesi di vacanze sono troppe’”. E le opinioni “pro e contro”: “De Mauro: ‘Idea sacrosanta, in tutta Europa fanno già così” tra i favorevoli, mentre Massimo Cacciari dice: “Follia, è solo l’ennesimo slogan vuoto da trogloditi”.
A centro pagina, sulla giustizia: “M5S: ‘Prescrizione lunga’. Ma il Pd sceglie Alfano e B”, “No al progetto di stop dopo la prima condanna”, “I Cinque Stelle avevano offerto un’apertura, così come preannunciato da Grillo. I democratici, però, rispondono rifiutando il dialogo. La replica è secca: ‘Voteremo solo norme condivise’”.
A fondo pagina anche le parole dell’attore americano Sean Penn: “Basta ipocrisie, i video dell’Isis vanno visti”, “L’attore americano: ‘Piantiamola con il politicamente corretto, dobbiamo vedere la realtà per poter capire. Il Califfato l’hanno inventato Cheney e Bush”.
Il Giornale: “Rivoluzione a scuola. Renzi taglia le vacanze”. “Il ministro Poletti: troppi tre mesi a casa d’estate”. “Ed è subito polemica”. E poi: “Altro che semplificazione: il governo ha varato 997 norme fiscali”.
A centro pagina la “intervista contestata” a una delle due cooperanti rapite e liberate in Siria ieri a La Repubblica: “‘Torneremo in Siria’. Un sequestro solo a Vanessa non basta”. “L’attivista rapita dagli islamici si sfoga sui giornali, poi ritratta”.
Sotto: “Appalti, scoppia il caso Marino”. “Spuntano tre riunioni tra il sindaco e Incalza, il supermanager agli arresti”. “La metro C nel mirino delle toghe”.
L’editoriale, firmato da Salvatore Tramontano: “Il pizzino francese a monsieur Salvini (e non soltanto)”.
Ieri si è tenuto a Berlino un incontro tra la cancelliera tedesca e il premier greco. Intanto il Presidente della Bce Draghi, audito al Parlamento europeo, ha professato ottimismo e fiducia sul salvataggio di Atene.
La Repubblica, pagina 2: “Merkel, tregua con Tsipras: ‘Dialogo ma senza promesse’. Draghi: ‘Niente rischi a breve’”, “La cancelliera ammette l’insuccesso della trojka in questi anni. Il premier: ‘Rispetteremo i trattati’. Chiusura sui danni di guerra”.
La Stampa, a pagina 2: “Merkel: vogliamo una Grecia forte. Ma poi conferma la la linea dura”, “Tsipras a Berlino con la lista degli interventi da fare, però non la presenta. Dentro le cifre su pensioni, privatizzazioni, evasione fiscale e corruzione”. Scrive Tonia Mastrobuono dando conto della conferenza stampa congiunta di ieri: non a caso lei sorrideva e lui no. Due sono stati i messaggi della cancelliera. Il primo, “molto chiaro”: “La questione delle riparazioni di guerra è chiusa, dal punto di vista politico e giuridico”, anche se “la Germanai è consapevole delle atrocità commesse” e “si è assunta il compito di mantenere viva questa consapevolezza”. Il secondo, “molto più ambiguo”: “Non posso prendere impegni sulla liquidità”. Sulle risorse da dare alla Grecia, decide l’eurogruppo, insomma. Toni concilianti anche da parte di Tsipras: “dobbiamo capirci meglio”, ha detto chiedendo di “mettere fine agli stereotipi sui greci pigri o sui tedeschi che sarebbero colpevoli della situazione in cui ci troviamo”.
La Repubblica intervista il presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, che dice: “Non è duello Germania-Grecia e la rottura sarebbe catastrofica. Accordo entro la settimana se Varoufakis abbassa i toni”, “In Grecia la popolazione sta pagando un tributo immane alla povertà e alla disoccupazione”. Il ministro Varoufakis, gli vien ricordato, proclama ogni giorno che il Paese è fallito, ha ragione? Schulz: “Macché, non solo non è fallita ma la Grecia ha enormi potenzialità, pensiamo solo all’energia solare ed eolica o al turismo. Guardi, Varoufakis sarà anche un brillante economista ma si vede senza ombra di dubbio che manca di esperienza politica.
Il Corriere: “Vertice del dialogo Merkel-Tsipras. Il premier greco: ‘Rispetteremo i patti’. ‘Ma è necessaria la giustizia sociale’. La Cancelliera: i danni di guerra? Questione chiusa”. Nell’articolo di Danilo Taino si elencano le dichiarazioni ottimistiche dei due, l’invito di Tsipras a superare gli stereotipi reciproci, quello di Merkel a vedere una Grecia “forte” e che “abbia lavoro”, e si scrive poi che “ora l’incontro andrà verificato nei fatti”, visto che il governo greco dovrà presentare ai creditori “una lista di riforme” in base alle quali riceverà i 7,2 miliardi di aiuti.
Il Giornale: “Il premier asfalta i ribelli: critici pigri”. “Renzi fa il bullo con gli studenti e smonta la minoranza Pd ma crescono i mal di pancia. Rissa Cuperlo-Richetti”. Il quotidiano descrive il discorso del premier ieri alla Luiss come “decisionista e senza complessi di inferiorità”. “La democrazia è il sistema in cui qualcuno può decidere. Il sistema in cui nessuno decide si chiama anarchia”, ha detto il premier. Si citano anche le parole di Richetti, che ieri ha detto che la minoranza usa il proprio potere di veto per trattare futuri posti in Parlamento, e che ha suscitato la reazione di Cuperlo.
Sul Corriere una intervista al capogruppo Pd alla Camera Speranza, che ribadisce di non essere renziano ma dice: “Matteo non è un intruso, basta spingere per la scissione”. “Ha vinto il congresso”, “basta pregiudizi”, alla sinistra interna tocca “combattere la battaglia delle idee”, e invita il governo a “usare il tesoretto dello spread per una misura universale di contrasto alla povertà” e ad andare avanti (“penso che i tempi siano maturi”) sui matrimoni gay.
Il Corriere enfatizza anche un altro passaggio del discorso di Renzi alla Luiss: “Renzi: mezza Europa ci copierà l’Italicum”. “Alla Luiss l’affondo su ‘quei professori che per pigrizia parlano di deriva autoritaria’. Renzi ha detto: “La stessa Merkel mi ha detto che non avrebbe avuto bisogno di fare una coalizione con una legge simile, e ha preso più del 40 per cento”.
“Ma l’Italicum non è un modello da esportazione” si legge in un commento di Sabino Cassese – ancora sul quotidiano milanese.
Il Corriere della Sera offre anche un articolo di Marzio Breda: “Ma il Quirinale dice no alla divisione del ministero: è contro la legge Bassanini”. In ogni caso trovare un successore a Lupi “sarà una faccenda piuttosto laboriosa”. Sui tempi per il avere il nuovo ministro il quotidiano scrive che saranno “brevi ma non brevissimi” parla di “forse una quindicina di giorni”.
Su Il Giornale: “Renzi a Mattarella: mi proclamo ministro. Rimpasto in vista”. “Il premier si prende le Infrastrutture ‘per rimettere le cose in ordine’. Poi potrebbe affidarle a Delrio ma con le Grandi Opere a Palazzo Chigi”. Secondo questo schema Boschi diventerebbe sottosegretario al posto di Delrio, e Quagliariello andrebbe al posto della Boschi alle riforme.
Secondo Il Sole sul rimpasto ci sarebbe “tensione” tra Ncd e Scelta civica. Il coordinatore di Sc dice infatti che Alleanza Popolare, il gruppo che comprende l’Ncd, ho oggi “tre ministri e numerosi viceministri e sottosegretari”, mentre Sc è “oggettivamente sottorappresentata”.