Obama a Putin: ‘Accordo subito o armiamo Kiev’

Le aperture

Il Corriere della Sera ha in prima una foto dell’incontro tra la cancelliera Merkel e il presidente Usa: “Obama avverte Putin: armi letali all’Ucraina se la diplomazia fallisce”.

A centro pagina: “La morte per gelo in mare”, “Strage di migranti a 120 miglia da Lampedusa. Un medico accusa: soccorsi inadeguati”.

Sulla politica italiana: “Berlusconi e Salvini cercano un accordo”.

E un editoriale di Ernesto Galli della Loggia: “Tutto ciò che manca alla destra”.

Un richiamo in prima anche per la situazione greca: “Un salvataggio in due tappe. Il compromesso di Tsipras”.

A fondo pagina, lo scandalo della lista Falciani: “Fisco, nella lista clienti vicini ai politici”, “Falciani: in 60 avevano un potere enorme. Sui nuovi nomi indagano i pm di Torino”.

La Repubblica: “Obama a Putin: ‘Accordo subito o armiamo Kiev’”, “Il presidente americano: Mosca ha violato tutti i patti. Vertice con la Merkel che frena: avanti con la diplomazia. Il Cremlino minaccia: non accettiamo ultimatum”.

La foto è per l’ennesima tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia: “Strage in mare, 29 assiderati. ‘Morti per i soccorsi in ritardo’”.

A centro pagina: “Lega-Fi, fronte anti Renzi. Ma Salvini: mai con l’Ncd”.

A fondo pagina, la lista Falciani: “’Conti svizzeri, evasi 470 milioni’ In 1.200 protetti dallo scudo fiscale”.

A destra in prima il richiamo all’inserto R2: “La crociata di Anonymous contro l’orrore della Jihad”, di Vittorio Zucconi.

La Stampa ha una grande foto dell’incontro alla Casa Bianca Merkel-Obama: “Obama: trattiamo con Putin ma pronti ad armare Kiev”.

A destra: “Sicilia, strage in mare. Ventinove migranti stroncati dal freddo”.

E sul caso Hsbc: “Conti in Svizzera, oltre tremila italiani nella rete del Fisco”, “Un’evasione per 741 milioni”.

Poi una pronuncia della Cassazione: “La Cassazione blocca le nozze gay: però serve uno Statuto dei diritti”.

Sulla situazione politica italiana: “Intesa fra Lega e Forza Italia su Regionali e opposizione”, “E Renzi blinda Alfano”.

Il Sole 24 Ore: “Mercati in fuga da Atene: bond a due anni oltre il 20%”, “Lo stallo dei negoziati affonda la Borsa greca e pesa sui listini Ue. Padoan: ‘Non c’è rischio di contagio’”, “Al G-20 pressioni Usa per un accordo. Riunione di crisi a Londra”.

A centro pagina, un’intervista a Hervé Falciani, l’ex dipendente della Hsbc all’origine delle rivelazioni dello Swissleaks: “Falciani: presto altri nomi e altre banche”.

Di spalla a destra: “Ucraina, Obama contro Putin: ‘Pronti a inviare armi a Kiev’”, “Merkel alla Casa Bianca: no a soluzione militare”.

Sulla politica italiana: “Prove d’intesa Forza Italia-Lega. Salvini avverte: mai con l’Ncd. Renzi-Alfano, verifica sull’alleanza”.

In taglio basso: “Al Sud il Pil per abitante è la metà rispetto al Nord”. Si tratta dei dati contenuti in un rapporto Istat su reddito e condizioni di vita.

Il Fatto ha una foto di Hervé Falciani e riproduce alcune pagine del suo libro “Evasori”: “Falciani si racconta: ‘Io, talpa top secret a caccia di evasori’”, “Il funzionario italo-francese di Hsbc e lo scandalo dei 100 mila conti in Svizzera: ‘La direttiva Ue sul risparmio viene manovrata dalle banche. Agli Stati non interessa sapere, in Francia tutto insabbiato’”.

A centro pagina: “Un anno di governo Renzi. 3 promesse mantenute su 10”, “Dai dati sulla crescita (il Tesoro assicurava un Pil a +0,8%, si chiude con -0,4) alla sanatoria fiscale (altro che ‘repressione durissima’), passando per la stangata agli enti locali. Fatto il Jobs Act (sulla pelle dei lavoratori), mentre gli 80 euro ci sono, ma non per i veri poveri”.

Sull’accordo che sembra profilarsi tra Lega e Forza Italia: “Aveva detto: ‘Mai più con B.’. Ora Salvini torna ad Arcore”.

In prima da segnalare un lungo intervento di Barbara Spinelli: “C’è ancora un’Europa?”.

Il Giornale: “Il metodo Renzi: minacciare”, “La deriva autoritaria”, “Il premier vuole subito leggi per diritti civili e cittadinanza facile. Convoca Alfano: o con me o contro”, “Berlusconi vede Salvini, si riparte dalla Lega”.

A centro pagina: “Obana ci porta in guerra contro Putin. L’Italia zitta perché non conta niente”, “Gli Usa vogliono dare armi all’Ucraina, Merkel frena”.

La foto è per il conduttore tv Massimo Giletti e lo scontro in diretta: “Giletti processato solo perché denuncia i privilegi di Capanna”.

 

Ucraina

Sul Corriere della Sera l’inviato a New York Massimo Gaggi scrive, in riferimento all’incontro tra la cancelliera tedesca e il presidente Usa, che si è trattato di uno “show di unità”, perché Obama è scettico sull’idea di una soluzione militare. Non solo per non compromettere le possibilità del negoziato che la Merkel dovrebbe continuare domani a Minsk con Putin, le autorità ucraine e il presidente francese Hollande. Ma anche perché, pur rendendosi conto che diplomazia e sanzioni non hanno fin qui funzionato, continua a non credere nella soluzione militare della crisi. Ha parlato dell’invio di armi “difensive”, espressione con cui gli americani intendono droni da ricognizione, radar capaci di individuare cannoni e batterie missilistiche e moderni razzi anticarro per bloccare l’avanzata di tank inviate da Mosca. “La Russia -ha detto Obama- ha un esercito straordinariamente potente, l’Ucraina non potrebbe mai batterlo. Quello che si può fare è alzare, per Mosca, il costo delle violazioni dell’integrità territoriale dell’Ucraina. L’abbiamo già fatto con le sanzioni economiche che stanno avendo per la Russia un costo significativo. Vedremo se procedere anche in altri modi”.

Su La Stampa la corrispondenza di Paolo Mastrolilli da Washington: “Obama, fiducia nel piano della Merkel. ‘Ma armi a Kiev se il dialogo fallisce’”. Scrive Mastrolilli che il primo obiettivo pubblico dell’incontro di ieri era dimostrare che non ci sono divisioni tra Europa e Usa su come gestire la crisi. Nella conferenza stampa il presidente non si è nascosto dietro le parole: “Noi continuiamo ad incoraggiare una soluzione diplomatica”, “è vero però che se la diplomazia dovesse fallire, ho chiesto alla mia squadra di guardare a tutte le opzioni. La possibilità di invio di armi difensive letali è una di queste opzioni che stiamo esaminando”. Secondo Obama non è accettabile che la Russia “possa ridisegnare i confini dell’Europa puntando il fucile” e finora Mosca “ha violato ogni impegno preso. Se continua così, il suo isolamento politico ed economico proseguirà”. La cancelliera ha concordato sul fatto che “in gioco c’è la pace dell’Europa” ma ha aggiunto che “non esiste una soluzione militare alla crisi”.

Su Il Sole 24 Ore Vittorio Emanuele Parsi scrive dei “costi di una guerra che Mosca non può permettersi”: “nonostante gli atteggiamenti di Putin la Russia non ha la forza politica, e soprattutto economica, per sobbarcarsi il peso di un conflitto”, malgrado le nostalgie da superpotenza. La Russia di oggi, “diversamente dall’Unione sovietica, è totalmente integrata nel sistema internazionale, in particolar modo in quello economico e finanziario: come è attestato dalla fuga di capitali (151,5 miliardi di dollari nel corso del 2013)”, così come dal costo delle sanzioni (-4/5% di Pil previsto per il 2015). Quanto agli europei, secondo Parsi, rischiano di replicare gli errori compiuti con l’embargo verso le legittime autorità bosniache degli anni ’90: il risultato fu che le milizie serbe (tranquillamente rifornite da Belgrado) conseguirono un vantaggio enorme, prolungando la guerra civile. Oggi si rischia di arrivare al riconoscimento di fatto della secessione, con prevedibile annessione alla Russia, delle province ribelli. Esattamente sulla falsariga di quanto accaduto in Crimea.

Su La Stampa, da segnalare un’analisi di Anna Zafesova: “Così Putin vuole congelare il conflitto nell’Est Ucraina”, “Più che alla fine delle ostilità, il presidente russo punta a mantenere lo status quo”. Scrive Zafesova che i russi non accetterebbero gli occidentali come truppe di pace (e possono bloccare all’Onu l’invio di Caschi blu) mentre per gli ucraini è inaccettabile una forza di pace di russi o bielorussi, che certificherebbe che il Donbass è un protettorato di Mosca. Come la Transnistria o l’Abkhazia”. Si ricorda poi che il presidente Putin è in visita in Egitto, dove ha concesso un’intervista al quotidiano Al Ahram, accusando l’Occidente di esser responsabile della crisi ucraina e definendo “illegittima” la guerra all’Isis, che è comunque conseguenza di una “violenta ingerenza” in Siria e in Iraq.

La Repubblica, pagina 2: “Obama attacca Putin: ‘Viola tutti gli impegni’. Ma la Merkel non cede: ‘Niente armi all’Ucraina’. Vertice alla Casa Bianca tra i due leader più potenti. Dal Cremlino la secca replica: ‘No a ultimatum’”. Scrive Federico Rampini si tenta di presentare al presidente russo un fronte unito, ma le differenze restano (con tanto di divisione dei ruoli “good cop, bad cop”). E più che un gioco delle parti, si tratta di una visione del mondo diversa, di due versioni della storia che divergono. “La Guerra fredda fu vinta da noi grazie alla battaglia dei valori, non con le armi”, dice la Merkel, cresciuta nella Germania comunista. Gli americani, sia democratici che repubblicani, non sono d’accordo: per loro la guerra fredda fu vinta da una combinazione di soft power e hard power. E su Obama si esercitano pressioni da più parti: i repubblicani, maggioritari al Congresso, vorrebbero armare l’Ucraina. Altrettanto vale per i vertici del Pentagono. E perfino il segretario di Stato kerry è passato al partito delle armi. Se dovesse fallire il negoziato franco-tedesco che inizia domani a Minsk e se Putin dovesse continuare a guadagnare tempo e territorio, Obama si deciderà a inviare armi. Il reportage di Pietro Dal re si occupa ancora di Ucraina, soffermando l’attenzione su Nadya, la top gun ucraina simbolo di Kiev arrestata nel giugno scorso con l’accusa di aver fatto uccidere due giornalisti russi. Ma si è sempre dichiarata non colpevole e sta facendo uno sciopero della fame.

 

Swissleaks

Il Sole 24 Ore intervista Hervé Falciani, la “gola profonda” di Hbsc. “Non è finita qui -dice- Abbiamo le prove di altri scandali. Altre banche saranno coinvolte”, “Abbiamo dato vita a una piattaforma internazionale per aiutare i ‘lanciatori d’allerta’, le persone che come me e come tanti altri decidono di denunciare le situazioni illegali di cui sono testimoni. Negli Stati Uniti li chiamano whistlebowers e sono protetti per legge”, “Stiamo lavorando con i sindacati francesi, con alcuni Paesi africani e con le autorità del Belgio. Stiamo creando una rete internazionale che comprende anche la Spagna”. Il leader del movimento Podemos in Spagna lo ha ringraziato pubblicamente. Falciani spiega: “Ho una riunione di lavoro con loro tra poco, attraverso Skype”, “In Spagna c’è un’esperienza politica che sta nascendo con Podemos, però c’è anche una comunità, quella di X-Net, che è d’accordo per un cambio nel Paese e che lavora con Podemos su determinati progetti”, “Sto cercando di avviare una collaborazione anche con Syriza in Grecia”, “le iniziative vanno pensate sul scala europea”. L’intervistatore (Angelo Micuzzi) cita le nuove regole dell’Ocse e lo scambio automatico di informazioni per contrastare le evasioni fiscali. Falciani: “L’Ocse sostiene che in futuro non sarà più possibile realizzare tutto ciò che il caso Hsbc ha portato alla luce. Ma è una falsità, perché i sistemi per aggirare le regole ci sono già”, “Bisogna ristabilire un controllo democratico e questo non può avvenire con persone come il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, per tanti anni alla guida di un paradiso fiscale come il Lussemburgo. Oggi la lotta all’evasione fiscale non esiste”.

 

Politica italiana

Su La Repubblica: “prove d’intesa tra Fi e Lega: ‘Ora opposizione totale’. Salvini :noi mai con Alfano”, “Incontro con Berlusconi ad Arcore. Brunetta: patto a 360 gradi. Il leader del Carroccio: vediamo se resistete a Renzi”. Il “retroscena” di Tommaso Ciriaco parla di un “diktat lumbard sui candidati” per le candidature alle Regionali e descrive gli Azzurri come “all’angolo”: si tratta di una “cannibalizzazione” leghista a scapito dei berlusconiani. Con un’altra vittima designata: il Nuovo Centrodestra. E di fianco, in un’intervista, il coordinatore nazionale del Ncd Gaetano Quagliariello, dice: “I moderati italiani, se dall’altra parte ci sarà un polo a guida leghista, alle prossime elezioni andranno tutti con il Pd renziano”.

Alla pagina precedente: “L’affondo di Renzi: ‘Berlusconi salvinizzato, guadagneremo più voti’”, “Il leader di Forza Italia all’attacco: ‘Si torna alle urne nel 2015’. Il premier vede Alfano: intesa anche su unioni civili e ius soli”.

Sul Corriere della Sera Francesco Verderami descrive “i due Matteo alla campagna d’inverno per conquistare la terra di mezzo”, “Berlusconi e Alfano rischiano di finire all’angolo per le manovra di Lega e Dem”. In modo speculare, Salvini e Renzi si muoverebbero in vista delle Regionali con lo stesso obiettivo: impedire che al centro si saldi l’asse tra Ncd e Forza Italia.

Su La Stampa: “Accordo Berlusconi-Lega, ma Confalonieri è scettico”, “Intesa con Salvini: insieme alle Regionali e opposizione dura. Il presidente Mediaset teme ripercussioni sulle aziende”. Il “retroscena” di Carlo Bertini: “E Alfano presenta a Renzi la sua agenda per il 2015”, “Il premier blinda l’asse con Ncd, che si sente determinante”.

Su Il Giornale, pagina 2: “Salvini scopre le carte: ‘Riparte il dialogo con Fi. Mai alleati con Alfano”, “Il leader leghista e l’incontro con Berlusconi: ‘Se rimane all’opposizione si può discutere. Per le Regionali accordo possibile, per il resto vedremo”. Alle pagine seguenti si ricorda che oggi torna a Montecitorio la riforma costituzionale: “La mossa di Forza Italia: pronti 700 emendamenti”.

 

E poi

Su La Stampa: “L’Italia a due velocità. A Nord-Ovest il Pil è il doppio del Sud”, “L’Istat: un reddito su quattro sotto i 10mila euro”.

Sul Sole 24 Ore: “Pil pro capite: baratro tra Nord e Sud”, “Istat: il livello del 45,85 inferiore rispetto al Settentrione. In testa Bolzano, in coda Calabria e Puglia”.

Il Corriere: “Uno su quattro sotto i 10mila euro”, “Il Nord resiste alla Grande Crisi: dal 2007 gli stipendi sono cresciuti dell’1,7%. Al Sud calo del 25%. Il 55% degli autonomi guadagna meno di 15mila euro. Solo il 2,4% della popolazione oltre 70 mila”.

“L’India sorpassa la Cina per crescita economica”, “Nel trimestre ottobre-dicembre Pil +7,5%”, scrive Il Sole 24 Ore spiegando che il boom è dovuto anche al nuovo metodo di calcolo dell’economia adottato da New Dehli

 

redazione grey-panthers:
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