MANOVRA: La UE sollecita nuove misure se entrate e tagli non basteranno. Borse ancora giù.

Le aperture

Il Sole 24 Ore: “Borse ancora giù, il BoT balza al 4,15%”, “Il ribasso delle banche esposte verso la Grecia pesa sui listini Ue: Milano -3,89%. Wall Street recupera sulle voci di acquisti cinesi di bond europei”. In taglio basso, la manovra: “Ue all’Italia: fate di più. Dal Governo sì alle dismissioni”, “Bruxelles sollecita nuove misure se entrate e tagli non basteranno. Giovedì il sì finale alla manovra, ma già rispuntano pensioni e patrimoniale”. Il quotidiano parla di un incontro prossimo, organizzato dal Tesoro, con investitori nazionali ed esteri per vendere immobili, concessionari e Spa locali.

Corriere della Sera: “La Ue preme per altre misure”, “Titoli e privatizzazioni, delegazione cinese a Roma”.

La Repubblica: “Borsa e Btp, sui mercati torna la paura”, “Nuovo crollo delle banche. La Ue all’Italia: servirà un amanovra aggiuntiva”, “La ciris greca colpisce tutte le piazze finanziarie. Anche i cinesi comprano i titoli di Stato. Oggi il premier a Strasburgo, è polemica. Buzek: lo ricevo solo due minuti”.

Buzek è il presidente del Parlamento europeo e la sua decisione fa il titolo de L’Unità: “Solo due minuti per Berlusconi”.
A centro pagina però il quotidiano ha una grande foto che racconta la tragedia avvenuta ieri in provincia di Frosinone sotto il titolo: “Morire di lavoro”. “Esplode fabbrica di fuochi. Sei morti, tra cui il proprietario, in un’azienda familiare a Frosinone. Napolitano: una grande tragedia”. In prima anche la “paura nucleare in Francia”: “ma l’allarme rientra”.

La Stampa, sotto la testata: “Francia, esplosione nell’impianto nucleare”, “L’incidente vicino ai confini di Piemonte e Liguria ha provocato una vittima e quattro feriti. Ma non ci sono rischi di nube radioattiva” (il sito in cui si è verificato l’incidente è quello di Marcoule, nel Sud della Francia, ndr.). A centro pagina, la manovra, con l’avvertimento Ue all’Italia: “‘Pronti a nuove misure'”, “L’Ue avverte l’Italia: altri interventi se le entrate non bastano, agire sulla crescita. Berlusconi all’Europarlamento, è gelo. Buzek: lo vedrò solo per un paio di minuti”.

Libero: “Silvio non si salva”, “Niente amnistia ad personam”, “L’idea di indurre il premier a farsi da parte in cambio di uno scudo giudiziario non sta in piedi. Dall’impasse si esce solo restituendo piena funzionalità al governo. Oppure con nuove elezioni”.
A centro pagina la foto del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, che ieri aveva ipotizzato un ‘passo indietro’ del premier: “La Lega processa il sindaco Tosi”.  In taglio basso: “Altra tegola sul Pd: indagato anche Soru”.

Il Giornale: “L’editore de L’Unità nei guai con il fisco”, “Dopo il caso Penati, un altro scossone per il Pd: l’ex governatore sardo Soru indagato per irregolarità sulle tasse. Alla faccia delle crociate del suo giornale contro gli evasori”. Di spalla: “Mercati ancora giù, Berlusconi va in Europa (e scrive ai giudici)”. A centro pagina: “Psicosi nucleare, ma si muore di lavoro” (ancora in riferimento all’esplosione di Frosinone).

Il Fatto: “L’Europa ridicolizza B., ‘Gli diamo due minuti'”, “Il Presidente del Parlamento, Buzek, smaschera il premier in fuga dai pm di Napoli. Altro che vertice, al massimo un caffé”. “Oggi la visita last minute: ironie e imbarazzi tra Bruxelles e Strasburgo che hanno sbugiardato la mossa del premier. Il Ppe teme incidenti in aula. E il Caimano in fuga dai pm manda un memoriale alla Procura per non essere sentito sul caso escort”. In taglio basso: “Santoro: ‘Per la mia tv voglio uno stadio pieno’. I telespettatori potranno aderire all’associazione ‘Servizio pubblico’ con una donazione di almeno 10 euro”.

Il Riformista, sulle Borse europee: “Ancora giù”. E in taglio basso: “Silvio e lo spettro della manovra-ter”. Ma anche un richiamo per il caso dell’ex collaboratore del ministro Tremonti, Marco Milanese, che oggi si presenterà davanti alla giunta delle autorizzazioni della Camera dei Deputati: “L’ultima tentazione leghista: ‘Pronti a scaricare Milanese'”.

Il Foglio: “Bot da orbi”, “Così le banche centrali tentano di sedare i mercati imbizzarriti”, “I rischi default della Grecia e i timori sulle banche europee spaventano le Borse. Bce e BoJ attiviste in stile Fed”. In prima, sulla politica internazionale e sui rapporti Egitto-Israele: “Al Cairo il telefono della giunta squilla a vuoto (e favorisce gli islamisti). Ecco cosa è accaduto durante l’assalto dell’ambasciata di Israele in Egitto. Il ruolo di Obama e la visita di Erdogan”.

Manovra, Italia, Ue.

Ieri la Commissione europea ha fatto riferimento  al rapporto 2011 sulle finanze pubbliche dell’Unione: risale a luglio, ovvero prima del terzo aggiustamento alla manovra. Le autorità comunitarie hanno spiegato che la ripresa economica dell’Unione Monetaria è “fragile”, racconta Il Sole 24 Ore. Il debito a livello europeo continuerà a crescere tra il 2011 e il 2012, dall’87,9 per cento all’88,7 per cento del Pil. Sulla situazione italiana: “Dato il debito pubblico molto alto, intorno al 120 per cento del Prodotto interno lordo nel 2011, il perseguimento di un consolidamento credibile e duraturo e l’adozione di misure strutturali a sostegno della crescita sono le priorità fondamentali per l’Italia”. E citando il documento del luglio scorso, le autorità comunitarie hanno osservato che “potrebbero essere necessarie misure aggiuntive, per esempio, se ci fossero difficoltà nel raggiungere il previsto contenimento della spesa”. Più in generale – sottolinea Il Sole – la Commissione nota che tra il 2000 e il 2009 l’Italia è stata sotto la media europea nella gestione del proprio bilancio pubblico, anche se la situazione è cambiata con la riforma del 2009 che introduce il federalismo fiscale e maggiore trasparenza.
Scrive La Stampa: “In caso di emergenza saranno le pensioni a tornare alla ribalta”: qualora i conti della manovra che il governo si appresta a varare a metà settimana non dovessero tornare, l’attenzione tornerà inevitabilmente a concentrarsi sulla previdenza. Del resto, se la Germania intende innalzare a 69 anni l’età pensionabile (dai 65 attuali) è chiaro che il nocciolo è tutto lì, visto che da molte parti si ritiene troppo blando l’adeguamento dell’età pensionabile delle donne tra settore pubblico e privato, anche perché la riforma appena messa in cantiere partirà dal 2014 e si completerà nel 2026. Sulle pensioni – secondo La Stampa – si giocherà la partita vera e forse più decisiva tra l’Italia e l’Ue. Al Tesoro si ragiona anche su elementi alternativi in grado di fare cassa. E l’obiettivo sarebbero le ex municipalizzate attive nei servizi pubblici. Entro la fine del mese il Tesoro organizzerà un seminario operativo per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio pubblico (immobili ed ex municipalizzate trasformate in Spa).
Il Corriere della Sera – citando il Financial Times – torna sulla visita del Presidente di China Invesment Corporation la scorsa settimana a Roma, con una delegazione di investitori cinesi. Secondo alcune indiscrezioni avrebbe incontrato anche Tremonti, ed avrebbe avuto colloqui con i vertici della Cassa Depositi e Prestiti. A presiederla è Franco Bassanini che – ricorda il Corriere – è impegnato da anni in una campagna per coinvolgere i grandi fondi sovrani asiatici negli investimenti in infrastrutture e nei servizi di pubblica utilità in Italia. L’interesse cinese può dunque risultare importante anche per futuri piani di privatizzazione di società di servizi pubblici locali in Italia.
“E i cinesi ora guardano al debito pubblico italiano”, titola Il Sole 24 Ore, ricordando che la visita della delegazione cinese è passata ieri “un po’ in sordina”, ma “ha gettato solide basi per un consolidamento dei rapporti economici e istituzionali tra i due Paesi”. Si sarebbe discusso di aumentare in modo massiccio l’impegno di acquisto di titoli di Stato italiani. Nel suo tour il Ceo della China Investiment Corporation Low Jiwei ha incontrato i vertici della Cassa Depositi e Prestiti ipotizzando future partecipazioni a operazioni che saranno messe in campo dal neonato fondo strategico italiano (FSI), controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti al 90 per cento.
Su La Repubblica, in un dossier si riassume: “Patrimoniale e stop alle pensioni di anzianità, governo pronto a raschiare il fondo del barile”. La Cisl è contraria, Bossi pure, ma molti all’interno della maggioranza potrebbero decidersi a tirare la volata ad una misura che abolisca i pensionamenti anticipati. L’obiettivo sarebbe la “quota 100”. Ovvero, si potrà andare in pensione con 65 anni più 35 di contributi. Secondo La Repubblica, Tremonti, incontrando Bossi, sarebbe tornato alla carica, chiedendo di eliminare i veti leghisti sulla previdenza.
Il Sole 24 Ore: “Misure bis? Rispuntano i tre tabù. Tra le ipotesi dei parlamentari Pdl tornano condono, pensioni e patrimoniale”, titola il quotidiano, ipotizzando una nuova manovra che aggredisca il debito. La misura “più scabrosa” è quella di un condono: è stata ritirata fuori dal pidiellino Massimo Corsaro. Il quadro è invece trasversale quando si parla di patrimoniale: venne bocciata dal Pd bersaniano quando la proposero i parlamentari Veltroni-Ichino-Rossi-Morando, ma ora la rilancia il responsabile economia del partito Stefano Fassina: “La nostra non è una una-tantum, ma una imposta ordinaria e progresssiva, dallo 0.5 allo 0.8 per cento, sui grandi patrimoni immobiliari a partire da 1,2 milioni. Il quotidiano ricorda che l’avevano sostenuta Giuliano Amato, Carlo Debenedetti, Luca di Montezemolo, ed ora anche alcuni Udc, come Mauro Libè. Warren Buffett la propone negli Usa, e alcuni imprenditori francesi la lanciano sul Nouvel Observateur. Lo stesso Corsaro viene intervistato dal Sole e parla di una “manovra straordinaria di 400-450 miliardi” da spalmare in tre anni, patrimoniale compresa, come misura temporanea per un obiettivo straordinario.

Esteri

Una intera pagina de La Stampa è dedicata alla “strategia turca” e alla visita del premier Erdogan in Medio Oriente, ribattezzato dai quotidiani di Ankara come “il tour nei Paesi della primavera araba”. La trasferta negli obiettivi di Erdogan serve a far diventare la Turchia primo punto di riferimento del mondo arabo, ed espandere la propria penetrazione commerciale nella regione. Al suo seguito viaggiano170 imprenditori. Gerusalemme guarda con apprensione al suo viaggio, temendo che Erdogan possa arrivare a stringere una alleanza militare più o meno segreta con l’Egitto in chiave anti-israeliana. Oggi al Cairo il premier turco incontrerà il leader palestinese Abbas. Sullo stesso quotidiano un reportage che racconta “la delusione di Israele”, timorosa che Ankara rappresenti l’arrivo di un nuovo nemico. Ma allo stesso tempo, la svolta turca non spaventa troppo: “Gli affari continuerà a farli con noi”, dicono in Israele.

Su Il Giornale: “Erdogan apre il tour dell’odio contro Israele”, articolo firmato da Fiamma Nirenstein, secondo cui il biglietto da visita di Erdogan è la “rabbiosa, incontenibile, furiosa antipatia per Israele”, cui la Turchia ha fatto già sapere che impedirà di sfruttare i giacimenti di gas trovati in mare: su questo la Turchia ha già fatto un accordo con Cipro.

Su L’Unità: “Erdogan in Egitto. La Turchia si candida a potenza regionale”. Secondo il quotidiano il messaggio che il premier turco pronuncerà oggi al Cairo sarà un invito a non aver paura della democrazia. Sarà anche una sottolineatura del valore della laicità nello sviluppo delle libertà democratiche

Il Riformista intervista Al-Aswani, scrittore egiziano autore del fortunato “Palazzo Yacoubian”. Si dice convinto che la rivoluzione degli egiziani sia solo all’inizio, è critico sui generali che dirigono il Paese (“se avessero fatto scelte diverse nei mesi passati, adesso la situazione sarebbe molto migliore”) e perdipiù sottolinea che quelli dell’era Mubarak sono ancora al loro posto. Critico anche sul ruolo dei tribunali militari, dice anche dell’attacco all’ambasciata israeliana: “E’ una cosa molto strana. Nessuno ha fermato quella gente. Perché? Ci sono delle forze che vogliono screditare la rivoluzione. Tutti i gruppi della rivoluzione, quelli scesi in piazza venerdì, hanno detto subito che non c’entravano”.
Se ne parla anche su L’Unità, con un’analoga intervista, concessa in occasione della presentazione del nuovo libro di Al-Aswani, dedicato proprio alla rivoluzione egiziana.

Su La Repubblica, in una breve, le dichiarazioni del numero 1 del consiglio transitorio libico Jalil, nel suo discorso a Tripoli: “L’Islam sarà la fonte principale della legislazione”, ma “il popolo libico pratica un islam moderato” e “non accetterà nessuna ideologia estremista”.
Sul Riformista: “Libia si torna al greggio. Riprende la produzione dopo sei mesi di stop”. Secondo Jibril, premier libico ad interime, un nuovo governo sarà formato entro dieci giorni. E nel frattempo il Paese “ha ripreso ad estrarre petrolio”.

E poi

Sulla prima pagina de La Repubblica il direttore Ezio Mauro commenta la sentenza con cui il tribunale di Roma ha respinto la richiesta di risarcimento civile del premier nei confronti del quotidiano e delle famose “dieci domande” di Giuseppe D’Avanzo: furono, secondo il Tribunale, un legittimo esercizio del diritto di cronaca e non diffamazione.

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)

 

redazione grey-panthers:

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