Le aperture
Il Corriere della Sera: “’Le lobby frenano le riforme’”. “Affondo del ministro Cancellieri. Protese degli avvocati: falsità”. In alto l’Egitto: “Morsi resiste all’esercito. In Egitto scontri e paura”. A fondo pagina ci s occupa del dibattuto metodo Stamina: “’Il metodo Stamina? Plagio inefficace’”, “La rivista Nature boccia la cura con le cellule applicata dal dottor Vannoni”.
Il Giornale: “False intese. Nessun accordo Pd-Pdl, slitta la nomina della Santanchè a vice della Camera. Berlusconi non cede: ‘inaccettabili i veti della sinistra’” . L’editoriale di Alessandro Sallusti: “Piccioni e pitonesse, ma quel che manca è il domatore”. A centro pagina, con foto: “La Cancellieri stanga gli avvocati ma ha paura dei Pm”
La Stampa: “Ripresa, sfida tra ministri. Cancellieri: la lobby degli avvocati impedisce che l’Italia sia un Paese normale, sono loro a frenare le riforme. Zanonato: vicini al punto di non ritorno. Saccomanni: si vede la luce”. “Grillo chiede un incontro a Napolitano: dica in tv la verità sui conti”:
Libero: “Come sfruttare la ripresina. Tre italiani su quattro pronti a spendere, due imprese su tre fanno affari. Gli investitori esteri puntano su di noi: in ballo 1400 miliardi. Servono fisco più umano e decisioni rapide”. L’editoriale, firmato da Maurizio Belpietro, è dedicato al Pdl: “Marina non vuole ma le toccherà guidare il partito”. A fondo pagina un articolo di Filippo Facci è rivolto al Governo: “Non tassate chi smette di fumare”.
La Repubblica: “Renzi: tiro al piccione contro di me. Quagliariello: via la legge Calderoli e si affronti il tema giustizia o Letta rischia”. “Il sindaco di Firenze attacca i ‘capicorrente’ Pd”. “Il governo apre sulla riforma elettorale. Lite su Santanchè, elezione rinviata”. A centro pagina: “Morsi non cede, i generali pronti al golpe in Egitto”. Di spalla: “Effetto Snowden, un mondo senza segreti”, di Roberto Saviano.
L’Unità: “Renzi attacca, congresso al via. Il sindaco: i capicorrente vogliono fare il tiro al piccione, io non ci sto. D’Alema: aspetti le primarie di coalizione per candidarsi premier. Cuperlo in campo: la segreteria non è un trampolino di lancio”. In prima anche la vicenda Santanchè, che “tiene in ostaggio la Camera. A fondo pagina un richiamo alle dichiarazioni di Emma Bonino a proposito del “datagate”: “Bonino gela gli europei”. La ministra, scrive il quotidiano, ha “minimizzato” la vicenda, ed ha ricordato l’importanza del trattato di libero scambio con gli Usa.
Il Manifesto dedica il suo titolo di apertura a “Renzi il ‘piccionatore’ nel poligono del Pd”. La foto grande in prima pagina è per le manifestazioni in Egitto: “Il giorno del giudizio”.
Il Foglio: “Ecco la road map dei generali per sloggiare i Fratelli Musulmani”.
Egitto
In prima su La Repubblica un articolo di Mohamed El Baradei, con copyright Foreign Policy: “La sharia non dà da mangiare, l’Egtto è vicino al baratro, ora ci serve un governo vero”.
Nell’articolo si invoca una “grande coalizione”, “i Fratelli Musulmani non sono riusciti a mantenere le promesse”. “Assistiamo a una erosione della autorità statale”, scrive.
Su Il Manifesto viene intervistato Zaid Al-Ali, dell’Istituto internazionale per la democrazia e l’assistenza elettorale, che ricorda che Morsi può essere sfiduciato dal Parlamento per alto tradimento, ma “non ci sono gli estremi per farlo”, e l’esercito non può sciogliere la Camera alta e sospendere la Costituzione approvata con il referendum del dicembre scorso. Se venisse sospesa la Costituzione si uscirebbe dal “contesto costituzionale vigente”, e servirebbe un “accordo tra le forze politiche” per la scrittura di una nuova Costituzione. Ma senza la Fratellanza Musulmana questo processo “non avrebbe senso”.
La Stampa intervista Ayman El Sayyad, giornalista, ex consigliere di Morsi, ieri a Roma per un convegno sulle primavere arabe. Dice che Morsi non ha fatto abbastanza, il popolo si aspettava un cambio di regime, e non solo della Costituzione. E’ ferma la “questione della giustizia transizionale”, e poi “sta aumentando la polarizzazione della società”. Secondo Sayyad i militari torneranno al potere, “è la popolazione a chiedere il loro ritorno”.
Il Corriere offre una intervista ad Oliver Roy: “Incompetenti, corrotti e lontani dalla società. Il fallimento dei governi islamici”. Dice che i Fratelli Musulmani non hanno saputo coinvolgere nel governo i tecnocrati e le “persone competenti”. E poi Morsi “ha preso il potere ma non sapeva che farsene”. Poi parla della caratteristica dei movimenti di piazza di questi mesi, dalla Grecia alla Spagna all’Egitto alla Turchia: non hanno leader, contestano ma non hanno leader, non sono in grado di prendere il potere. In queste proteste egiziane la questione dell’Islam non è centrale.
Politica
Da segnalare sul Corriere un articolo dedicato a Daniela Santanchè (“Mi vogliono tutti”) mentre La Stampa offre un “colloquio” con la deputata del Pdl, candidata alla vicepresidenza della Camera. Ieri la seduta è stata rinviata di una settimana. “Sì è vero, sono dividente, ma il candidato resto io. Mettetevi pure il cuore in pace”. Su Il Messaggero: “Camera, Santanchè, elezione rinviata. Ma il Pdl la blinda: nessuna retromarcia”.
Sul Corriere si racconta “l’ira di Renzi: mai così forte la tentazione di non candidarmi. E D’Alema: aspetti le primarie del centrosinistra”.
Su La Repubblica, a proposito del Pd, una intervista a Stefano Fassina dedicata a Renzi: “La sua ossessione ha stufato, abbiamo passato due mesi a parlare solo delle regole”. “Decidiamo come eleggere il segretario, alla premiership penseremo poi”. Fassina dice di non essere candidato alla segreteria, dice che serve un nome che unisca, e Renzi “ha indicato uno scarso interesse per la costruzione del Pd, e molto interesse per la premiership”.
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Un commento dell'uomo della strada, anche se con sue idee politiche, sulle notizie di oggi.
MINISTRO CANCELLIERI, AVVOCATI E LOBBY.
In Italia la parola lobby è per molti sinonimo di un insieme perverso mafia, ‘ndrrangheta, camorra e sacra corona unita.
Nel resto del mondo identifica gruppi che hanno interessi leciti in comune e che quindi tentano di portare aventi i loro interessi.
Forse questa concezione diversa facilita una comprensione diversa e certi fenomeni e di questa confusione “fa’ tesoro” proprio chi si cela nella confusione per fare i suoi affari non sempre leciti.
Dopo questa mia considerazione epistemologica, provo a dire la mia sulla frase del Ministro Cancellieri che mi trova completamente d’accordo.
Per prima cosa sostituirò la parola lobby con la frase “gruppo di avvocati” che per eccesso di zelo legale combattono le innovazioni digitali come invenzioni diaboliche contro la legalità.
Solo un esempio banale: la lotta contro la posta elettronica certificata. Gli avvocati dicono con mille cavilli che una mail mandata da un ente/utente identificato e certificato ad un ente/identificato e certificato è poco sicura perché un truffatore informatico potrebbe modificarne il contenuto. Poi però santificano una RaccomandataRR, cioè un foglio di carta che parte da un ente/utente, ma non si sa chi lo ha redatto, chi lo ha maneggiato, chi lo ha trasportato, chi lo ha ricevuto effettivamente …..ma è un bel pezzo di carta frusciante con tanti bolli tondi e tanti costi aggiuntivi. E, volendo proprio essere cattivi, da tutte le incertezze sul “trasporto del pezzo di carta” traggono spunto per…mille cause.
Stesso ragionamento per Carta d’Identità Digitale che non sarebbe sicura perché qualsiasi cosa digitale è, dicono facilmente modificabile. Ma questi difensori della fede non ricordano che l’emissione di una Carta d’Identità è fatta sulla base di dichiarazioni di una persona e su due testimoni che, alla bisogna, si trovano sempre all’uscita degli uffici comunali e costano pochi euro. E’ vero che questi falsi testimoni sono legalmente perseguibili, ma esattamente allo stesso modo chi modifica un documento digitale è …un malfattore.
Questi due piccoli esempi sono solo la punta di un iceberg di moltissimi aggiornamenti procedurali che abbatterebbero le spese che “l’amore per il cartaceo” produce. Ricordiamo che una mail costa praticamente zero e una RaccomandataRR costa due euro …..e quante RaccRR si potrebbero evitare!
EGITTO E LA NUOVA RIVOLUZIONE.
Una riflessione molto personale e basata su ricordi personali.
Sin da i tempi della caduta di Re Faruk, prima la mia memoria non va, l’Egitto ha vissuto una susseguirsi di “governi” nati da una rivolta, più o meno popolare e militare, che, dopo una iniziale dittatura militare, sembrava introdurre criteri di normale libertà, ma che poi, per mille motivi che non sono in grado di raccontare in dettaglio, si trasformava in una reale dittatura e con questo innescava i semi della sua caduta.
Lo scorso anno sembrava che questi cicli perversi si interrompessero e che “l’alba della democrazia” stesse spuntando. Peccato che ben presto questa alba è diventata nuvolosa per un eccesso di presenza dei Fratelli Mussulmani e della Jihad islamica. I gruppi d’azione, che lo scorso anno avevano raggiunto il loro scopo e si era arrivata ad elezioni sufficientemente liberi, si sono resi conto che le loro speranze di libertà e democrazia erano sempre più coperte dal velo islamico. Quale poteva essere una via d’uscita? Unica forza sufficientemente forte erano i militari e, per l’ennesima volta, i militare hanno raccolto la …patata bollente.
Cosa succederà domani non lo so, ma il primo provvedimento preso fa ben sperare: i militari hanno nominato un magistrato quale responsabile di gestire il cambiamento.
Che sia la volta buona?
PARTITO DEMOCRATICO.
In questo momento, semplificando, il PD sta scontando “le idee dei suoi genitori”: la DC ed il PCI, quali che siano i nomi che questi partiti hanno preso nel tempo.
Questo matrimoni, che iniziò oltre 50 anni fa con “l’apertura a sinistra”, è stato sempre conflittuale e, molto di più, oggi che è diventato una sorta di convivenza a tre con un nemico in casa.
Non so chi riuscirà a far convivere queste anime politiche e spero che non si arrivi ad una pericolosissima separazione. Ricordiamoci che dalla scomposizione del PCI sono sorti un grande partito, ora PD, e tante piccole entità di sinistra più estrema che sono scomparse.
La mia idea, per quel che vale, è che, se il PD non esce dal guado, si avrà il seguente quadro:
a destra un insieme sempre più coeso, a sinistra 2 entità litigiose ed in mezzo un partito della protesta sempre più forte. Io, con idee di destra, non credo sia un quadro auspicabile.
Grazie ad Attilio che ha commentato in modo così articolato la nostra rassegna stampa. Ci piacerebbe che fosse ogni giorno così, con tanti amici che leggono: uno scambio di idee che aiuterebbe a sentirsi meno soli nelle proprie convinzioni, o disponibili ad aprirsi a quelle degli altri. Cari amici, seguite l'esempio di Attilio? buona giornata a tutti vp
Sino a qualche anno fà (veramente se ci penso sono oltre 10) accanto al mio nome c'era il nome della Società per la quale lavoravo e molte volte questo tipo di legame mi impediva di esternare chiaramente il mio pensiero per evitare appunto di coinvolgere o impegnare in qualche modo il nome della Società. Ora la responsabilità di quello che scrivo è solo mia e questo è un grado di libertà enorme. Le mie idee continuano ad essere giuste o sbagliate a seconda di chi le legge, ma sicuramente non sono meno valide di quelle che molti esprimono pubblicamente. Non fosse altro per una certa esperienza di vita e di fatti ....comunque temperata da un fattore che tutti mi riconoscono: il galoppante rimbambimento senile.
Oggi l'unico limite che mi impongo è l'uso di una grammatica sufficientemente corretta e l'evitare un turpiloquio eccessivo che, come dicono i vecchi Romani, "quanno ce vò, .cce vò".
Io penso che un grande errore di molti di noi è solo lamentarci di essere la "maggioranza silenziosa", ora tutti possiamo esprimere le nostre idee, qualcuna giusta, alcune stimolanti, certune inutili, ma saranno le nostre idee messe in chiaro e la Democrazia è fatta anche di questo.
Io non condivido il consociativismo totale quando tutti vogliono decidere di tutto. Nella democrazia rappresentativa esistono le elezioni per semplificare con la delega il processo decisionale.......ma tutti possiamo partecipare parlando, scrivendo e suggerendo.
La Rete ci mette a disposizione uno strumento di immenso valore per esternare i nostri pensieri e sentimenti: usiamola.
Sarà la Rete stessa a rinforzare o a bocciare quanto diciamo, ma perchè questo processo sia valido dobbiamo essere in molti a parlare e non soltanto gli Urlatori Capelloni.
Quali sono le vostre idee? Esprimiamole, parliamone, bocciamole, ma non teniamocele solo per noi. Ricordate che una idee inespressa è sempre in minoranza ed in torto, mentre una idea espressa potrebbe anche essere valida.
Gli strumenti ci sono.....fatevi venire la voglia di usarli!