Le aperture
Il Sole 24 Ore: “Italia bersaglio degli speculatori”, “Allarme nella Ue, l’Eurogruppo promuove la manovra. La Merkel: abbiamo fiducia”. A centro pagina: “Napolitano: prove difficili, serve coesione nazionale”.
Europa: “L’Italia sull’orlo del crac, l’opposizione prova a salvarla”, “Appello del Colle alla coesione nazionale. Da Pd-Udc-Idv pochi emendamenti” (alla manovra, ndr.).
Corriere della Sera: “Tempesta sull’Italia, la politica si muove”, “Mercati in caduta, Milano perde quasi il 4%. Record negativo per i nostri titoli di Stato. Appello del Quirinale alla coesione. Prove di disgelo governo-opposizione sulla manovra”. “Moneta unica in crisi. L’Eurogruppo: pronti a nuove misure per difenderla. Attaccata anche la Spagna. Telefonata Berlusconi-Merkel”.
A centro pagina: “La spinta di Napolitano per avviare il dialogo”. In prima anche le notizie da Damasco: “Siria, l’assalto alle ambasciate”.
Il Fatto, parlando di “speculazione e corruzione”: “Divorano l’Italia”, “Borse a piccco, assalto ai titoli pubblici. Europa in allarme. Il governo chiede coesione nazionale ma si tiene i ladri di Stato”, “Mentre prosperano cricche e P4, il Paese è sotto scacco: bruciati 16 miliardi. Napolitano: uniti sulla manovra”.
Libero, sul crollo delle Borse: “Per buttar giù Silvio buttan giù l’Italia”, “Il piano della sinistra: puntare sugli speculatori per mandare a casa il premier”. E nella vignetta in prima, tra coloro che tentano di buttar giù il Cavaliere c’è, oltre a Bersani e Casini, anche Napolitano.
La Stampa: “Borse giù, Italia nel mirino”.
La Repubblica: “Attacco all’Italia, crollano i mercati”, “Napolitano: subito la manovra in accordo con l’opposizione. Merkel: fate di più”. In taglio basso: “Berlusconi: pronto al dialogo”, “Pd, Idv e Udc: pochi emendamenti. D’Alema: approvazione e poi nuovo esecutivo”.
Il Foglio: “La coesione nazionale del Cav. ha il volto di Casini (che flirta col Pd)”, “L’Udc vuole emendare la manovra con le altre opposizioni, ma intanto si fa corteggiare dal Pdl. Rimpasto?”.
Il Giornale parla di “Stangata a Piazza Affari” e titola: “De Benedetti affonda”, “A sorpresa la Cir perde il 7,2%: i mercati si fidano più del Cav che di un Ingegnere con 560 milioni in più”, “Attacco all’Italia: giù Borsa e titoli, ma la Germania sta con noi”.
L’Unità: “il crac del governo”, “Italia: Borsa a picco, Btp-Bund record, titoli sospesi. Napolitano chiede coesione: aprire all’opposizione. Oggi la manovra al Senato. Il premier rinuncia alla fiducia?”.
Mercati in caduta, governo, opposizione.
L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi viene intervistato dal Sole 24 Ore. Il titolo che riassume i contenuti del colloquio recita: “Prodi: governo, opposizione e Bankitalia insieme nell’emergenza”. “E’ l’ora di unire il Paese”, dice Prodi: “la nostra economia non è certo al collasso, le strutture produttive sono generalmente sane e le banche sono relativamete più solide che negli altri Paesi. Eppure assistiamo a un attacco feroce, sia in Borsa che sui titoli di Stato”, “occorre una risposta coesa” di tutto il Paese. Punto debole della Finanziaria è il rinvio “del cuore dei provvedimenti al 2013-2014”, “bisogna rendere la manovra accettabile all’opposizione”, “serve uno sforzo straordinario delle classi a reddito più elevato”. Serve poi, dopo lo smantellamento dell’Ici, una riorganizzazione delle tasse locali. E sulla spesa pubblica, che in dieci anni è cresciuta di oltre il 50% (da 479 miliardi del 2000 a 723 nel 2010), serve una spendig review analoga a quella che fece la commissione Giarda.
Marzio Breda, quirinalista del Corriere, spiega come Napolitano abbia lavorato in questi giorni per costruire la “svolta”, ovvero per spingere il mondo politico a dare prova di “serietà” e “credibilità”. E “l’opposizione spera in un governo tecnico”, titola ancora il Corriere: tra i nomi che circolano, quelli di Mario Monti o dell’ex ministro Pisanu. E proprio il parere espresso da Prodi, nettamente contrario all’ipotesi ‘governissimo’ è segno che l’ipotesi sia concreta: perché, indirettamente, vanificherebbe le aspirazioni dell’ex presidente del Consiglio al Quirinale.
Rosy Bindi, intervistata da L’Unità, dice: “Berlusconi si dimetta. Governo di emergenza senza i ministri attuali”. Un esecutivo guidato da Mario Monti? “Nome autorevolissimo, ma decide Napolitano”.
“Berlusconi e lo spettro del governo tecnico”, titola La Repubblica riferendo le parole che avrebbe pronunciato il premier: “‘Vogliono farmi fare la fine di Amato'”, con riferimento all’esecutivo a guida socialista che, costretto a varare una maxi-manovra, lasciò poi il posto a Ciampi presidente del Consiglio. Dal centrosinistra -scrive La Repubblica– “arriva il lasciapassare per la manovra. Ma non sarà a costo zero. L’uscita di D’Alema, l’invito ad approvarla e farsi da parte” , manda su tutte le furie il Cavaliere, che avrebbe detto: “‘E’ puro sciacallaggio, questa non è la manovra del mio governo, ma dell’Italia, cercare di farmi fuori con giochi di Palazzo approfittando della speculazione è spregiudicato”.
“Perché il Cav. dovrebbe incontrare subito i leader dell’opposizione” è il titolo di un editoriale de Il Foglio, che suggerisce al governo di rinunciare ad una “prova di autosufficienza” e al voto di fiducia, se si concorda con l’opposizione “un pacchetto ridotto di emendamenti che non mettano a rischio i saldi dell’operazione”. E un altro editoriale del Foglio precisa: “Ma zero retorica sull’unità nazionale”, “La coesione politica serve se ha un obiettivo: la manovra subito”.
“‘Niente ostruzionismi’. Intesa Bersani-Udc-Di Pietro. ‘Pochi emendamenti qualificati’. E la maggioranza resta quasi spiazzata”: così La Stampa sintetizza cosa accade sul fronte opposizioni.
E per Il Giornale, invece: “La sinistra e la manovra. Finge di appoggiarla per tornare alla ribalta. L’opposizione si offre di collaborare ma in realtà pone condizioni che rischiano di ritardare l’approvazione”.
Oggi la Camera voterà la legge sul testamento biologico: lo ricorda La Repubblica, spiegando i punti salienti del provvedimento. Il testamento assume valore quando la volontà del paziente ‘può’ (e non ‘deve’, perché non c’è obbbligo per il medico) essere rispettata. E cioè soltanto quando il malato si trovi nella condizione di ‘morte corticale’, quello stato in cui si autorizza normalmente l’espianto degli organi.
E poi
Anche l’ex premier britannico Gordon Brown è stato spiato con gli hackeraggi dei giornali del gruppo di Murdoch: la notizia è in prima sul Corriere, ma non solo. Su Il Fatto, Robert Fisk racconta: “Ecco chi è Murdoch: il tiranno che mi fece scappare dal ‘Times'”.
Su Il Foglio un’intera pagina dedicata al Pakistan: “Nella pancia di Karachi”, “Dentro le moschee e tra i vicoli dove sedici milioni di pakistani vivono e si fanno la guerra. La megalopoli sull’Oceano è l’incubo del Pentagono sul mondo che verrà”. Un reportage di Daniele Ranieri e Luigi De Biase. Con un box in cui si ricorda che che ormai in America “è diventato un tormentone trasversale a tutto lo schieramento politico” la richiesta di non mandare più soldi al Pakistan. Domenica gli Usa hanno tagliato via una tranche enorme -un terzo- dagli aiuti al Paese. Ma a rimpiazzare gli Usa potrebbe esserci la Cina.
E’ il Corriere della Sera il quotidiano che dedica maggior spazio all’assalto alle ambasciate di Usa e Francia ieri in Siria, ad opera di gruppi di sostenitori del regime di Bashar el-Assad. E’ la riposta alla decisione degli ambasciatori di Washington e Parigi di visitare, nei giorni scorsi, la città di Hama, teatro di massacri e manifestazioni e rasa al suolo da Assad padre. Per le autorità siriane, le visite dei diplomatici erano un’illegale ingerenza. Con un’intervista ad Anthony Zinni, ex capo del Centcom e mediatore Usa in Isarele, che dice: “Dietro il regime di Damasco le manovre degli ayatollah”.
Anche l’analisi di Antonio Ferrari lo sottolinea: “Assad e lo spettro dell’Iran dietro l’assalto alle ambasciate”.
Ancora dal Corriere segnaliamo una lunga analisi di Roberto Tottoli dedicata all’Egitto che si avvia alle elezioni: “Giovani ribelli contro tradizionalisti. I due volti dei Fratelli musulmani”.
(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)