Corriere della Sera: “I cortei anti-austerità finiscono in guerriglia tra studenti e polizia”. A centro pagina la politica: “Lite sul voto, rischi di crisi”. Il Pdl critica l’annuncio del governo di elezioni regionali in febbraio, vuole l’election day, e “la maggioranza si spacca”. “Bersani: decida il Quirinale”.
La Repubblica: “Crisi, la rabbia in piazza. Duri scontri tra giovani e polizia. La protesta in 23 Paesi europei. Guerriglia a Roma, agenti feriti a Torino, Milano e Padova. Centinaia di denunciati, allarme del Viminale”. E poi: “Voto, la minaccia del Pdl: ‘Sì all’election day o mandiamo a casa Monti’”.
La Stampa: “Fate l’election day o è crisi di governo. Berlusconi vuole unire regionali e politiche”. Il titolo piì grande è per gli scontri di ieri: “Guerriglia ai cortei anti-crisi. Arresti e feriti per lo sciopero europe. Scontri tra manifestanti e polizia da Torino a Roma, in azione i blindati”. A centro pagina: “Israele uccide il leader di Hamas”.
Il Foglio dedica al dibattito politico un articolo dal titolo “Petardi elettorali e lista Monti”, dove si dà conto del dibattito politico e si ricorda che sabato debutta a Roma, con una assemblea, il movimento di Montezemolo, cantiere “montiano” con la presenza del ministro Andrea Riccardi, Lorenzo Dellai, Nicola Rossi ed altri.
Il Giornale: “Volevano il morto. E Grillo sta con loro. Precari, Cobas, anarchici e studenti si uniscono allo sciopero Cgil. Scontri da Roma a Torino. Poliziotti feriti e bastonati. E il comico genovese fa un appello: agenti, unitevi alla nostra lotta”. A centro pagina: “Sull’election day Monti può cadere”.
Scontri
Sugli scontri di ieri Massimo Gianni su La Repubblica scrive che “ribellarsi è giusto”, e che “non c’è bisogno di rispolverare Jean Paul Sartre, per sapere che le migliaia e migliaia di donne e uomini, giovani e meno giovani che hanno riempito le piazze d’Europa hanno ragione”. Ma “quei manifestanti con caschi e passamontagna che lanciano pietre sui poliziotti, sfasciano vetrine e assaltano banche, ci riportano ai giorni di sangue del G8 di Genova, che non vorremmo più vedere”, e che – a fronte di questa “violenza sciagurata della piazza si risponda con una violenza esagerata dello Stato”.
Gian Enrico Rusconi, su La Stampa, commenta “l’invito populistico di Beppe Grillo (trincerato nel suo blog) ai poliziotti di unirsi ai giovani che protestano”, e lo definisce “una patetica e insolente citazione di un passato sessantottino che non si ripeterà. La congiuntura è più brutale; le utopie sono in soffitta; le forze di aggregazione politica e sociale sono allo sbaraglio. La «società civile» è diventato uno slogan dietro al quale c’è di tutto. In questo contesto i giovani sono stati presi in giro. Sono sempre sulla bocca di tutti i ministri (insieme alle «famiglie») ma sono sempre assenti o cancellati nelle misure concrete”.
Politica
Umberto Ambrosoli, che ha deciso di candidarsi alle regionali lombarde per il centrosinistra, viene intervistato dal Corriere della Sera. Dice che accetta le primarie con un comitato civico ma che le chiamerebbe diversamente, e che comunque sarà il comitato civico a valutare il modo in cui chiamarle. Si faranno il 15 dicembre.
Quanto al centrodestra, Il Sole 24 Ore informa che sarebbe più vicina una intesa tra Lega e Pdl sul nome di Maroni. A questo punto resterebbe l’incognita Albertini: si ritirerebbe o rimarrebbe in pista, si chiede il quotidiano.
Gaza
“Fuoco su Gaza, ucciso il capo di Hamas”: sul Corriere della Sera si dà conto dello stato di guerra al confine tra la striscia palestinese e Israele, con scambio di colpi: razzi da parte palestinese, attacchi aerei da parte israeliana. Ahmed Said Kalil Al Jabari, capo militare di Hamas, “l’uomo dei razzi”, colui che ha tenuto prigioniero per sei anni Gilad Shalit, è stato centrato ieri pomeriggio da un missile israeliano, mentre era in auto con suo figlio e altri due militanti del movimento islamista.
Maurizio Molinari, che firma una analisi dagli Stati Uniti, il blitz israeliano è finalizzato ad evitare l’alleanza tra Hamas e i salafiti, ormai presenti nella striscia. Sono stati loro infatti – secondo analisti americani – ad iniziare la nuova offensiva di razzi verso Israele dall’inizio di ottobre, contestando la dirigenza di Hamas. Il capo delle brigate militari di Hamas, Jabari, si è schierato con i salafiti e contro la dirigenza politica del movimento. Per questo – secondo Molinari – è stato colpito. Netanyhau ha interesse che la dirigenza politica di Hamas resti legata politicamente al presidente egiziano Morsi. Per ora l’Egitto ha richiamato il suo ambasciatore, e i Fratelli Musulmani egiziani accusano Netanyahu di aver ordinato il raid per fini elettorali.
La Repubblica intervista lo scrittore israeliano Abrahm Yeoshua: “Sono nostri nemici, la guerra è inevitabile”. Quanto alle vittime civili (ieri sono stati nove i palestinesi uccisi dai colpi israeliani, Washington ha sostenuto il diritto di Israele a difendersi, ma ha invitato a contenere le perdite civili) lo scrittore dice: “La gente di Gaza pensa alla gente di Sderot che vive sottol’incubo dei missili lanciati da Gaza? La gente di Gaza sta partecipando alla guerra contro Israele. Abbiamo ritirato i coloni, siamo andati via, perché continuano a spararci? E’ la gente di Gaza che ha eletto il governo di Hamas e – lo ripeto – è un governo responsabile delle sue azioni”. Yehoshua dice di essere “per principio contrario alle esecuzioni mirate”, e che Gaza andrebbe trattato come uno Stato nemico che muove guerra ad Israele, non come se fosse un territorio occupato da terroristi. E la pace: “Non si fa con Gaza. Si fa con l’Autorità nazionale palestinese”.
di Ada Pagliarulo e Paolo Martini