Inchinati a Rouhani, l’Italia si mette il velo

Il Corriere della Sera ha in prima la foto delle statue coperte in Campidoglio in occasione della visita del presidente iraniano: “Statue coperte, caso mondiale”, “Misure per la visita di Rouhani a Roma. Il Papa: Teheran decisiva per la pace”, “Intervento di Palazzo Chigi. Nascosta la Venere Capitolina, chiusa un’intera sala”.
E il commento di Pierluigi Battista: “Ma la libertà non si contratta”.
A centro pagina: “Accordo a Bruxelles sulle sofferenze delle banche italiane”, “Padoan: c’è un meccanismo di garanzia”.
Poi l’articolo di sergio Bocconi: “Generali cambia. L’addio di Greco”.
Sulla Libia e il “contrasto all’Isis”: “Libia, piano del Pentagono per un’offensiva militare”. Se ne occupano Guido Olimpio e Lorenzo Cremonesi.
Sulla protesta anti-Uber: “Sciopero dei tassisti. Caos e scontri a Parigi”, di Stefano Montefiori.
Al tema “Schengen e i politici” è dedicato l’editoriale di Angelo Panebianco: “Il coraggio che serve all’Europa”.
A fondo pagina: “Il Paese degli 8.000 regolamenti edilizi”, “Un anno per creare un testo unico. Comuni e Regioni litigano, naufraga ‘Italia semplice’”. Di Sergio Rizzo.
In prima anche l’intervista a Walter Veltroni: “’La lunga crisi delle democrazie’”. Di Aldo Cazzullo.
E sulla Giornata della Memoria: “Shoah, il dovere della memoria”, di Donatella Di Cesare”.
Sotto la testata: “Frode fiscale, il calcio trema”, “L’inchiesta partita da una telefonata di Lavezzi”, “Cinque presidenti di serie A tra i 64 indagati”.
Il direttore Luciano Fontana spiega ai lettori “Il Corriere e le sfide di un nuovo percorso”, per presentare la nuova versione del sito del quotidiano.
La Repubblica, con foto dei pannelli che hanno coperto le Venere capitolina: “Il Papa a Rouhani: spero nella pace. E’ polemica sulle statue censurate”, “Colloquio di 40 minuti: proteggete chiese e sinagoghe”.
Ne scrivono Roberto Toscano (“Lo sguardo giusto su Teheran”) e Michele Serra (“Quei nudi in scatola”).
In apertura a sinistra: “Crisi bancarie, c’è accordo tra Ue e Italia”, “Patto Padoan-Vestager sui crediti”, “Unioni civili, Alfano attacca: ‘Referendum se passa la Cirinnà’”.
Sull’economia: “Generali, l’addio di Mario Greco: ‘Contrasti tra me e alcuni azionisti’”.
Poi le immagini di roghi a Parigi: “Uber, rivolta dei taxi in Europa, un giorno di guerriglia a Parigi”, “Proteste a Milano e Roma, pronte nuove regole”.
A fondo pagina, sul virus Zika: “Gli ostaggi di Zika: ‘Non fate più figli’”, “L’appello in America Latina”.
In prima anche l’intervista di Lucia Annunziata alla fondatrice di “Huffington Post”, Arianna Huffington: “’Le elezioni più folli di tutta l’America’”.
Di spalla a destra, lo speciale R2 sul Giorno della Memoria: “Dal bambino allo scienziato. La memoria chiamata Shoah”.
La Stampa: “Banche, boccata d’ossigeno. C’è l’accordo con l’Europa”, “Da Bruxelles ok al piano sulle sofferenze: ora più soldi all’economia reale”, “Il ministro Padoan: la garanzia pubblica aiuterà gli istituti a smaltire i crediti spazzatura”.
Poi lo “choc nella finanza”: “Generali, Greco lascia. Il titolo perde il 3%”, “Dopo sei mesi di tensioni con i grandi soci l’ad del gruppo passa al vertice di Zurich”.
E “il caso”: “Uber, tassisti in rivolta dalla Francia all’Italia”.
A centro pagina, con foto della Venere Capitolina e del pannello con cui è stata coperta: “Ecco le statue coperte per Rohani”, “All’interno del Campidoglio. Il presidente iraniano in visita dal Papa: preghi per me”.
E “Il Buongiorno” di Massimo Gramellini è dedicato a questa vicenda, con il titolo: “Sottomissione”.
A centro pagina anche “la storia” raccontata da Samuel Moretti e Valentina Roberto da Vercelli: “’Niente parco giochi ai figli degli evasori’”.
E una “lettera aperta” di Gianluca Nicoletti: “La Rai racconta l’autismo ma ne ignora le difficoltà”.
In apertura a sinistra: “Unioni civili, Alfano lancia il referendum abrogativo”, “Il Pd conferma il Sì”.
E un editoriale di Giovanni Sabbatucci: “Per Renzi modello Depretis”
Di spalla a destra: “Fatture false, 64 indagati. Anche Galliani e De Laurentis”.
Il Fatto, con fotomontaggio di Denis Verdini e del ministro Boschi: “Verdini salva Renzi&Boschi ed entra nella maggioranza”, “Etruria. Oggi la mozione di sfiducia sarà respinta al Senato coi voti decisivi di Ala”, “Il premier gioca con le parole: ‘Non è una fiducia al governo’. E ha paura per l’indagine sul papà del ministro. Mentre la nomina di Carrai rischia di saltare”.
Poi il richiamo ai verbali di un interrogatorio del 2010 di Francesco Saporito, socio di Pierluigi Boschi, sulla compravendita del complesso di immobili e terreni denominato “Fattoria Dorna”,, che viene così riassunto: “’Fu Pier Luigi a tirarmi dentro l’affare-Fattoria’”.
E un articolo di Fabrizio D’Esposito: “Denis e Carboni: ‘odor massonico’ sul Giglio Magico”.
A centro pagina i dati di un sondaggio Ipsos: “Costituzione: solo il 22% degli italiani vuole dire Sì al referendum-plebiscito”, “Ipsos per ‘DiMartedì’ dà la partita aperta: 15% No, 65 fra incerti e astenuti”, “Da settimane il presidente del Consiglio ostenta sicurezza sulla consultazione di ottobre mettendo nel conto anche una sconfitta che -promette- lo allontanerebbe dalla politica. I primi numeri ci dicono però che gli italiani non paiono coinvolti da quell’ottimismo e che l’esito non è poi così scontato”.
Poi, sulle statue coperte: “Inchinati a Rouhani, l’Italia si mette il velo”.
A fondo pagina, su “Shoah e memoria”, un intervento di Andrea Camilleri, corredato da foto di Primo Levi: “’Quando Levi mi spiegò cos’è la Rimozione’”.
Di fianco, Massimo Fini: “Vade retro, cartellino”, “Macché furbetti. Timbrare è da schiavi”.
L’editoriale del direttore Marco Travaglio è dedicato al Family Day: “Multifamily Day” (sulle famiglie plurime di alcuni dei protagonisti e, in alcuni casi, promozioni delle ex).
Il Giornale: “La Danimarca rompe un tabù”, “Buonismo finito: i profughi pagano”, “Gli immigrati che chiedono asilo politico devono mettere a disposizione il loro patrimonio per pagarsi la permanenza. La svolta arriva dal Paese più progressista d’Europa”.
A questo tema è dedicato l’editoriale di Paolo Granzotto.
In grande evidenza la foto della Venere Capitolina, con il titolo: “Statue censurate per la visita di Rohani”, “Quei nudi coperti che coprono l’Italia di ridicolo”. Ne scrive Vittorio Sgarbi.
A centro pagina: “Alfano, bluff sulle unioni civili. Le vota ma spera che le aboliscano”, “Invocato il referendum abrogativo”, “E in Aula Renzi dipende dai voti di Verdini. Pd infuriato”.
Sulle primarie a Milano: “Sala ha mentito. Invitò i sostenitori nella sede di Expo”.
Sulle sofferenze bancarie e l’Ue: “Accordo per salvare le banche. Ma quanto costerà agli italiani?”, “La crisi finanziaria innescata dalle tasse troppo alte sulla casa”.
Di spalla: “Sotto inchiesta tutto il calcio: A e B accusate di evasione”.
Sulla “corsa aperta” in Confindustria: “Confindustria, il dopo Squinzi resta un mistero”.
A fondo pagina: “Addio all’inventore dell’intelligenza artificiale”, “Minsky, il genio che ci ha insegnato a credere nei robot”.
E sulla Giornata della Memoria: “Ebrei perseguitati e in fuga. L’Europa non ha Memoria”, di Fiamma Nirenstein.

Iran

La Repubblica: “Il Papa apre a Rouhani: ‘L’Iran è fondamentale nella lotta al terrorismo’. Il presidente al Pontefice: ‘Preghi per me’. I nudi dei musei capitolini coperti: è polemica”.
E alla pagina seguente: “La censura del Cerimoniale. E i corpi di marmo senza veli diventano un caso internazionale”, “I pannelli montati per la conferenza stampa di Renzi con l’ospite. Salvini: ‘Follia’. Meloni: ‘Sudditanza culturale’. Palazzo Chigi irritato per ‘l’eccesso di zelo’”, “Da ‘Le Figaro’ al ‘Guardia’, i media stranieri ridicolizzano la scelta”, scrive Giovanna Casadio.
Sul Corriere, pagina 2: “Rouhani dal Papa: ‘Preghi per me’. E Roma copre le statue capitoline”, “Un lungo colloquio cordiale consacra ‘il ruolo che l’Iran è chiamato a svolgere contro il terrorismo’”. Ne scrive Gian Guido Vecchi. Sulla stessa pagina il “retroscena” di Marco Galluzzo sul caso delle statue: “L’ispezione e la richiesta dei delegati di Teheran. E Renzi se la prende con il ‘cerimoniale’”.
E a pagina 3: “Venere, Leda, Dioniso, quei nudi sensuali oscurati per non offendere”, “Scoppia la polemica: giusto abdicare alla propria cultura?”. Di Paolo Conti.
Su La Stampa: “Rouhani in visita da Francesco: ‘Le chiedo di pregare per me’”, “Storico faccia a faccia in Vaticano tra il presidente e il Papa. Che esorta: ‘Spero nella pace’”. Ne scrive Andrea Tornielli.
Sulla stessa pagina: “Due leader alla sfida contro i falchi a colpi di carisma, coraggio e dialogo”, “Hanno agende diverse ma molti tratti e gesti in comune”, scrive Marcello Sorgi.
A pagina 7: “’Il Corano è tolleranza, venite a Teheran’. Così l’iraniano conquista gli industriali”, “All’hotel Parco dei Principi incontro con gli imprenditori: subito contratti”. Di Teodoro Chiarelli.
In basso: “Quei veli sulle nudità dei musei capitolini. Eccesso di zelo per non disturbare l’ospite”, “Statue millenarie coperte: web e opposizione scatenati contro il governo”. A scriverne è Mattia Feltri.
Su Il Giornale: “Il tappeto rosso steso all’Iran e le dieci emergenze ignorate”, “Molti contratti, pochi diritti, niente vino e niente nudità”, “La visita del leader della Repubblica islamica si conclude senza un accenno del nostro premier alle esecuzioni di massa, all’antisemitismo e ai diritti delle donne”. Ne scrive Gaia Cesare.
E sulla copertura delle statue, in un commento, Vittorio Sgarbi scrive: “Non è possibile confrontarsi con l’Iran come con al Qaeda o con l’Isis. Per secoli, la religione islamica ha rispettato Palmira, che solo in tempi recenti è stata intollerabilmente violata. La Siria musulmana non rinnegava la storia romana. Parimenti, l’islam in Iran si innesta sulla millenaria civiltà persiana”, “solo una profonda ignoranza può pensare di coprire in Italia testimonianze della storia antica che non sono in Iran. A Persepoli, in Iran, i corpi nudi non sono censurati”, “vedere quelle scatole non sarà sembrato al presidente iraniano Rouhani un gesto di cortesia, né, tanto meno, per fortuna, di sottomissione, ma soltanto la testimonianza di una sciatteria di chi ha continui cantieri in corso. Questo deve aver pensato, da uomo di cultura, dei parallelepipedi che nascondevano statue di cui non poteva immaginare l’aspetto”.
Su Il Fatto: “Un turbante in Vaticano. Tutti pazzi per il nuovo Iran”, “Il Papa riceve il leader della teocrazia sciita. Oggi si parla di nuovo di affari e tour al Colosseo. Poi a Parigi con la polemica sul vino a tavola all’Eliseo”.
E più in basso: “Braghe alle statue nude in omaggio ai petro-dollari”, di Daniela Ranieri.
Di fianco, sul fronte diritti umani: “’Sotto Rouhani si muore di più, altro che riforme’”. Con i numeri forniti da “Nessuno Tocchi Caino” e “Amnesty International”.
Su La Repubblica Roberto Toscano, in un commento (“Lo sguardo giusto su Teheran”), contrappone le parole del governo italiano e del Papa sul possibile coinvolgimento dell’Iran per risolvere le crisi in Medio Oriente, a quelle del ministro della Difesa israeliano Yaalon, secondo cui , dovendo scegliere tra Is e Iran, sarebbe meglio preferire l’Is. “Non si tratta -scrive Toscano- di attribuire all’Iran finalità necessariamente coincidenti con le nostre, ma di vedere se e come raggiungere le necessarie convergenze in un momento in cui il governo presieduto da Rouhani sta puntando tutto, sia dal punto di vista degli equilibri interni che sull’economia, su un rapporto con il mondo esterno in cui la collaborazione possa prevalere sulla contrapposizione”: appare ingiustificato “ignorare le non superficiali distinzioni” che esistono sul tema della Shoah tra Rouhani e l’ex presidente Ahmadinejad, tanto più che a fine 2014, dopo oltre un anno di presidenza Rouhani, il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato un’inchiesta molto positiva sulla su apolitica nei confronti della comunità ebraica, evidenziando segnali come l’autorizzazione alle scuole ebraiche di chiudere il sabato, nonché la concessione di consistenti aiuti statali all’ospedale ebraico di Teheran.

Danimarca

Su La Stampa: “La Danimarca dice sì alla confisca dei beni dei rifugiati”, “Via libera del Parlamento alla legge sui migranti. Sequestrati soldi e gioiello che superano i 1340 euro”. Di Monica Perosino.
La Repubblica: “E’ legge la confisca dei beni ai profughi”, “Il Parlamento approva la riforma al diritto d’asilo: i socialdemocratici votano insieme a governo di destra e xenofobi. Sequestri oltre i 1.300 euro per coprire le spese di accoglienza. Le proteste: ‘Violata la convenzione sui diritti umani’”. Ne scrive Andrea Tarquini.
E il quotidiano intervista lo scrittore danese Olav Hergel: “E’ uno shock, qui aumenta l’intolleranza”, dice a Francesca De Benedetti.
Su Il Giornale: “I rifugiati? Accolti, ma a pagamento”, “La Danimarca approva la norma anti-buonismo: sequestrati i beni dei richiedenti asilo per coprire le spese”, “Anche in Olanda. Chiesto un contributo ai lavoratori profughi con reddito oltre i 6 mila euro”.

Usa

Su La Stampa: “Il fantasma Iowa perseguita Hillary: ‘Stavolta trasciniamo tutti ai seggi’”, “Lo staff ricorda il flop del 2008 e organizza la sfida a Sanders. ‘Ma solo se muore, Clinton non arriverà alla Casa Bianca’”, scrive Paolo Mastrolilli da New York.
Su Il Giornale: “Dubbi su Hillary e Trump: l’America in fase di rigetto”, “I principali candidati non convincono. E così Bloomberg, terzo incomodo, si prepara la strada”. Ne scrive Paolo Guzzanti.
Su La Repubblica, la fondatrice di “Huffington Post”, in una intervista a Lucia Annunziata, dice: “Trump può vincere ed è un pericolo. Negli Usa le elezioni più pazze di sempre”, “Hillary non ha chiarito la sua linea, su cosa non accetterà compromessi. I ragazzi con il settantenne Sanders”.
E sulla stessa pagina l’appello di Obama sul Washington Post: “’Stop all’isolamento per i giovani detenuti’”.

Israele

Su La Stampa: “Netanyahu contro l’Onu: incita al terrorismo”, “Ban Ki-Moon critica le nuove colonie: ‘E’ nella natura umana reagire all’occupazione’. Premier israeliano furioso”, “Lo scontro nel giorno della morte di una 23enne colpita da due palestinesi vicino a un insediamento”. Ne scrive Giordano Stabile.

Libia

Due intere pagine del Corriere sono dedicate alla situazione in Libia. Pagina 8: “I piani americani contro l’Isis in Libia. Intelligence, droni, raid e incursioni”, “Movimenti di forze speciali già in corso. L’ipotesi di una missione con Parigi, Londra e Roma”. Di Guido Olimpio, che ne scrive da Washington. E a pagina 9: “Ma l’Italia può agire solo con il sì di Tobruk”, “Palazzo Chigi aspetta che si formi il governo di unità nazionale: ‘Non vogliamo una nuova Somalia’”. Di Marco Galluzzo.
E più in basso “Lo scenario” di Lorenzo Cremonesi: “I fedeli di Gheddafi stanno con il Califfo (cercando il riscatto come in Iraq)”.

Unioni civili, politica italiana

Su La Stampa: “Unioni civili, Pd unanime. Alfano: ci sarà referendum”, “Il gruppo vota compatto nell’assemblea. Zanda (capogruppo al Senato, ndr.): diremo su quali emendamenti il partito lascerà libertà di coscienza”, di Ilario Lombardo.
Sul Fatto: “Unioni civili, il Pd vuole prima vedere la piazza”, “Family Day. Due piani opposti: i renziani aspettano sabato per contare i manifestanti e decidere che fare sulle adozioni”, scrive Paola Zanca.
E il quotidiano intervista Ignazio Abrignani, deputato ex Fi ora verdiniano (gruppo Ala), che dice: “Cattolico e verdiniano, ma voglio la stechild”, “Adozioni anche per le coppie gay, gli affetti non si separano”.
Su Il Giornale: “Nozze gay, Alfano fa il furbo e si aggrappa al referendum”, “Il Pd finge una parvenza di unità sulla libertà di coscienza. L’ipocrisia del leader Ncd che evita lo scontro frontale per poi invocare la consultazione contro il ddl Cirinnà”. Di Francesca Angeli.
E sulla stessa pagina: “Con le unioni civili Renzi intrappola il M5S”. Di Paolo Becchi.
Su La Repubblica: “Alfano: ‘Referendum contro le unioni civili’. Pd, l’accordo non c’è”, “Sì dem alla legge però resta il nodo adozioni. Appello dell’Europa (si tratta del richiamo del Consiglio d’Europa affinché l’Italia “riconosca le coppie dello stesso sesso così come stabilito dalla sentenza della Corte europea dei diritti umani e come accade nella maggior parte degli Stati membri”, ndr.). Oggi la sfiducia, Verdini col governo”. Qui il riferimento è alla mozione di sfiducia sul caso banche che è stata presentata da Lega e Fi e che verrà discussa oggi al Senato. I senatori vicini a Denis Verdini e i tre di Flavio Tosi (che ieri è stato ricevuto dal presidente del Consiglio) hanno fatto sapere che voteranno contro, assieme alla maggioranza, scrive Carmelo Lopapa.
Sulla stessa pagina, intervista alla senatrice Pd Emma Fattorini, cattolica: “’Sono stata messa all’indice perché ero per l’aborto ma alla stepchild dico no’”.
A pagina 3, su unioni civili e M5S: “L’ultimo allarme di Renzi: ‘Temo il dietrofront del M5S, cercano il pretesto per il no’”.
Sul Corriere: “Unioni civili, tutti i dem le voteranno. E Alfano si prepara al referendum”, “Ma nel Pd resta la libertà sull’adozione, si tenta di mediare. La spinta del Consiglio d’Europa”. Di Monica Guerzoni.
A pagina 11: “Anche Casa Pound al Family Day. Gli organizzatori: non li vogliamo”. Ne dà conto Alessandro Trocino.
Più in basso l’intervista al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, anche sulle polemiche nate a seguito dell’illuminazione della sede del Palazzo della Regione con la scritta ‘Family day’. Dice Maroni: “Sul Pirellone volevo creare il caso. Se la legge va Ncd dovrà scegliere”, “Sbaglio a schierare l’istituzione? Boldrini, Fassino e Pisapia l’hanno fatto”.
Sul Corriere oggi un’intervista a Walter Veltroni: “Democrazie in pericolo. E Renzi deve aver cura della storia della sinistra”, “Sul Senato dirò sì, ma al Parlamento più poteri di controllo”.

redazione grey-panthers:
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