Le aperture
Il Corriere della Sera: “Blocchi e barricate, l’assalto dei No Tav. Giornalisti aggrediti e minacciati. La polizia sgombera l’Autostrada. I sindaci chiedono di fermare il cantiere. Cancellieri: fermezza. Elogi al carabiniere insultato dal manifestante”. L’editoriale, firmato da Giovanni Bianconi, è dedicato agli scontri e alle violenze in Val di Susa: “Nessuna ambiguità”.
A centro pagina la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro: “Slitta il tavolo sul lavoro. Trattativa senza risorse”.
La Repubblica: “Val Susa, un giorno di fuoco. Battaglia tra No Tav e polizia. Cancellieri: dialogo, ma non cediamo. Le forze dell’ordine sgomberano il blocco dei manifestanti. Aggrediti troupe tv e giornalisti. La Francia: non fermate i cantieri”. In evidenza in prima pagina le misure del governo Monti:”Fisco, ecco la riforma, l’elusione sarà reato, meno tasse sui redditi”. In prima pagina anche una “intervista al premier”, copyright Bloomberg:”Monti: se faccio bene non mi chiederanno il bis”.
La Stampa: “Tav, isolate gli estremisti”, “intervista alla Cancellieri. ‘Tocca ai sindaci. Nessuna trattativa’”. “Un’altra notte di scontri: decine di feriti. Le forze dell’ordine caricano per liberare l’autostrada. Assalto a una troupe”. A centro pagina: “Monti: se il lavoro va bene non durerò. Lavoro, slitta il vertice con i sindacati, governo in cerca di fondi. Fisco, obiettivo più tasse indirette”.
Il Fatto quotidiano: “La guerra del Tav per l’appalto da 20 miliardi. Tre auto bruciate ai contestatori. Giornalisti picchiati dai violenti. Tutto per una cambiale che la politica deve pagare”. “Un’altra giornata di blocchi sull’autostrada Torino-Bardonecchia., Scontri tra manifestanti e polizia. Tra i fermati anche il giovane che cercava di provocare il carabiniere chiamandolo ‘pecorella’”.
Libero: “Monti pecorella della Tav. C’è un pezzo d’Italia fuori controllo, ma il premier non sente la necessità di dire una parola e di ripristinare l’ordine pubblico. Anche Bersani tace: eppure il Pd ha pesanti responsabilità”.
Il Giornale: “Minacce e violenze, cercano la guerra. Assalto a treni e strade. Sassi contro i poliziotti. Aggredite due troupe tv. Bloccato il provocatore che ha insultato il carabiniere”.
Il Sole 24 Ore: “Bce, 530 miliardi alle banche. Spread Btp-Bund sotto 340. Esito dell’asta di Francoforte superiore alle attese: partecipano 800 banche, alle italiane un quarto dei fondi. Monti: il differenziale non risalirà, rafforzare il fondo salva-Stati”.
Tav
Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, intervistata da La Stampa, parla degli scontri in Val Susa, e si rivolge ai sindaci: “Non esistono margini di trattativa per bloccare i lavori della Tav. Non perdiamo tempo con richieste di sospensione o di rinegoziazione dei traccati della Tav che sono stati a lungo discussi e valutati”; “da parte mia c’è la massima disponibilità al dialogo, all’ascolto. Il prefetto di Torino si è già incontrato con i sindaci che hanno esposto le loro esigenze. Se vi sono ritardi nelle compensazioni già decise, sono pronta a venire incontro alle esigenze dei sindaci. E aggiungo che mi impegno a farmi interprete presso il governo delle nuove e eeventuali richieste di compensazione che dovessero maturare. Compensazioni, lo ripeto, non altro”. Più avanti: “Non possiamo venir meno agli impegni assunti a livello internazionale e anche nazionale per questa grande opera che contribuirà allo sviluppo economico del Paese. Non ci sono spazi per il ripensamento”.
Anche La Repubblica offre una intervista al Ministro Cancellieri, che sintetizza così: “‘Dialogo ce n’è stato tanto. Adesso è l’ora della fermezza’”. Cosa pensa del manifestante che ha chiamato ‘pecorella’ il carabiniere? “Che il militare è stato veramente bravo, ha dimostrato professionalità e saldezza di nervi”, “è stato bravo il carabiniere a non reagire”, “mi è tornata in mente la famosa descrizione di Pasolini”.
Su La Stampa Sergio Cofferati, intervistato, dice: “L’opera di cui si parla è importante. Come tutti gli nterventi di infrastrutturazione pesante comporeta difficoltà oggettive, anche cambiamenti del territorio. Ma in Europa il completamento di quel corridoio è utile e rappresenta un contributo efficace per il rilancio dell’economia”. Soluzioni alternative? “Credo che la ricerca di soluzioni alternative fosse ipotesi realistica qualche anno fa. Oggettivamente, al punto in cui siamo, mi pare che la scelta secca sia tra un sì e un no”. Sulla vicenda di Luca Abbà: “E’ incomprensibile e preoccupante che per difendere le proprie convinzioni si metta a rischio la vita: e non di fronte a violazioni della libertà o a negazioni dei diritti democratici, ma per un atto materiale come la costruzione di una ferrovia. Io mi auguro che Luca Abbà possa tornare presto a manifestare contro la Tav: ma non con i metodi e forme di lotta utilizzati fino ad ora”.
Su La Repubblica, intervista al sindaco di Torino Piero Fassino: “Non si può negare il confronto. Lo dimostra la stessa storia della Tav. Ma il dialogo con il movimento è possibile se la Torino-Lione non si trasforma in un totem ideologico da abbattere e se si accantonano gli estremisti”.
Nella pagina di fianco, il dossier Tav visto dalla Francia, dove i lavori sono partiti già dieci anni fa e sono già state scavate tre gallerie esplorative. Tutte sono già finite, ce ne sarà però una quarta, mentre sul versante italiano quella di Chiomonte sarà l’unica. Il corrispettivo francese della nostra Val Susa si chiama Valle Maurienne: grazie ad una legge per le grandi opere, sono state usate qui quasi solo imprese locali, i centri della valle hanno anche ritorni fiscali e sono allo studio misure per far monetizzare la vendita dei materiali di scavo. Qualche contestazione c’è stata, la scorsa estate un raduno al Moncenisio ha riunito 150 persone. Ieri il ministro dei trasporti di Parigi Mariani ha apprezzato la determinazione del governo italiano “che dimostra di non piegarsi davanti ad una minoranza”, visto che la Torino Lione è un progetto cruciale, il più importante per Francia e Italia, è ecologico e farà in modo che migliaia di camion non attraversino più le Alpi.
Di tutt’altro avviso Il Fatto: “Appalti miliardari: a chi fa gola la Torino-Line”. Dove si legge che “il boccone grosso degli appalti è ancora nel piatto”, i lavori partiranno effettivamente nel 2014. La prima fetta aggiudicata sono i 93 milioni per la galleria esplorativa. L’opera sarà realizzata, secondo le fonti de Il Fatto, dalla CMC, ovvero cooperativa muratori e cementisti di Ravenna, che il quotidiano descrive come “uno dei fiori all’occhiello del mondo cooperativo dei costruttori una volta detti rossi”.
Governo
La Repubblica riassume il colloquio del Presidente del Consiglio Monti con l’agenzia Bloomberg sotto il titolo: “Renderò l’Italia meno bizantina. Se farò bene il mio lavoro improbabile un secondo mandato”. Più esattamente: “se io e i ministri del mio governo faremo molto bene il nostro lavoro, non credo ci siano molte probabilità che ci chiedano di rimanere in carica”. Sulla riforma del lavoro si mostra ottimista: “Sono sicuro che l’opinione pubblica e sindacati ormai comprendano la necessità di questo decisivo passaggio di modernizzazione dell’economia italiana”. Intanto ieri la trattativa sulla riforma del lavoro è stata sospesa: oggi era previsto un nuovo tavolo tra governo e parti sociali, ma, come spiega il Corriere della Sera, l’esecutivo si è reso conto che era necessario fermarsi perché al momento non ci sono le risorse per finanziare l’annunciata modifica degli ammortizzatori sociali, perno su cui ruota la riforma. Associazioni imprenditoriali e sindacati avevano posto il problema delle risorse finanziarie fin dall’inizio, quando il ministro Fornero ha illustrato il modello basato sulla copertura universale. La Fornero aveva precisato che la riforma sarebbe decollata non prima del 2017, prevedendo l’utilizzo di un “tesoretto” per gestire la transizione, specialmente per quel che riguarda la cassa integrazione in deroga, cioé quella che riguarda anche le aziende che non pagano le quote della cassa integrazione. Ma il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli, con tutti i vincoli di bilancio imposti da Bruxelles, non se l’è sentita di mettere a disposizione il tesoretto. Per la Fornero servirebbero 1-2 miliardi di euro per far decollare la riforma. “Dobbiamo evitare una fumata nera”: così il Corriere sintetizza il punto di vista del Ministro Fornero.
In un comunicato ieri sera, come riferisce Il Sole, il ministro ha scritto: “La volontà di raggiungere un accordo con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro è un elemento condiviso da tutti. Per questa ragione la riunione” ha portato alla “decisione di prendere qualche giorno di tempo” per individuare, pur nella comune consapevolezza della delicata situazione finanziaria del Paese, risorse da destinare a sostenere l’auspicata, vera e profonda riforma degli ammortizzatori sociali”.
Partiti
Il Sole 24 Ore torna sulla vicenda che ha coinvolto l’ex tesoriere della Margherita Lusi e scrive che il partito va verso la liquidazione: nel giro di qualche mese non esisterà più. E’ quanto emerge da un documento consegnato ieri dai legali di Democrazia è libertà ai Pm di Roma che indagano sui 13,5 milioni del partito fatti sparire dall’ex tesoriere. Secondo il quotidiano il sospetto è che tra i beneficiari delle centinaia di assegni in bianco staccati da Lusi per un totale di 5 milioni di euro, anche con importi modesti, privi di causale o con causale “spese elettorali”, possano esserci soggetti vicini a Lusi o ex Dl passati al centrodestra. Il Corriere si occupa invece del Tesoriere del Pdl, Rocco Crimi che, secondo il quotidiano, ha lanciato un grido d’allarme sulle casse del partito che sarebbero vuote, mentre si avvicinano le campagne elettorali, prima tra tutte quella di maggio. Peraltro il tesoriere si è occupato dell’assetto giuridico da dare alla questione finanziamenti e il segretario Alfano, al termine di una riunione tenutasi ieri, ha parlato della urgenza di trovare regole nuove.
Anche su La Stampa: “Casse vuote nel Pdl, e Berlusconi si sfila. L’ex premier gela il tesoriere: ‘Non metto soldi nelle amministrative'”.
Su Il Giornale: “Il Pdl tira la cinghia: pochi soldi per il voto alle amministrative. Il tesoriere Crimi: non ci sono fondi. Ma Berlusconi non apre il portafogli, e avverte: elezioni non decisive, si può solo vincere ai punti”.
Una riflessione sui partiti, sul Pd, sulla antipolitica, compare su La Repubblica a firma del professor Stefano Rodotà. Rodotà auspica una seria elaborazione culturale su almeno 3 temi: i diritti fondamentali, i servizi pubblici, i limiti alla libertà economica privata, su cui, ad esempio, il Pd è paralizzato dall’irrisolto rapporto tra le diverse forze che hanno dato origine al partito.
Sullo stesso quotidiano, alle pagine R2 Cultura, una riflessione di Franco Cassano, sotto il titolo “egonomia”, così l’individuo senza società ha cancellato la politica. Secondo il sociologo ci sono sempre meno luoghi di formazione delle domande collettive e sempre più interessi privati.
Internazionale
La Repubblica: “Corea del Nord, la fame frena la bomba”, con un articolo in copyright New York Times, si spiega che la Corea del Nord ha deciso di sospendere i test nucleari di arricchimento dell’uranio e di permettere agli ispettori internazionali di verificare e monitorare le attività in atto. E la decisione sarebbe stata presa nell’ambito di un accordo che prevede l’invio da parte degli Stati Uniti di derrate alimentari. Ufficialmente l’amministrazione Obama non ha voluto stabilire un rapporto diretto tra l’offerta di cibo e i colloqui sul nucleare, affermando che le derrate saranno offerte esclusivamente in base a considerazioni umanitarie. Anche su La Stampa si parla estesamente della svolta, dopo anni di stallo nei negoziati sul disarmo, anche se è presto per dire se l’inversione di marcia sarà duratura. L’accordo è stato annunciato ieri in contemporanea dal Dipartimento di Stato Usa e dall’agenzia ufficiale nordcoreana, ed è il frutto dei colloqui diretti ricominciati dopo la morte del dittatore Kim Jong Il. Tuttavia Hillary Clinton è stata prudente, in una aduzione alla Camera: “gli Usa continuano ad avere profonde preoccupazioni”, anche se “l’annuncio di oggi rappresenta un primo modesto passo nella giusta direzione”:
Sul Sole 24 Ore: “Obama convince Pyongyang a sospendere i test nucleari”. Gli Stati Uniti hanno assicurato 40 mila tonnellate di aiuti alimentari. La Repubblica offre ai lettori un reportage dall’Iran, dove domani si terranno le elezioni per scegliere il nuovo Parlamento. E’ la prima consultazione dopo le manifestazioni antiregime del 2009. L’opposizione è tagliata fuori dalla repressione, ma si tratta di “elezioni all’ombra della guerra”: la paura di un attacco cementa il Paese e spinge alle urne.
Su La Stampa una analisi di Brahma Chellaney, del Center for Policy Research di Nuova Delhi, si occupa del caos politico e della incertezza che regnano in Stati come le Maldive, Sri Lanka, in Nepal, in Bangladesh, in Pakistan. In alcuni casi elezioni democratiche avevano spazzato via un regime autoritario, ma un colpo di stato ha azzerato la situazione, come è accaduto alle Maldive. In un altro caso, il Pakistan, la Corte Suprema ha incriminato il primo ministro Gilani per oltraggio alla Corte. Il Nepal rischia di diventare un Stato fallito, malgrado sia una zona di transito strategica tra India e Tibet. E la situazione è tanto più pericolosa, in quanto accanto a governi autocratici, crescono gruppi islamisti: nelle Maldive, al pari di quanto accadde con i Talebani in Afghanistan, gli islamisti hanno saccheggiato il principale museo della capitale, distruggendo statue buddiste di valore inestimabile.
Su Il Giornale si denuncia il clima di ‘pesante oscurantismo’ che domina la ‘primavera egiziana’: sintomatica è la vicenda del film ‘Uscita dal Cairo’, una love story tra una donna musulmana e un cristiano copto. L’opera è stata censurata e ritirata dal Festival del cinema africano in corso nella città egiziana di Luxor.
DA RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini