Arte di confine… ai confini dell’arte

Sui laghi dell’Insubria come nel Cammino di Santiago. È questa l’idea del compositore ticinese Mario Pagliarani diventata un appuntamento imprescindibile per gli amanti della natura, della musica e delle arti in genere. Arrivata all’11a edizione, La Via Lattea (questo il titolo della rassegna) sconfina in Italia con due delle sue quattro giornate (movimenti, li chiama il maestro con termine musicale), uno per ciascuna delle quattro domeniche tra il 28 settembre e il 19 ottobre. Un viaggio con tante tappe da fare a piedi (itinerari facili) e in battello, per toccare 4 o 5 stazioni lungo un percorso di 6-7 ore con altrettanti appuntamenti culturali: musica, poesia, cinema, letteratura con contaminazioni suggestive tra ambiente, monumenti e creatività. Dalla musica popolare a quella colta, dal medioevo al pop, dall’espressione dialettale al concerto sinfonico. Quattro giornate che toccheranno alcuni dei luoghi più suggestivi del basso Lario e del Ceresio, laghi fratelli, divisi da un confine politico, ma figli della stessa cultura.

 Alcuni esempi? Musica di Bellini a Villa Passalacqua (Moltrasio), dove il compositore siciliano soggiornò intorno al 1830 o il concerto-spettacolo ispirato al Viaggio musicale in Italia di Charles Burney (1771) nella settecentesca aula magna del Collegio Gallio a Como o, ancora, la poesia dialettale milanese di Delio Tessa in un lavatoio di Moltrasio… Le note approdano anche in luoghi insoliti, come il cantiere navale di Lugano dove le onde del pianoforte di Luigi Nono (90o della nascita) dialogheranno con le onde del lago. Ancora: Riva San Vitale (Svizzera) è teatro dell’incredibile corto circuito temporale tra la musica di Frank Zappa e quella del suo antenato settecentesco Francesco Zappa. In cartello anche la prima esecuzione di una nuova composizione di Mario Pagliarani con un omaggio a Richard Strauss (150o di nascita), musicista molto legato a Lugano dove soggiornò negli ultimi anni di vita.

 Tra gli artisti che si esibiranno, gli attori milanesi Marco Balbi e Claudio Moneta, il violinista Francesco D’Orazio, il violista francese Christophe Desjardins, il soprano Bianca Tognocchi e il tenore Marco Ciaponi, vincitori del concorso AsLiCo. E poi prestigiosi ensemble come La Fonte Musica, il trio La Gaia Scienza, L’Instant Donné di Parigi, l’Orchestra Sinfonica del Lario (foto sopra) e l’Orchestra della Svizzera Italiana. Proprio a quest’ultima, diretta da Pietro Mianiti, è affidata la chiusura al Teatro Sociale di Como con un concerto-spettacolo dedicato a sei grandi compositori (Rossini, Bellini, Mendelsohn, Wagner, Fauré e Ranzato) assidui frequentatori del Lario, del Ceresio e del Verbano. Per l’occasione è prevista la presenza di Eva Wagner, pronipote del compositore e direttrice del Festival di Bayreuth, per commemorare Cosima Liszt (moglie e musa di Wagner), nata proprio a Como.

 Le quattro stazioni della Via Lattea sono precedute da un Prologo, martedì 23 settembre a Mendrisio con la proiezione del film E la nave va di Federico Fellini. Nel dettaglio, gli altri Movimenti toccheranno le seguenti località: Lago di Como, 28 settembre (dalle 14,00 alle 20,30): Como, Moltrasio, Carate Urio, Torno e rientro a Como. Lago di Lugano, 5 ottobre (11,00-18,00): Melide, Campione d’Italia, Morcote, Riva San Vitale, Melide. Lago di Lugano, 12 ottobre (10,30-18,20): Lugano, Bruslino, Caslano, Lugano. Lago di Como, 19 ottobre (14,30-22,00): Como, Moltrasio, Blevio, Como. È possibile anche assistere ai singoli spettacoli di ciascuna stazione. Prezzi variabili in base ai percorsi, sconti per gli over 65. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0041.765175472 (Svizzera) oppure 3285775191 (Italia) www.lavialattea11.ch

 

Auro Bernardi: Nel 1969, quando ero al liceo, il film La Via Lattea di Luis Buñuel mi ha fatto capire cosa può essere il cinema nelle mani di un poeta. Da allora mi occupo della “decima musa”. Ho avuto la fortuna di frequentare maestri della critica come Adelio Ferrero e Guido Aristarco che non mi hanno insegnato solo a capire un film, ma molto altro. Ho scritto alcuni libri e non so quanti articoli su registi, autori, generi e film. E continuo a farlo perché, nonostante tutto, il cinema non è, come disse Louis Lumiére, “un'invenzione senza futuro”. Tra i miei interessei, come potrete leggere, ci sono anche i viaggi. Lo scrittore premio Nobel portoghese José Saramago ha scritto: “La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna ricominciare a viaggiare. Sempre”. Ovviamente sono d'accordo con lui e posso solo aggiungere che viaggiare non può mai essere fine a se stesso. Si viaggia per conoscere posti nuovi, incontrare altra gente, confrontarsi con altri modi di pensare, di affrontare la vita. Perciò il viaggio è, in primo luogo, un moto dell'anima e per questo è sempre fonte di ispirazione.
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