Il delta del Mekong, subito a sud della capitale meridionale Ho Chi Minh – la vecchia Saigon – costituisce una delle mete imperdibili di ogni viaggio in Vietnam, ma anche in Cambogia, in quanto una delle zone più peculiari del paese, tra l’altro riserva della biosfera protetta dall’Unesco. In genere i turisti vi dedicano un paio di giorni, tanto per navigare i canali principali su consistenti e confortevoli imbarcazioni (dove spesso si pernotta) e per vedere qualche mercato galleggiante, i villaggi su palafitte, risaie e piantagioni, gli allevamenti di pesce e frutti di mare.
Un detto locale recita che i Laotiani vivono vicino al fiume, i Cambogiani sul fiume, i Vietnamiti nel fiume. In questo piatto territorio formato da detriti alluvionali, che negli ultimi seimila anni è avanzato di 200 km (con una progressione attuale di 17-18 m all’anno) vivono 17 milioni di persone (un quinto della popolazione vietnamita, con la maggiore densità) che producono oltre la metà del riso nazionale, l’ 80 % della frutta e il 60 % del pesce, nonostante il paese disponga di ben 3.500 km di coste marine; due milioni di tonnellate all’anno di pescato, composto da 850 varietà di specie diverse (compresi quelli di maggior stazza in assoluto, pesce gatti lunghi 3 m e del peso di 300 kg), quasi tre derivati dall’acquacoltura ne fanno una delle aree di pesca più produttive al mondo, capace di sfamare 40 milioni di persone. Ma non si pensi soltanto a risaie e villaggi di pescatori: ci sono anche città con oltre un milione di abitanti e caratteristici mercati; se Cai Be è il maggiore, quello di Phung Hiep è il più esotico, con un’area dedicata alla vendita di vari tipi di serpenti, da queste parti considerati una vera prelibatezza gastronomica. E assieme all’antico il moderno: l’avveniristico ponte di Can Tho, lungo quasi 3 km e a sei corsie, rappresenta il maggior ponte sospeso dell’Asia. Con tutto ciò, nonostante le foreste di un tempo non superino l’ 8 %, la natura svolge ancora un ruolo fondamentale, in quanto il Mekong costituisce una delle aree a maggior ricchezza biologica del pianeta, con oltre diecimila specie nuove scoperte negli ultimi decenni tra animali e vegetali; la foresta di Un Minh offre una delle maggiori distese di mangrovie del mondo, popolata da un gran numero di uccelli acquatici, tra i quali spiccano aironi e cicogne. Interessante anche la componente etnica: ai vietnamiti si affianca infatti una minoranza di khmer, retaggio dell’antico dominio cambogiano durato fino al 1700 e ancora testimoniato da antichi monumenti, nonché di cinesi e musulmani.
Il delta del Mekong costituisce una delle mete più significative di un itinerario di 18 giorni attraverso Vietnam, Laos e Cambogia proposto dall’operatore urbinate Apatam Viaggi (tel. 0722 32 94 88), specializzato dal 1980 in turismo culturale con accompagnamento qualificato in tutto il mondo, durante il quale si visiteranno tutte le principali eminenze storiche ed artistiche delle tre nazioni. Partenze di gruppo con voli di linea da Milano (o da altre città) via Singapore l’ 8 febbraio 2017, pernottamenti in hotel 4 stelle con pensione completa, accompagnatore dall’Italia, quote da 4.250 euro in doppia tutto compreso.