Al Mudec di Milano, sensi e fantasia coinvolti dalle opere di Klimt

La vita, le figure e i paesaggi di Gustav Klimt, ma anche la pittura e l’architettura, le arti applicate, il design e la moda della Vienna secessionista di fine ‘800-inizi ‘900: sono i protagonisti assoluti di “Klimt Experience”, un excursus multisensoriale che racconta attraverso immagini, suoni, musiche, evocazioni l’universo pittorico, culturale e sociale in cui visse e operò Klimt e in cui il pittore austriaco fu assoluto protagonista.
L’obiettivo del percorso espositivo multimediale del Mudec di Milano è quello di proporre al visitatore un nuovo modello di fruizione dell’opera d’arte attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie. Un approfondito viaggio verso la conoscenza del maestro, la comprensione dei suoi lavori e del contesto, la tecnica pittorica e la lettura stilistica attraverso macro-ingrandimenti dei dettagli delle opere.

In un’unica “experience-room” il visitatore potrà vivere un’esperienza immersiva a 360° che coinvolgerà tutto lo spazio disponibile senza soluzione di continuità; dalle pareti al soffitto fino al pavimento le immagini delle opere diventeranno un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Klimt, dagli esordi agli ultimi dipinti. Settecento opere, per una visione completa dell’opera del pittore.

Le prime immagini mostrano il contesto in cui operò Gustav Klimt, una Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento in pieno fermento culturale. Nel mondo dell’arte prese piede il movimento della Secessione, che si poneva in contrasto con i canoni tradizionali stabiliti dall’Accademia. I secessionisti coltivavano il mito di un’arte totalizzante che integrasse pittura, architettura, design per cogliere con un nuovo linguaggio i mutamenti della società. La filosofia, con Schopenhauer e Nietzsche, e l’affermarsi della psicologia influenzarono questi artisti nello spingersi oltre la semplice rappresentazione del reale e nell’indagare la complessità dell’animo umano. Klimt, esponente della Secessione viennese, seppe tradurre le inquietudini della sua epoca attraverso forme fantastiche, linee allungate e colori brillanti, esprimendo un senso del mistero. Al centro della sua arte un posto di primo piano è riservato alla donna, fino a sfiorare l’ossessione. Le ritrae vestite o nude, in pose statiche o languide, in stati di calmo appagamento o di eccitazione. Klimt stesso ebbe svariate amanti di cui riconobbe 14 figli. Per lui la donna è al contempo generatrice e distruttrice, sensuale ed inquietante, ed è proprio grazie alla donna che l’uomo conosce il mondo, inabissandosi nell’inconscio ed esplorando le oscure potenze dell’eros. Tra le opere più famose, per citare un esempio, va ricordata “Giuditta”, simbolo della donna fatale: l’eroina biblica è ritratta a seno nudo mentre regge tra le mani la testa recisa di Oloferne, con un’espressione sul volto che sembra esprimere godimento per l’atto appena compiuto. Il corpo della donna si intreccia con arabeschi e forme geometriche su uno sfondo piatto e irreale. La tendenza a collocare le figure su uno sfondo d’oro (come anche nel celebre “Il bacio”) deriva da un viaggio che Klimt compì a Ravenna dove poté ammirare le vetrate medievali e i mosaici bizantini.

Accanto all’arte di Klimt sarà possibile ammirare anche le fotografie d’epoca sulla vita dell’artista e le ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del ‘900, con i suoi luoghi simbolo, i costumi, la moda di una capitale europea in assoluto fermento, comprese le sue innovative architetture come Palazzo della Secessione a Vienna, con il magnifico fregio di Beethoven. Questo il contesto socioculturale in cui si formò, visse e operò Klimt, una chiave di volta imprescindibile per capire al meglio la poetica dell’autore.
Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, accompagnano il visitatore con una coinvolgente colonna sonora a testimoniare quanto la musica influenzò l’opera di questo grande artista. In particolare ecco l’elenco delle musiche che accompagnano l’esposizione virtuale:

  • Mozart “Ah, perdona il primo affetto” – da “Così fan tutte”, Anna Netrebko ed Elina Garanga
  • Beethoven “Sinfonia 9” in Do minore e 2° movimento
  • Mozart “Serenata n. 13”
  • Die Lustige Witwe “Merry widoe Weltz…” – Patrice Fontanarosa
  • Orchestral ouverture n.3 in Do maggiore – Richard Edlinger
  • Beethoven “Sinfonia 7”
  • Carmina Burana “Fortuna impera trix” – Robert Shaw
  • Beethoven “Sinfonia 1, 2, 5, 7”
  • Die Zauberforte “Queen of the…” – Beverly Hoch
  • Mozart “Ouverture” – da “Le nozze di Figaro”
  • Mozart “Serenata 13” in Sol  maggiore
  • Mozart “Requiem”
  • Strauss “An der Schonen Blauen” (Valzer viennese)
  • Mozart “Sinfonia 40” in Sol minore
  • Vienne 1900 “Sinfonia n.5” IV adagietto
  • Mahler “Sinfonia n.1”
  • Wagner “La cavalcata delle Valchirie” – Budapest Symphony Orchestra
  • Bach “Suite n.1” – versione al piano
  • Bach “‘L’offerta musicale”

 

“Klimt Experience” – dal 26 luglio al 7 gennaio 2018

Mudec – Museo delle Culture – via Tortona 56, Milano

Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì / mercoledì/ venerdì / domenica 09.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30

Biglietti: 12,00 € Intero, 10,00 € Ridotto (over 70)

Informazioni: MUDEC

redazione grey-panthers:
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