Il succedersi continuo di civiltà in un arco di tempo di almeno settemila anni fanno dell’Iran, nazione di vaste dimensioni (18° per superficie al mondo, grande oltre cinque volte l’Italia) del Medio Oriente.
A prima vista la geografia non appare affatto favorevole, in quanto si tratta di una delle regioni più montuose e al tempo stesso desertiche della terra, formato da un arido e assolato altipiano centrale a 1-1.500 m di altezza, circondato su tre lati da catene montuose alte oltre 5.000 m che impediscono alle piogge di bagnare la piana centrale, e sul quarto lato uno dei deserti più caldi ed inospitali del pianeta, con temperature fino a 70,7°C.
Qui nel XII sec. a.C avvenne l’importante scoperta di cuocere al fuoco i mattoni di fango, fino allora seccati al sole; i monumenti precedenti sono andati distrutti dalle ingiurie del tempo. E se i Greci non avessero fermato l’espansione dei Persiani nella battaglia di Salamina, la storia del Mediterraneo sarebbe stata assai diversa. Da allora in questo territorio tra Mar Caspio (il maggior lago salato della terra) e Golfo Persico che non è né oriente né occidente, ma saldatura tra entrambi e tra il mondo arabo e quello centroasiatico, si sono succedute una infinità di civiltà e di vicende storiche – Achemenidi, Greci, Seleucidi, Parti. Sasanidi e Romani, quindi i Califfi islamici poi i Selgiuchidi e i Safavidi fino alla dinastia Pahlavi dell’ultimo scià e all’attuale regime di democrazia autocratica e teocratica – capaci di influenzare anche le vicende e il pensiero dell’Europa. Come la traumatica scissione islamica tra sciiti e sunniti che, pur avvenuta nel 637, fece della Persia l’unico paese sciita, con conseguenze destabilizzanti tuttora in atto in tutto il mondo musulmano. Poi, dopo le orde distruttrici di Gengis Khan e Tamerlano, lo splendore del rinascimento persiano portato in tutti i campi delle arti e della scienza dalla dinastia safavide, di cui l’architettura di Isfahan costituisce un mirabile esempio. E poi infine, per venire al presente, le brutalità degli ultimi scià, la ricchezza del petrolio, il rigore fanatico di Khomeini e degli ayatollah suoi successori, la violenza fondamentalista della sharyia, la distruttiva guerra con l’Iraq, il pericolo nucleare e gli embarghi, le ingerenze mediorientali e il sostegno al terrorismo internazionale, fino alle speranze di dialogo portate dal nuovo presidente moderato Rouhani.
L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” , specializzato in percorsi culturali di scoperta archeologica e specialista sulla destinazione, propone in Iran un itinerario di 16 giorni che tocca tutte le principali località turistiche. Uniche partenze di gruppo con volo di linea Turkish Airlines da Milano (e da altre città) il 23 aprile e 14 maggio 2016, alloggio in hotel di buon livello con pensione completa, accompagnatore dall’Italia, quote da 3.560 euro in doppia. Le partenze di aprile e maggio verranno guidate da un archeologo professionista. In Iran Viaggi Levi propone anche altri tour, della durata di 9 e 12 giorni.
Informazioni della Farnesina circa la sicurezza del viaggio: “Le condizioni generali di sicurezza per i viaggiatori che intendano visitare l’Iran restano buone, nonostante la situazione di sicurezza allarmante in alcuni dei paesi confinanti, sia per effetto di un controllo capillare da parte degli apparati statali che di un atteggiamento tradizionalmente accogliente nei confronti dei turisti occidentali e, in particolare, italiani, da parte della popolazione e degli operatori turistici locali.
Si attira tuttavia l’attenzione sulla necessità di evitare i viaggi in alcune zone del paese (peraltro generalmente escluse dagli itinerari turistici) nelle quali si registra un accresciuto attivismo delle organizzazioni indipendentiste, anche per effetto di una instabile situazione nei paesi confinanti, con conseguente aumento dei rischi per la sicurezza.
E’ sconsigliato effettuare viaggi nelle aree a ridosso delle frontiere con l’Iraq, l’Afghanistan e il Pakistan e nella zona sud-orientale dell’Iran (provincia del Sistan-Balucistan e,zone ad est della città di Bam), in particolare:
– zone di confine con il Kurdistan iracheno (fascia di confine di circa 10 km ad ovest delle province di Kordestan, Kermanshah, Ilam, Khuzestan);
– regioni sud-orientali del paese (zone di confine della provincia del Khorasan meridionale con l’Afganistan, intero territorio della provincia del Sistan-Baluchistan, parte orientale della provincia di Kerman ad est di Bam);
– alcune isole minori dello Stretto di Hormoz: si sconsiglia vivamente di recarsi con imbarcazioni da diporto private nelle vicinanze delle acque attigue alle isole della Grande e Piccola Tunb e di Abu Musa, la cui sovranità e’ oggetto di contenzioso con gli EAU.
Avvertenze
Al fine di scongiurare il rischio di eventi incresciosi, si consiglia di astenersi dall’avvicinarsi a luoghi di eventuali manifestazioni, di assembramento o aggregazione di persone e dall’esternare qualsiasi atteggiamento interpretabile come contrario alle consuetudini locali, in particolare religiose, specie nel mese del Ramadan e nel periodo principale dell’Ashura o in qualche modo offensivo nei confronti delle Autorità o della Repubblica Islamica.
Nelle principali città, inclusa la capitale, si registra un aumento della criminalità comune (scippi e furti), per cui si raccomanda di adottare cautela nelle ore notturne ed in zone poco frequentate. A Teheran si sono registrati casi di stranieri (tra cui alcuni cittadini italiani) fermati e derubati da persone in abiti civili che si qualificavano come agenti di polizia. Si raccomanda di diffidare di persone che si manifestano in tal modo o che non possono dimostrare di appartenere a corpi di polizia.
A titolo precauzionale, si consiglia vivamente al turista di evitare la guida notturna in qualunque area extra-urbana del Paese, specie nei percorsi di montagna, in considerazione dell’elevato traffico di mezzi pesanti e dell’alto tasso di incidenti sulle strade. Piu’ in generale, si raccomanda cautela nella guida degli automezzi, in considerazione della scarsa disciplina del traffico cittadino nelle aree urbane, in particolar modo quelle particolarmente trafficate. Pari cautela, per i medesimi motivi, va adottata dai pedoni negli attraversamenti stradali”.