Come si raggiunge
In auto: Per raggiungere l’isola ci si imbarca da Porto Santo Stefano. Da qui, con i traghetti Toremar e Maregiglio si arriva a Giglio Porto in un’ora. E’ sconsigliato sbarcare con la propria auto: le tre località dell’isola sono collegate da un servizio di autobus. In alternativa si può girare l’isola in scooter.
In aereo: Gli aeroporti più vicini sono: Pisa, Roma Fiumicino e Roma Ciampino. E’ possibile usufruire di un servizio navetta per il collegamento Aeroporti – Porto S. Stefano e viceversa, su prenotazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili contattando la Proloco Isola del Giglio
Dove alloggiare
Tra le soluzioni di soggiorno che l’isola propone per i visitatori abbiamo scelto quelle che offrono, anche dalla camera, una vista magnifica.
L’Hotel Saraceno (Giglio Porto), domina sulla scogliera che chiude il porto, vicino alla Torre del Saraceno e accanto alla cala delle Murene. L’hotel vanta stanze con vista panoramica e accesso privato al mare.
L’Hotel Campese (Giglio Campese) è situato direttamente sulla spiaggia, ha 39 stanze confortevoli, giardino e posto auto. Il ristorante della casa ha una carta di gustosi piatti della tradizione toscana.
Ristoranti
A Giglio Castello ci sono due ristoranti davvero gustosi. Il primo è l’Arcobalena, un ambiente raccolto e accogliente, che d’estate offre anche la possibilità di mangiare nella piazzetta antistante all’entrata. La cucina è a base di pesce fresco di giornata, quindi varia di giorno in giorno. Ottimo il vino della casa, prodotto dal più importante viticoltore dell’isola: Francesco Carfagna, che è anche il proprietario del ristorante.
L’altro ristorante che consigliamo si chiama Da Maria e viene frequentato anche dai gigliesi. Da non perdere il coniglio selvatico, cucinato con pomodoro e spezie della macchia mediterranea, e la schiaccia con le patate (un dolce).
Se volete invece cenare vicino al mare, a Giglio Porto troviamo due ristoranti di altrettanta qualità. Alla Paloma ogni piatto viene preparato al momento: nell’attesa, vi potrete quindi rilassare nel caratteristico giardino interno, magari stuzzicando l’ottima focaccia preparata in casa. Ad ogni modo questo locale è famoso per la zuppa di pesce e per i pesci cotti in crosta. Una vera prelibatezza.
Passeggiando lungo le mulattiere e, se possibile, inoltrandosi tra le lunghe fila di terrazzamenti, si trovano per lo più seminascosti dalla vegetazione capanni dal tetto bombato e palmenti, le vasche in pietra dove si pigiava l’uva. L’isola è piena di questi manufatti: sono delle cantine realizzate per custodire attrezzi o per dormirci durante la vendemmia, mentre i palmenti venivano utilizzati per vinificare nello stesso luogo dove l’uva veniva raccolta. Il suo trasporto fino al paese sarebbe stato molto più faticoso, cosicché alle cantine ci giungeva soltanto, a bordo degli asini, il prodotto finito.
L’uva ansonaca ha un colore giallo ambra, resiste al calore e alla salsedine, e da questi grappoli si ricava il forte vino Ansonaco (come lo pronunciano i gigliesi; sulle etichette c’è scritto Ansonico!), l’eccellenza isolana. Ha un profumo vagamente fruttato, sapore asciutto ma molto morbido al palato. Nel borgo di Giglio Castello si può degustare in numerose cantine, come in quella di Gioacchino, in via Volta.
L’altra raffinatezza gastronomica gigliese è il “panficato”, un dolce con fichi e frutta secca. Si tratta di un pane dolce piuttosto morbido e bruno. Gli ingredienti principali che danno un inconfondibile sapore al prodotto sono i fichi secchi e le noci dell’Isola del Giglio. Consigliamo di acquistarlo presso la Pasticceria “Da Fausto”, in Via Umberto I a Giglio Porto.
Camminando sempre per le campagne, si possono scorgere i contadini che nelle ore di sole intrecciano ceste ed oggetti in vimini utilizzati in agricoltura, e che rappresentano una grande attrattiva per i visitatori. Sicuramente dovrete trattare per il prezzo del loro manufatti.