Pietre antichissime da secoli tenacemente saldate le une alle altre a regalare monumenti storici, un’aura di leggenda e magia le cui radici affondano lontano nel tempo, strade calpestate miliardi di volte in migliaia di anni, tradizioni impossibili da estirpare, atmosfere di ieri… L’essenza stessa di Praga sembra essere quella di restare fieramente immobile nel passato, eppure c’è un momento, e ci sono luoghi, dove la città è un inno alla rinascita, alla natura che si risveglia e ne trasforma quel suo volto solo apparentemente immutato e immutabile.
Ne sono esempio i giardini del castello, roccaforte di ieri, dove sugli alberi e nelle aiuole lo spettacolo è un monumento all’oggi e al domani. I Kralovska Zahrada, i giardini reali, circondano il cinquecentesco palazzo di re Ferdinando. Il capolavoro verde, ora disegnato all’inglese ma per secoli coltivato secondo le mode delle varie epoche, si distende di fronte al padiglione. Folti cespugli, rampicanti, geometrie verdi, vialetti e grandi chiome tra cui si intravvedono le guglie della cattedrale… Al centro del parco, una bella fontana rinascimentale “sonora” (l’acqua cadendo sul metallo produce un suono musicale). Interessante anche la corte dei Leoni, dove venivano allevate le fiere, voluta da Rodolfo II, il cui destino si dice fosse legato a quello di un leone appunto. Una strega infatti avrebbe predetto la sua morte in seguito a quella di un leone del suo allevamento. Quando la bestia morì, dopo tre giorni si spense anche l’Imperatore. Non lontano dal castello, nel quartiere Mala Strana, ecco i Ledeburska Zahrada. Gli storici giardini di Ledebur, annessi all’omonimo palazzo e realizzati nel XVIII secolo, si presentano a terrazze, disposte in modo simmetrico e ordinato, orlate di balaustre, impreziosite di statue e fontane, collegate da scalinate e belle passeggiate. Su tutto, terrazze e giardini pensili, domina il caratteristico padiglione pentagonale. Polmone verde della capitale, la collina di Letna, che degrada verso le acque della Moldava con vista sulla città e con lo storico non-monumento alla fine del regime (il basamento che ricorda dove sorgeva il monumento a Stalin, poi demolito), è ammantata dal parco Letenske. Il parco conserva il padiglione di Hanavsky, singolare struttura in stile neobarocco oggi sede di un ristorante, e la più antica giostra d’Europa. Altra collina, altra oasi. La Petrinske Sadny – riconoscibile per l’antenna televisiva che svetta sulla sua sommità con una spiccata e non casuale somiglianza con la Torre Eiffel – aprì il suo parco al pubblico nel XIX secolo, là dove ai tempi di Carlo IV crescevano le vigne del re e a partire dal 1600 i giardini delle residenze nobiliari del quartiere Mala Strana. Oltre alla miniatura del monumento simbolo di Parigi, da scalare per una vista a 360° su Praga, il parco regala attrattive come il Labirinto degli Specchi, l’osservatorio Stefanik raggiungibile con la funivia, il medievale muro della fame costruito dai poveri in cambio di cibo, il belvedere e un profumatissimo giardino di rose. Per gli appassionati, da non perdere nemmeno una visita al Botanicka Zahrada, uno dei due giardini botanici di Praga, che offre un percorso di profumi, colori e suggestioni nella flora di mezzo mondo. Particolarmente graditi al pubblico il giardino giapponese e Fata Morgana, la serra tropicale. La città va però soprattutto fiera della vigna di Santa Chiara, parte del giardino e patrimonio storico nazionale, che è un monumento verde al passato di viticoltura della capitale. Il Pruhonicky Park, ospita l’Istituto di Botanica dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca. Con una collezione di piante autoctone ed esotiche, per un totale di 1800 taxa, il parco ha grande rilevanza scientifica. Vi si ammirano dal comune rododendro a specie rarissime. C’è anche un giardino alpino.