“Skianto “, uno spettacolo di e con Filippo Timi, e con Dennis Garcia, e Andrea Di Donna alla chitarra, è la favola amara di un sognatore. In questo monologo che coinvolge sentimentalmente anche lo spettatore e i ricordi di una vita, Filippo Timi con la sua bravura, racconta la storia di un adolescente, melanconico e chiuso in se stesso, con i suoi desideri inconfessati che prima o poi si schiantano sulla realtà.
Un’ esperienza che in parte l’attore ha vissuto nella sua adolescenza, con le emozioni e contraddizioni proprie di quella età. La foto di Filippo Timi adolescente compare infatti nella locandina dello spettacolo.
Il giovane personaggio in scena, in parte reale e in parte immaginario, risulta così molto intenso e contiene e comunica anche un forte elemento affettivo.
Il titolo Skianto -con la K ha spiegato Timi alla presentazione dello spettacolo – è un termine che ha recuperato nella sua memoria e si riferisce a quelle particolari condizioni che provocano con violenza la liberazione dei sentimenti repressi. “Ho provato a dare voce a chi non può esprimersi, a chi per varie ragioni vive isolato dal mondo. Esiste una forma di disabilità che è l’isolamento, l’incapacità di far uscire le voci”. Filippo Timi in questo spettacolo dimostra anche le sue doti di scrittore, che molti hanno già conosciuto nei suoi testi teatrali e nei libri autobiografici che ha scritto .
La scena è una palestra anni ottanta e Filippo Timi è un ragazzino in pigiama con i pattini ai piedi.
Lo spettacolo è in scena al Teatro Franco Parenti di Milano fino al 6 aprile ed è abbinato – con lo stesso biglietto – alla commedia ” Gli innamorati ” di Goldoni, con la regia di Andrée Ruth Shammah.