Paolo Nori parla di Libertà dal palco del Teatro Parenti

Al Teatro Parenti di Milano Paolo Nori il 28 e il 29 aprile dà inizio a un viaggio fra letteratura e teatro, una prima tappa per un possibile ragionamento sulla libertà

Torna sul palco della Sala Grande del Teatro Parenti Paolo Nori, scrittore, professore di letteratura russa e affabulatore raffinato. Il 28 e il 29 aprile con “La libertà. Primo episodio” dà inizio a un viaggio fra letteratura e teatro, una prima tappa per un possibile ragionamento sulla libertà. Ad accompagnarlo le musiche originali suonate dal vivo da Alessandro Nidi, Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi e Filippo Nidi. Con il suo personale sguardo, commozione e sincero turbamento, Nori traspone sulla scena la poesia, la prosa e la vita degli autori amati, qui intimamente connessi alla sua città, Parma. Parole d’amore e di anarchia con cui lo scrittore cerca una risposta alla domanda ‘chi ci governa e da chi dipende la nostra libertà?’.

Paolo Nori parla di Libertà

In un dialogo costante e intimo con gli autori russi del Novecento – Achmatova, Tolstoj, Gogol’, Dostoevskij, Gončarov – ma anche anarchici come Vanzetti o Rostand o come capisaldi della letteratura russa quali Brodskij e Charms,  racconta quel che lo emoziona e coinvolge. L’assunto da cui parte è che la teoria anarchica sia sostanzialmente basata sull’idea che l’essere umano sia buono, ed essendo un’idea difficilmente dimostrabile, l’unico modo per rivelare la sua forza è parlarne per esempi. Il discorso che lo scrittore parmigiano imposta riguardo alla libertà scorre sul filo della relazione tra noi e chi ci governa.

Per quel che lo riguarda, “invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese, piuttosto che da loro”, sostiene con fierezza di essere stato governato “da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel’štam, da Blok, da Puškin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstòj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gončarov” e di essere stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente.

Il primo episodio di Paolo Nori, questa prima tappa del suo personalissimo ragionamento sulla libertà, procede poi tra aneddoti personali, buffi e stranianti, situazioni di confine tra puro divertimento e smarrimento, immagini oniriche e parole materiche per terminare con l’elenco delle piccole grandi cose di tutti i giorni, le gioie e i dolori della vita, quello che lui stesso definisce «il nostro sacro: minimo, insignificante, politicamente importantissimo, quotidiano».

Sul palco con Paolo Nori

Paolo Nori (Parma, 1963), laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020) e Sanguina ancora (2021). Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, Čechov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms.

Alessandro Nidi, compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore e pianista. Dal 1985 collabora con l’orchestra sinfonica “Toscanini” lavorando a diverse produzioni, anche come autore e arrangiatore, contaminando il pop con la musica classica. Nel 1987 dirige in prima mondiale l’opera di Franco Battiato Genesi. Collabora con diversi artisti del mondo della lirica, del pop e del teatro di prosa. Ha composto opere, oratori, musical e musiche di scena per diversi teatri italiani ed europei. Svolge inoltre un’intensa attività didattica.

Le musiche originali, suonate dal vivo creano con intelligenza sfondi sonori, a volte ironici, a volte solenni, capaci di accostarsi alle battute, nutrire le parole e fare della musica narrazione.

Dettagli dello spettacolo di Paolo Nori

Orari: domenica 28 Aprile – 20:30 – lunedì 29 Aprile – 20:30

Prezzi: SETTORE A intero 30€ – SETTORE B intero 20€ – SETTORE C  – intero 15€

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Informazioni: 02 59995206 – biglietteria@teatrofrancoparenti.it